Nella foto: Ferdinand nel momento in cui riesce a scappare dal mattatoio di Meaux, Francia.
Poche ore di libertà, inseguito e poi ucciso.

“L’amore è composto da un’unica anima che abita in due corpi”

(Aristotele)

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Marcia per la Fine dello Specismo Firenze 28 settembre 2019

Non sarà una singola manifestazione a porre fine a quella che è una vera e propria guerra ai danni di individui di altre specie.

Allora perché scendere in piazza e manifestare? E come?

Saremo nelle strade per riportare il centro della discussione lì dove appartiene, ricordando che i primi a ribellarsi contro la violenza di allevamenti, mattatoi, reti da pesca, laboratori, zoo, delfinari, circhi, caccia e ogni altro settore del dominio, sono gli animali stessi che, ogni giorno, lottano per la propria liberazione, reagendo alla morsa dello specismo non appena possono.

Non ci proponiamo quindi come dei loro “salvatori”, ma come loro compagni di resistenza.

Il tempo delle lacrime, seppur comprensibili, è finito.

La lotta per la liberazione va portata al di fuori dell’ambiente dei social, che, malgrado abbiano la loro utilità, non possono bastare.

Siamo in piazza per presentare la questione non come una semplice scelta personale o come semplice boicottaggio di certi prodotti e acquisto di altri, ma come un problema sociale, perché se si è per l’eguaglianza dei diritti e per il rifiuto della violenza, il confine di specie non è un motivo valido per opprimere, schiavizzare e uccidere altri individui.

In un mondo dove la stessa esistenza umana viene ridotta all’unico parametro di “merce” e “forza lavoro”, stritolabile a piacimento, è dovere di ogni movimento che si proclami progressista e di liberazione smetterla di considerare altri come schiavi e vittime predestinate: è ormai loro dovere essere al fianco degli altri animali per la fine di ogni forma di dominio e violenza, e non contro di loro.

Il tempo della solidarietà a compartimenti stagni è finito.

Saremo nelle strade anche per dare appoggio a tutte le persone che sostengono la resistenza animale in vari modi: dalle occupazioni e liberazioni nei luoghi di detenzione e uccisione alla informazione su aspetti teorici e pratici della lotta antispecista, dall’opera di documentazione per esporre la realtà del dominio a quella che contrasta la propaganda della violenza “etica”, “bio”, “sostenibile”, “a chilometro zero”.

Detto quello per cui proponiamo, diciamo anche quello che non vogliamo essere.

Non abbiamo alcuna intenzione di compiacere una industria di morte con richieste di tregua, fatte di riforme che allargano gabbie e recinti, ma che non li eliminano.

Non siamo per una visione slegata da altri problemi che riguardano gli umani, perché, se le forme del dominio hanno le loro differenze, sono unite dallo stesso concetto base di ingiustizia e distruzione (siamo quindi contro politiche fasciste, capitalistiche, discriminatorie).

Non siamo qui per scagliarci contro i singoli individui, ma neanche per dispensare baci, abbracci e biscottini a chi, attivamente, come imprenditore, consumatore, lavoratore o professionista che, al soldo dell’industria, anche sui media, fa parte della macchina di propaganda specista.

Il cammino è lungo, ma siamo pronti a percorrerlo, tra vittorie, sconfitte, imperfezioni, risultati positivi, errori.

Lo percorriamo assieme agli altri animali, al loro fianco.

Fine dello Specismo – Azione Mondiale

Riflessione sul maiale

Non occorre specificare OGNICAZZODIVOLTA che il maiale non è sporco ma è pulitissimo per giustificare il rispetto che si deve al suddetto.
Non occorre umanizzare, canizzare, peppapiggare il maiale per renderlo un individuo da lasciar vivere in pace.
Il maiale deve rotolarsi nel fango per abbassare la temperatura e per proteggere la pelle, soprattutto quando chiara, e per scrollarsi di dosso eventuali parassiti.
Il maiale come i conigli si rimangia alcune delle proprie feci perchè alcuni nutrienti non li assimila direttamente ma li filtra con l’intestino quindi se le rimangia per assumere anche quei nutrienti.
Quando è in calore è molest* e ti tromberebbe pure a te.
Può tranquillamente mangiare da terra visto che sgrufola alla ricerca di radici, le ciotole le distrugge e può ingerire pezzi della suddetta.
Non è vegano stretto ma nemmeno predatore stretto però insetti e piccoli animaletti può capitare che se li magna (soprattutto se cinghialato).
Non va straingozzato di cibo e messo all’ingrasso se deve vivere molti anni, il troppo peso alla lunga grava sulle articolazioni quindi deve mangiare il giusto e potersi muovere per essere in salute e scattante, soprattutto quelli che hanno grande tendenza all’ingrasso.
Ognuno ha il suo carattere ed il suo peso quindi può essere che qualcun* non sta bene con le-gli altr* e che possa diventare aggressivo con alcun*.
E merita rispetto e di essere lasciato vivere lo stesso, a prescindere.
O per voi merita rispetto solo se pulito, al guinzaglio e che vive in appartamento o in un giardinetto con cucciettina carina?
Rispettare qualcun* è rispettarlo a prescindere dal fatto che sia o no come lo vogliamo noi.
Il maiale a volte è sporco, sporchissimo ma noi lo amiamo proprio per questo, perchè lo sa di esserlo e perchè si diverte un mondo, quando ti vuole bene e ti rispetta, ad inzozzare pure te.
ps. e no, non gli va messa la crema solare o fatta la piscina… pozza di fango diobono, fango!
Desirée Agripunk Manzato

 

Marcia per la Fine dello Specismo Firenze 28 settembre 2019