“L’Amore impedisce la Morte. L’Amore è Vita. Tutto, tutto ciò che io capisco, lo capisco solamente perché Amo. È solo questo che tiene unito tutto quanto”

(Lev Tolstoj)

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La specie umana, la più crudele e la più flagellata dalle malattie

di Franco Libero Manco

I crimini più efferati ed  i delitti di cui si è macchiato e si macchia  l’essere umano sono estranei al mondo animale: eccidi, stragi indiscriminate, stupri, rapine, sequestri di persone, schiavitù…

Il criminale, che viola la legge della natura e della vita, non ha la luce e la saggezza per vivere secondo le leggi naturali e nutrirsi in modo confacente al suo organismo,  per questo ne paga le conseguenze e si ammala: ciò che succede alla mente e alla coscienza succede anche al corpo

Nonostante il dissennato modo di esistere dell’uomo è convinzione abbastanza diffusa che la vita media degli umani si sia allungata grazie al benessere raggiunto nel dopoguerra e al progresso della medicina.

In realtà se la vita media si è allungata dipende principalmente dalla maggiore igiene personale, dall’abolizione del massacrante lavoro nei campi, dalla scarsa mortalità infantile, dalla mancanza di conflitti armati.

Nell’attuale contesto non si è allungata la qualità della vita ma solo il periodo di vecchiaia, di decadenza e di sofferenza dell’individuo

La realtà è che nessuna generazione è stata più malaticcia, cagionevole e fragile dell’attuale; nessuna generazione che ci ha preceduto è stata flagellata da tante malattie come l’attuale.

I medici ne hanno individuato ben 40.000 sintomi curabili con 250.000 diversi tipi di farmaci: allergie, cefalee, ipertensione, ictus, infarti, osteoporosi, diabete, esofagiti, fobie, nevrosi, panico, depressione, insufficienza renale, insonnia, anoressia, bulimia, malattie neurovegetative, disturbi del sistema endocrino, malformazioni, sterilità, anemia; artrite reumatoide, asma, autismo, cancro cataratta, colite ulcerosa, malattia di crohn, sclerosi multipla, stitichezza, stanchezza cronica, incontinenza urinaria, intolleranza al lattosio, linfomi, carenze di calcio, cancro allo stomaco, all’intestino, al colon, al retto, al pancreas, alle vie urinarie, appendicite, vene varicose, trombi, emboli, calcoli biliari, fibromi uterini, ipertrofia prostatica, senilità precoce, candidosi, diverticolosi, emorroidi, pubertà precoce, enteriti, epatiti, orticaria, crisi febbrili, convulsioni, insonnia, costipazione, stipsi ecc. ecc. ecc..

L’elenco potrebbe formare un intero volume.

Quante di queste malattie colpivano le generazioni che ci hanno preceduto? A quante di questa malattie gli animali in natura sono soggetti? Praticamente quasi a nessuna

Basta osservare una mandria di buoi in libertà, un branco di zebre, un gregge di pecore, uno stuolo di uccelli e metterli a confronto con una massa di umani per rendersi conto della differenza sostanziale del loro stato di salute: nell’ambito animale è impossibile differenziare i giovani dagli adulti: tutti si muovono con la stessa agilità, vitalità ed energia, mentre se si osserva la massa degli umani soltanto i giovani presentano esuberanza fisica, mentre gli anziani sono claudicanti, incerti, bisognosi di sostegno.

A differenza degli animali, che fino all’ultimo giorno della loro vita sono in grado di correre e difendersi dai predatori e che nel momento in cui sentono avvicinarsi la fine si appartano e serenamente si spengono, l’essere umano trascina il suo ultimo periodo di esistenza in modo spesso penoso e drammatico: un vero e proprio calvario tra ricoveri in ospedale, visite ambulatoriali, terapie mediche e fisioterapiche.

Qual’è la causa di tale sostanziale differenza di vitalità e di energia tra gli animali che non conoscono medici e medicine, che non hanno ospedali, istituti di ricerca, chirurghi e nutrizionisti e gli esseri umani supportati dalla scienza medica, dal l’imponente struttura sanitaria, dalle immani risorse umane e finanziarie a disposizione, dalla  tecnologia, dalla chimica e dalla farmaceutica?

La risposta è semplice: è lo stile di vita degli umani, la loro alimentazione, gli inquinanti chimici la causa delle tante malattie cui sono soggetti.

Ci sarà pure un motivo se nonostante la sua scienza e la sua tecnologia la specie umana è quella più inferma, malandata, bisognosa di medici, medicine, ospedali, cliniche e case di cura: basta andare in un qualunque ospedale, in qualunque istituto per rendersi conto di quanto precaria sia la salute degli umani.

Ci sarà pure un motivo se la specie umana passa gli ultimi decenni della sua esistenza a curarsi, a fare analisi, radiografie per cercare di tamponare la tante patologie che insorgono e che rendono questa parte degli umani un esercito sconfinato di gente inferma, debole, claudicante

Ora, considerato che il 75% della malattie che colpiscono l’uomo dipendono dal cattivo stile di vita (l’inquinamento incide solo per il  2% come le droghe, il 3% per l’alcol, il 5% per l’obesità come per le infezioni, il 15% da fattori ereditari e il 30% dall’uso di tabacco) è facile dedurre che ciò che incide in modo determinate a generare malattie umane è la cattiva alimentazione.

Ebbene, se l’alimentazione salutare, benefica che protegge dalle malattie è quella costituita da frutta, verdura, radici e semi oleaginosi ciò che resta sono i prodotti animali e derivati, gli unici e soli responsabili della stragrande maggioranza della malattie e non gli inquinati chimici o l’inquinamento cui molti sono cercano di attribuire le malattie

Queste malattie assorbono risorse umane ed economiche inimmaginabili.

La spesa mondiale per la salute nel 1992 era di 163,2 miliardi di euro, nel 2002 era già passata all’incredibile cifra di 234,2 miliardi di euro.

Tra il 1996 e il 2001 le vendite di farmaci negli USA sono aumentate del 110%, passando da 42.000 a 88.000 prodotti in vendita.

E altrettanto esorbitanti sono i danni causati dagli stessi farmaci.

Ogni anno solo nel Nord America muoiono 800.000 persone a causa di medicine allopatiche.

L’ONU afferma che solo 26 di tutti i medicinali in commercio sono necessari e che di questi solo 9 dovrebbero essere considerati indispensabili.

Illuminante risulta la dichiarazione del dr Oliver Wendell Holmes (1809-1894), celebre professore di anatomia e fisiologia ad Harvard, nonché fondatore della Supreme Court of Justice americana, che scrisse: “Credo fermamente che, se tutta la medicina potesse venire affogata e depositata sul fondo del mare, sarebbe la salvezza per l’umanità e la rovina per i pesci”.

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PANZER IN DOPPIOPETTO

La loro avventura elegante
la nostra miseria
hanno guerre da combattere
strade da costruire
giocattoli da rubare
animali da uccidere

Bastardi in cravatta
damerini di sangue
la vostra sconfitta
salirà la risacca

Ora compagno
mentre il cingolo si espande
gli oceani si alzano
le foreste bruciano
dovresti buttare anche tu
l’orgoglio
e aprire gli occhi

Lascia che l’economia
domini le loro vite
non ascoltarli
taglia loro i freni

Sono nati per privatizzare
svendere e acquistare
e intanto la nostra carcassa
è gettata nel fiume

Riprenditi l’acqua
i fiumi, l’esistenza
la tua mente, le parole
la salute, i tuoi diritti

Cogli il frutto della ribellione
e lancialo con la fionda
pagherai si un prezzo
la tua stessa libertà…

Olmo Vallisnera
La specie umana, la più crudele e la più flagellata dalle malattie