Pensate alla terribile energia concentrata in ogni prodotto vegetale. Sotterrate una ghianda e un’esplosione si produce dando origine a una quercia. Sotterrate invece un montone e non ne risulta che decomposizione e putridume.
(George Bernard Shaw)

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ASSOCIATI CERCASI Perchè l’AVA ha un numero irrisorio di associati?

di Franco Libero Manco

L’AVA ufficialmente esiste da una ventina di anni ma affonda le sue radici nel 1990 quando la sua attività si conciliava con quella del prof. D’Elia responsabile della sezione laziale dell’AVI.

Con la costante attività di informazione e sensibilizzazione tramite conferenze settimanali (circa 600) di cultura universalista (vegan/animalista/ambientalista, e non solo) tenute da relatori di altissimo livello professionale, moltissime persone hanno riacquistato benessere, e a qualcuno è stata perfino salvata la vita, inoltre: consulti e suggerimenti gratuiti sul tipo di alimentazione da adottare, conferenze di cultura universalista, etica, spiritualità, corsi di meditazione, di yoga, di cucina vegan ecc. ma soprattutto l’AVA ha contribuito a creare una coscienza umana più sensibile nei confronti della condizione degli animali e a salvarne migliaia dalla pentola.

Ebbene, nonostante i grandi benefici acquisiti gratuitamente da moltissima gente che ha frequentato e frequenta i nostri incontri culturali, pochissimi si sentono in dovere di sostenere la nostra attività con la propria quota associativa.

Le motivazioni a mio avviso sono di natura ideologica.

Chi, sensibile alla sofferenza degli animali volendo sostenere l’attività di chi si batte per proteggerli da qualunque violenza, non darebbe il suo contributo ad una  associazione impegnata contro la vivisezione o contro la caccia?

Basta fare un versamento per sentirsi apposto con la coscienza lasciando ad altri il compito di lottare per la causa che condivide, soprattutto perché nulla viene chiesto al suo stile di vita: nessuno gli toglierà la bistecca o la coscia di pollo dal piatto, nessuno gli chiederà di cambiare stile di vita.

Come se la con la mattazione l’animale non subisse la più orrenda delle violenze: si rende ugualmente complice chi sostiene la causa animalista ma non sa rinunciare al prosciutto, ad una bella frittura di pesce, o ad un bel pezzo di parmigiano.

Diverso è il discorso per un’associazione Vegan: chi sosterrebbe l’attività di un’associazione se in prima persona non mettesse in pratica i principi che la caratterizzano?

Un vivisettore non sosterrebbe mai un’associazione che lotta contro la sperimentazione animale; un cacciatore non darebbe il suo contributo ad un’associazione che lotta per abolire la caccia, o un pellicciaio per togliere l’uso delle pellicce.

Allo stesso modo una persona che non sa rinunciare del tutto ai prodotti animali (anche se impegnato a difendere i loro diritti) non sosterrebbe mai un’associazione che lo induca a rinunciare a certi piaceri della gola.

Si dice che in Italia vi siano circa 5 milioni di vegetariani e circa 700 mila vegani, e nonostante l’AVA sia l’unico centro stabile di diffusione di cultura vegan, pochissimi sono coloro che sentono il dovere di sostenere, con la    propria quota associativa, questa comune missione.

Contrariamente a quanto accade nelle grandi associazioni animaliste che possono contare su decine di migliaia di iscritti, l’AVA, pur contando diverse migliaia, se non milioni di simpatizzanti, difficilmente, a fine anno, arriva a 70 (settanta) tesserati.

Il problema è che la sede fisica dell’AVA assorbe notevoli sostanze economiche e senza il pur modestissimo 5 per mille da un pezzo avrebbe chiuso i battenti. Così vanno le cose.

Nessuna descrizione della foto disponibile.

#linguaggioantispcista
Le nuove frontiere della Filosofia del Linguaggio: la Natura.

Riconsiderare il linguaggio in chiave non antropocentrica potrebbe sembrare un’operazione banale ed inutile. E forse lo è. Noi siamo persuasi del contrario, magari illudendoci. Anzi, riteniamo che ogni percorso che possa contribuire ad ampliare la riflessione sull’animalismo debba essere quantomeno tentato. Parlare di liberazione animale non può prescindere dalla Parola e dal Concetto che questa esprime. Si dice che nessun insegnamento valga più dell’esempio concreto. Vero, verissimo! Per una volta, proviamo ad applicare questo paradigma, ma, tornando all’origine, prendendo ad esempio gli Esseri Senzienti Non Umani. Gli Animali, insomma. Forse se recuperassimo quel senso di stupore e di meraviglia, sempre più spesso anestetizzato, reso invisibile e quasi incorporeo dalla nostra cultura, riscopriremmo quell’umanità che in alcuni (troppi) è incancrenita ed annientata. In un’epoca in cui la discriminazione del colore della pelle, del luogo di provenienza (quindi, di origine), di religione, di cultura e così via sta diventando uno slogan sbandierato con orgoglio da alcuni di noi verso i nostri stessi simili, gli Animali mostrano con un linguaggio esplicativo ed universale (loro capacità “naturale” ed “innata”) quello che la schizofrenia e la smania sanguinaria di dominio dell’uomo stanno distruggendo. In una fase storica in cui il razzismo è considerato una soluzione, gli Animali Non Umani ci “parlano” di Uguaglianza nella Diversità, di Istinto Materno, di Giustizia, di Accoglienza, di Empatia, di Solidarietà, di Antispecismo. Di Amore, in una parola. Loro palesano quell’umanità che noi stiamo rinnegando. E mentre noi li massacriamo, li divoriamo, li violiamo con atrocità come la vivisezione, li ingabbiamo, li brutalizziamo, li condanniamo alla perpetua Morte, Loro non si arrendono e continuano a parlare ad orecchie sorde e ad occhi ciechi. Gli Animali Non Umani ci stanno dimostrano che l’Antispecismo non solo è possibile, ma che è all’Origine della Natura. C’è stato un Tempo antichissimo in cui l’Uomo era solo un Animale della Natura e inserito nella Natura. Lo siamo stati; quindi esiste in noi il senso e la consapevolezza dell’orrore che stiamo commettendo. Ce lo stanno dicendo i nostri Simili Non Umani. Guardiamoli e impariamo ad ascoltarli. Anche i silenzi sono una forma di comunicazione verbale, ci ammonirebbero i Filosofi del Linguaggio.
Che il Cielo benedica chi ne è meritevole.
Noi lo siamo?
Gli Animali sicuramente sì.
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“La ragione per cui abbiamo due orecchie ed una sola bocca è che dobbiamo ascoltare di più“ (Zenone di Cizio)

“Lo scopo della vita è di vivere in accordo con la Natura” (Zenone di Cizio)

“La mente non è un vaso da riempire, ma come la legna da ardere ha solo bisogno di una scintilla che l’accenda e le dia l’impulso per la ricerca e un amore ardente per la verità” (Plutarco)
Il Nostro Canto Libero ~

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