“C’è chi ha le piume e chi le squame,
chi ha i piedi e chi gli zoccoli,
chi ha le antenne e chi le orecchie,
chi ha la coda e chi no….
ma il cuore è uguale per tutti”.
Buongiorno
(SusannaMVet)
Leggi condividi e diffondi: PROGETTO PACE NEL MONDO – EDUCARE L’UMANITA’ ALLA PACE di Franco Libero Manco
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RELIGIONE E QUESTIONE ANIMALI
“Gli animali sono fatti per l’uomo”.
L’identico concetto per cui si riteneva che gli schiavi fossero fatti per i padroni, le donne per gli uomini, i negri per i bianchi, i deboli per i forti.
Volendo fare riferimento ai testi biblici Dio crea gli animali non come strumenti ad uso e consumo dell’uomo ma come compagni di vita: “Non è bene che l’uomo sia solo, gli voglio fare un aiuto che gli sia SIMILE. Allora il Signore plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e le condusse all’uomo per vedere come le avrebbe chiamate” (Gen. 2,18).
E in questo contesto viene usata la parola “BARA’”, cioè creazione diretta sia per la creazione dell’uomo che per gli animali e la parola “NEFESCH” per indicare l’unico spirito che viene infuso sia negli uomini che negli animali.
La licenza a mangiare anche la carne viene data ai sopravvissuti dell’Arca, perché dopo 40 giorni di pioggia era impossibile trovare sulla terra qualcosa da mangiare.
“Gli animali non hanno un’anima”.
Chi può affermare che gli esseri umani siano dotati di anima e che gli animali ne siano sprovvisti? La presenza dell’anima dovrebbe dare all’uomo prerogative esclusive rispetto agli animali, ma non vi è peculiarità umana che non sia presente nel mondo animale.
Facendo riferimento ai testi biblici troviamo che il sostantivo “pneuma” è usato indifferentemente per indicare lo spirito degli uomini, come quello degli animali.
Nel libro della Sap. II 23-26 troviamo: “Poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose”. E in Gb.12,7-10: “Egli ha in mano l’anima di ogni vivente ed il soffio di ogni carne umana”. E ancora:“Se Egli richiamasse il suo spirito e a se ritornasse il suo soffio ogni carne morirebbe all’istante”: Gb. 34,14. “Dio, Dio degli spiriti di ogni essere vivente”: Num. 16,22.
Per quale motivo il Creatore non avrebbe dovuto dare un’anima anche agli animali? Anche il più egoista e crudele dei mortali non negherebbe la speranza di una realtà ultraterrena.
Diceva Montaigne : “La presunzione è la nostra malattia originaria. E’ per vanità che l’uomo si uguaglia a Dio, si attribuisce prerogative divine e separa se stesso dalla folla dei viventi”.
“Gli animali sono fatti da Dio per essere alimento per l’uomo”.
Se questo fosse voluto da Dio, allora il Dio dei Cristiani non è un Dio d’amore e di misericordia, ma un Dio crudele, indifferente alla sofferenza delle sue stesse creature e non meriterebbe la nostra venerazione.
Il mio Dio probabilmente soffre per gli animali che sono mangiati dagli umani.
Quando i religiosi si apriranno all’amore verso ogni essere vivente, quando smetteranno di uccidere animali e mangiarli, quando non considereranno il piacere del loro stomaco più importante del dolore e della vita degli animali allora aderirò alla loro religione.
“Solo l’uomo è ad immagine di Dio”.
Che cosa significa essere ad immagine di Dio? avere il libero arbitrio? Questo non lo hanno, a differenti livelli, anche gli animali? Se nell’uomo c’è il senso del bene e del male di conseguenza anche in Dio ci sarebbe il bene e il male, ma questo è in antitesi con l’idea di un Dio solo Amore.
L’uomo è forse ad immagine di Dio perché capace di comporre sinfonie, costruire grattacieli, far funzionare un computer? Ogni specie elabora processi utili alla sua evoluzione.
L’uomo sa fare molte cose, ma le percezioni extrasensoriali degli animali sono prerogative irraggiungibile per l’uomo che avvicinano più gli animali a Dio più degli esseri umani.
“La Bibbia ci autorizza a mangiare l’agnello pasquale”.
L’usanza a mangiare l’agnello a Pasqua risale ai testi biblici in cui in Esodo 12,3-14 troviamo scritto che Dio dice a Mosè e ad Aronne: “Parlate a tutta la comunità di Israele e dite “Il dieci di questo mese ognuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa.
Se la famiglia fosse troppo piccola per consumare un agnello, si assocerà al suo vicino, al più prossimo della casa, secondo il numero delle persone calcolerete come dovrà essere l’agnello, secondo quanto ciascuno può mangiare. Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell’anno e lo serberete fino al 14 di questo mese: allora tutta l’assemblea della comunità di Israele lo immolerà al tramonto.
Preso un po’ del suo sangue lo porranno sui due stipiti e sull’architrave delle case, in cui lo dovranno mangiare.
In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare.
Non lo mangerete crudo, né bollito nell’acqua, ma solo arrostito al fuoco con la testa, le gambe e le viscere.
Non ne dovete far avanzare fino al mattino: quello che al mattino sarà avanzato lo brucerete nel fuoco. Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta.
E’ la pasqua del Signore. In quella notte io passerò per il paese d’Egitto e colpirò ogni primogenito, uomo o bestia. Il sangue sulle vostre case sarà il segno che voi siete dentro: io vedrò il sangue e passerò oltre, non vi sarà per voi flagello di sterminio, quando io colpirò il paese d’Egitto. Questo giorno sarà per voi un giorno memoriale; lo celebrerete come festa del Signore; di generazione in generazione lo celebrerete come un rito”. Quanti tra coloro che cercano giustificazioni bibliche a mangiare l’agnello si attengono a queste prescrizioni?
“La Bibbia ci autorizza a mangiare la carne”.
C’è chi dalla Bibbia prende le cose che servono a confermare i suoi punti di vista e chi crede che nella Bibbia vi sia il seme di quell’amore che l’uomo ha il dovere di far germogliare. Ci sono tante cose che oggi sono seguite, anche se non contemplate nella Bibbia, come il dogma, la Trinità, il culto delle immagini, il battesimo dei bambini, l’esistenza del purgatorio, il celibato dei preti, le feste dei Santi patronali ecc.
Se dalla Bibbia dovessimo trarre tutto ciò che è comandato dovremmo anche oggi offrire olocausti, considerare legittima la schiavitù, la lapidazione, punire con la morte “Colui che maledice suo padre o sua madre”: Es. 21,15-17; e mettere in atto le seguenti prescrizioni: “Non lascerai vivere colui che pratica la magia”: Lev. 22,17; “Chiunque farà un lavoro di sabato sia messo a morte”: Es. 31,15; “Se uno commette adulterio con la moglie del prossimo, l’adultero e l’adultera dovranno essere messi a morte”: Lev. 20,10; “Se uno ha rapporti con un uomo come con una donna, tutti e due dovranno essere messi a morte”: Lev. 20,13. “Se uno ha rapporto con una donna durante le sue regole, tutti e due saranno eliminati dal loro popolo”: Lev. 20,18. “Chi bestemmia il nome del Signore dovrà essere messo a morte: tutta la comunità lo dovrà lapidare”: Lev. 24,16. “La donna non si metterà un indumento da uomo, né l’ uomo indosserà una veste: perché chiunque fa tali cose è in abominio al Signore” (Dt 22,5).
Se la Bibbia prescrivesse il taglio di un braccio di un nostro figlio saremmo disposti a mettere in atto tale comando?
“Anche Gesù mangiava il pesce”.
Erano tempi di fame, di schiavitù, di olocausti, di sacrifici, di poligamia, di incesti. Il solo episodio in cui Gesù mangia del pesce arrostito, per dimostrare agli apostoli increduli la sua resurrezione è riportato da Luca che scrisse il suo vangelo su narrazione di S. Paolo, ma nessuno dei due erano presenti all’evento. Ma i cronisti del tempo, della prima tradizione cristiana (S. Girolamo, Tertulliano, Eusebio di Cesarea, Clemente Romano ed altri, asserivano che Gesù e gli Apostoli non solo insegnavano misericordia per gli animali, ma che essi stessi fossero vegetariani come molte sette religiose del tempo e che seguivano questo precetto come gli Ebioniti, i Nazorei, i Terapeuti, gli Gnostici, i Montanisti ed altri.
Sia i vangeli apocrifi sia gli scritti originali dell’antica cristianità indicano chiaramente che il consumo di carne non era permesso fino al 4° secolo, cioè fino a quando la Chiesa cattolica divenne per concessione di Costantino religione ufficiale dell’impero. Anche le pergamene del Mar Morto, scoperte del 1947 sono chiaramente a favore del vegetarismo.
In queste Gesù dice: “Siate compassionevoli non solo verso i vostri simili ma verso tutte le creature poste sotto la vostra tutela. Sono venuto a porre fine ai sacrifici e ai banchetti di sangue e se non smetterete di offrire e di mangiare carne l’ira divina non si allontanerà da voi. Forse che i pesci vengono a voi a chiedere la terra e i suoi cibi”?
Se Gesù fosse stato indifferente al dolore degli animali e di conseguenza mangiatore di carne, allora ci sentiamo autorizzati a dubitare che fosse il Figlio di Dio, dal momento che molti grandi Iniziati, mistici, santi e filosofi , pur senza vantare origini divine, hanno dimostrato amore e compassione oltre che per gli uomini anche per gli animali.
“E il miracolo dei pani e dei pesci e della pesca miracolosa”?
Sembra che i pesci fossero una sorta di polpette, un cibo diffuso ancora oggi in Palestina, fatto con una pianta marina conosciuta come pianta del pesce, più probabile da conservarsi nella cesta fino al tramonto rispetto al pesce crudo.
Infatti nei manoscritti evangelici si fa riferimento al pesce solo dal IV secolo in poi; prima di tale periodo, per il miracolo, si parla di pane e di frutta. In ogni modo, anche se Gesù avesse moltiplicato realmente i pesci morti, Egli moltiplica la materia non la vita, quindi non causa sofferenza agli animali.
Tra l’altro l’episodio della pesca miracolosa appare inconciliabile con il pensiero di Gesù dal momento che incontrando per la prima volta gli apostoli/pescatori disse loro: “Lasciate le reti e seguitemi, farò di voi pescatori di anime”.
“Che il cinghiale possa correre più veloce delle pallottole, che il fagiano voli più in alto del mirino, che la lepre beffi il cane affannato, che la volpe trovi la buca migliore.”