Ah, cavalli, cavalli… che cavalli siete voi! I turbini dimorano forse tra le vostre criniere? Un acuto orecchio vibra forse in ogni vostro nervo? Udita appena dall’alto la nota canzone, tutti all’unisono hanno proteso i petti di bronzo, e senza quasi toccare con gli zoccoli terra, non si disegnano più che in linee allungate, trasvolanti a mezz’aria, e divora lo spazio la trojka, tutta infusa dell’afflato di Madre Terra!
(Nikolai Gogol)

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IL PROBLEMA DELLE BOTTICELLE A ROMA

di Franco Libero Manco

Diceva un grande, per ogni cosa c’è un tempo stabilito.

L’umanità ha attraversato periodi di transizione tra grandi barbarie, di schiavismo, di dittature, ingiustizie, poi gradualmente si è aperta alla democrazia, al diritto e al rispetto di masse sempre più vaste

Diceva Gandhi che la civiltà di un popolo si deduce dal modo in cui tratta i suoi animali.

Quando nel 1853 fu istituita a Boston la prima società antischiavista, ci fu una grande opposizione da parte di coloro che traevano benefici economici dallo sfruttamento degli schiavi con la costruzione di navi negriere, catene, fruste ecc.

Ma per fortuna l’evoluzione sociale ha avuto ugualmente il suo corso e la schiavitù gradualmente venne abolita

Oggi, intorno al problema che si dibatte, ci sono tre interlocutori: i vetturini, il mondo vegano-animalista e gli animali.

Ma le vittime vere della situazione, i veri interessati perché ne va della loro libertà e del loro diritto a vivere secondo natura, sono gli animali ai quali dovremmo chiedere, ma il parere dei diretti interessati naturalmente non conta, decidiamo noi per loro, cioè gli amministratori e saranno loro a decidere se continuare a sfruttarli, a schiavizzarli oppure concedere loro giustizia e libertà.

La città di Roma guadagnerebbe in immagine dimostrando al mondo la sua sensibilità piuttosto che conservare tradizioni semibarbare che non hanno motivo di esistere né sul piano redditizio né su quello etico

Noi del movimento vegan-animalista abbiamo bisogno di capire se i nostri amministratori sono ricettivi alle esigenze mutate di un mondo aperto al rispetto della condizione di ogni essere senziente o vuole restare ancorato a tradizioni semibarbare che il mondo civile ha già abolito.

Se sono le tradizioni ad avere il sopravvento ci chiediamo perché non riesumare le battaglie tra i gladiatori nel Colosseo e perché siano state aboliti i roghi dell’Inquisizione

Considerato che il cavallo, il mulo e l’asino hanno contribuito in modo determinante al processo evolutivo dell’uomo, condividendo fatiche e sofferenze nel duro lavoro dei campi, perdendo spesso la vita nelle battaglie per la libertà del nostro Paese durante i conflitti armati, subendo insieme all’uomo la fame e le ferite, salvando da morte molte persone in innumerevoli circostanze con il trasporto di medicinali e viveri specialmente in località montane ed in luoghi impervi.

Considerato il valore del loro silenzioso sacrificio a vantaggio dell’essere umano, il loro tacito assecondare l’uomo nelle sue esigenze, la loro muta ed incondizionata affezione; considerato che questi animali come l’uomo anelano alle libertà e alla vita e come l’essere umano sono in grado di soffrire, di nutrire sentimenti e di avere paura della morte; noi sottoscritti in adesione all’iniziativa della Federazione Italiana Sport Equestri, e dell’Associazione Vegan Animalista e a sostegno del disegno di legge presentato in parlamento dalla LAV  chiediamo siano abolite le botticelle e sostituite con mezzi di trasporto più idonei alle moderne esigenze della civiltà moderna.

La LAV critica anche le nuove norme annunciate per il servizio pubblico a trazione animale nella città di Roma, in quanto non introducono nella sostanza significative novità rispetto alla Deliberazione del Consiglio Comunale n.64 del 20 luglio 2009. Già allora erano state approvate delle modifiche al Regolamento per la disciplina degli autoservizi pubblici non di linea del 1998, come la ferratura in gomma, la nascita della commissione medico-veterinaria incaricata di valutare l’idoneità al servizio dei cavalli attraverso tre visite specialistiche annuali, l’apposizione del microchip, la creazione di punti di sosta, i corsi formativi per i vetturini e, attraverso apposito provvedimento dirigenziale, l’individuazione dei percorsi e delle aree di sosta adeguate.

(Dalla LAV ultimi aggiornamenti sulle botticelle: Da anni ci battiamo per eliminare un servizio anacronistico e chiedere la sua riconversione in forma automatizzata.

Non vi è infatti alcuna necessità di mantenere un simile servizio a detrimento dei cavalli: oggi più che mai la maggiore sensibilità verso i diritti animali e il miglioramento della tecnologia offrono lo spunto per un radicale cambiamento.

In passato erano state messe a punto delle auto-botticelle che avrebbero potuto sostituire definitivamente i cavalli, ma di questo progetto non vi è più alcuna traccia. Qui l’articolo completo)

L'immagine può contenere: natura e spazio all'aperto

La lumachella de la Vanagloria

ch’era strisciata sopra un obelisco,

guardò la bava e disse: Già capisco

che lascerò un’impronta ne la Storia.

(Trilussa)

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