“Si dovrebbe imporre una prova decisiva ai sostenitori delle diete carnivore:  far loro strappare coi denti (come dice Plutarco) le carni di un agnello vivo fargli affondare la testa negli organi vitali del povero animale, fargliene bere il sangue”. (P.B.Shelley)

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E’ SCIENTIFICO IL NOSTRO VEGANISMO?

di Franco Libero Manco

E’ abbastanza scientifica la scienza di Ippocrate, quella di Galeno, di Anassimandro, di Parmenide, di Paracelso o quella di Leonardo da Vinci ? O la Scienza Igienista Americana con Isaac Jennings, Sylvester Graham, Russell Thacher Trall, John Tilden, Herbert Shelton, Frank Sabatino, Harvey Diamond ecc.? Ha valore il pensiero dei grandi filosofi del calibro di Pitagora, Platone, Seneca, Plutarco, Giordano Bruno, Voltaire?

E’ abbastanza scientifico l’esperimento epidemiologico durato 27 anni condotto da Colin Campbell in più di 2400 contee cinesi?

E’ abbastanza scientifica la posizione di Umberto Veronesi quando afferma che il cibo può essere potenzialmente in grado di provocare tumori e dice che le sue affermazioni si basano su ragioni scientifiche più che accertate?  O le affermazioni  Marilyn Gentry, presidentessa dell’istituto americano per la ricerca sul cancro che dice:

L’adozione di una dieta prevalentemente vegetariana riduce il rischio di cancro”.

Sono scientifiche le Linee Guida per la prevenzione dei tumori degli Usa, redatte da World Cancer Research Found/American Istitute for Cancer Research che fine dal 1997 indicano l’aderenza ad una dieta  vegetariana come migliore strategia per la prevenzione del cancro?  O gli studi sulla salute della comunità degli Avventisti vegetariani?

O quella dell’American Dietitic Association, che ha dichiarato che:

“Tutte le diete vegetariane, comprese quelle vegane, correttamente pianificate sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale e possono apportare benefici nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie. Le diete vegetariane ben pianificate sono appropriate in tutte le fasi del ciclo vitale, incluse gravidanza, allattamento, prima e seconda infanzia, adolescenza, nonché per gli atleti”?

E in merito ai tanto decantati principi nutritivi come prerogativa della carne è utile ricordare i risultati di una recente ricerca medico-scientifica condotta su oltre 19.000 persone nel 2010 in Gran Bretagna, pubblicati sull’American Journal of Clinical Nutrition, dicono che l’assunzione di Omega 3 è più efficiente se questi provengono dai vegetali

Un’altra indagine dice che il ferro che si trova nella carne può aumentare il rischio di malattie cardiache, secondo una nuova meta-analisi pubblicata sul Journal of  Nutrition.

I ricercatori hanno analizzato i dati provenienti da 21 studi internazionali, che comprendevano 292.454 partecipanti, per una media di 10 anni. 

I risultati hanno mostrato che il ferro-eme ha aumentato il rischio di malattie cardiache del 57%. 

Al contrario, scrivono i ricercatori, il ferro non-eme (quello contenuto nelle verdure) non ha mostrato alcuna relazione col rischio di mortalità per malattie cardiache.

In sostanza il non eme è caratteristica di eccellenza non un difetto, perché fa bene al nostro organismo, contrariamente all’eme; se così non fosse anche i nostri cugini oranghi, gorilla, scimpanzé avrebbero necessità di tale minerale.

L'immagine può contenere: testo e cibo

“La sola vista di una bistecca ormai mi ripugna, l’odore di una che cuoce mi dà la nausea e l’idea che uno possa allevare delle bestie solo per assassinarle e mangiarsele mi ferisce.”
– #TizianoTerzani, “Un altro giro di giostra” –

 

E’ SCIENTIFICO IL NOSTRO VEGANISMO?