“Siamo tutti visitatori di questo tempo, di questo luogo. Siamo solo di passaggio. Lo scopo di noi uomini è imparare, crescere, amare. Poi facciamo ritorno a casa” (Detto aborigeno)

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VEGAN PERCHE’ MILLE DOMANDE MILLE RISPOSTE Dispensa di Franco Libero Manco

seconda parte

“Occorre mangiare carne perché contiene le proteine nobili”

E’ come proporre di mangiare la cicuta perché ricca di potassio, tacendo sugli altri suoi aspetti velenosi. Che una sostanza contenga tutti gli aminoacidi  necessari a formare le proteine non è affatto un vantaggio. Attingere a diverse fonti è assai più vantaggioso, senza incorrere ai danni della carne. Da dove traggono gli aminoacidi essenziali gli animali più forti, più prolifici e più longevi della terra come il cavallo, il bisonte, il rinoceronte, mangiando erba? Tutte le proteine di derivazione vegetale contengono i 9 aminoacidi essenziali, e se una proteina ne contiene una quantità limitata di uno o più aminoacidi, è sufficiente consumare gli alimenti vegetali ricchi di quell’aminoacido. Gli aminoacidi di origine vegetale sono assolutamente identici agli aminoacidi di origine animale, diversamente come farebbero gli erbivori a costruire le loro possenti masse muscolari mangiando solo erba? In realtà l’accoppiata di due o più diversi alimenti produce proteine di qualità migliori perché più assimilabili e più digeribili, senza i danni collaterali della carne.

 

“La vita media si è allungata”

Non certo per merito dei farmaci che sono considerati la 4^ causa di morte nel mondo. Si è allungata la vita non il benessere della persona. A che serve vivere più a lungo se si passano gli ultimi 20 anni combattendo con la malattia? L’allungamento della vita è dovuto ai benefici dovuti alla riduzione della mortalità infantile, alla mancanza di guerre, all’ igiene pubblica, alla riduzione di lavori pesanti. E comunque, l’immenso apparato medico che solo in Italia assorbe 115 miliardi di euro l’anno qualche beneficio dovrebbe apportarlo.

 

“Non mangiare la carne è una scelta come un’altra e occorre rispettare le scelte altrui”

Mangiare la carne non è affatto una scelta come un’altra, non è come scegliere di mangiare pasta o patate: c’è di mezzo la sofferenza e la vita di esseri fatti come noi per i quali vivere o morire non è la stessa cosa: c’è la differenza tra la vita e la morte.  Essere vegan è un preciso imperativo morale e civile, dal momento che al consumo di alimenti animali sono correlati i problemi più gravi del pianeta.  Difendere la scelta onnivora significa giustificare la legge della supremazia del forte sul debole e questo genera una cultura di indifferenza verso la vita e il dolore in senso lato. Non è una scelta come un’altra dal momento che per produrre un solo kg di carne di manzo sono necessari: 100.000 litri di acqua, 7 litri di petrolio, 15 kg di cereali,12 mq di foresta, oltre a contribuire a generare fame e malattie nei paesi più poveri. Non è una scelta come un’altra dal momento che per produrre carne vengono abbattute le foreste e che gli allevamenti di animali causano inquinamento dell’aria, della terra, dei mari e dei fiumi più di tutti i veicoli a motore del pianeta.

Alcuni nutrizionisti sono soliti rivendicare l’esclusività scientifica delle loro argomentazioni,

mentre ciò che muove noi vegani è l’aspetto etico del problema; come se l’etica fosse una componente del tutto trascurabile mentre mette in secondo piano qualunque assioma scientifico perché è il fulcro decisionale di ogni azione civile.

La medicina convenzionale usa somministrare carne e formaggi a pranzo e a cena negli ospedali agli ammalati di cancro (principale causa di malattia) e trascura clamorosamente i risultati scientifici di 22 esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, provenienti da 10 paesi diversi e gli 800 dossier arrivati da ogni parte del mondo messi a punto negli ultimi 20 anni. E in fatto nutrizionale ha osteggiato per secoli ciò che oggi consiglia, come il consumo di frutta e verdura crude e per duemila anni ha negato qualunque relazione tra tipo di alimentazione e malattia. Ma per noi vegani la vera scienza è solo quella che cerca le cause della malattia e che considera l’individuo nella sua interezza fisica, mentale, emozionale e spirituale.

Noi riteniamo che la vera scienza nutrizionale è solo quella che fa riferimento alle leggi naturali, alla scienza di Ippocrate e agli Istituti più accreditati, aggiornati e indipendenti che in fatto di alimentazione raccomandano sia totalmente vegetale. Sono i risultati concreti che contano: la scelta vegan consente di essere immuni alla gran parte delle malattie e di conservare una salute ottimale. E crediamo che la nostra visione sia nel giusto perché benèfica per l’uomo,  per gli animali, l’ambiente, il Terzo Mondo, l’economia.

“Perdete tempo su argomentazioni banali e tralasciate di interessarvi di problematiche serie come quelli che riguardano il lavoro, la disoccupazione, lo stipendio, la violenza”

E’ la stessa motivazione degli schiavisti di un tempo che ritenevano  indegni di considerazione il diritti  dei negri. E’ utile ricordare che la stragrande maggioranza dei medici non ha mai messo in relazione la qualità del cibo con la malattia e tanto meno con la violenza umana e l’economia. La nostra visione delle cose va alle cause dei grandi problemi umani  che sono la malattia, la violenza, l’ignoranza, il cambiamento climatico, la scarsità del cibo, l’estinzione delle specie, l’acidificazione degli oceani, la sovrappopolazione. Noi riteniamo che non serve cambiare i sistemi se prima non cambia il cuore e la coscienza di coloro che li gestiscono. La nostra filosofia di vita libera l’uomo dalle malattie attraverso il giusto stile di vita e la corretta alimentazione; lo rende più sensibile e giusto e più capace di condividere le necessità vitali dell’altro; riduce drasticamente l’inquinamento generale e incide in modo considerevole sull’economia personale e collettiva. Che cosa c’è di più importante dell’intervenire sulle cause che determinano i problemi umani? Il carnivorismo genera malattie e rende l’uomo peggiore sul piano morale, civile e spirituale e questo incide in modo pesantissimo sulla condizione economica personale e sociale. Noi traiamo la nostra ispirazione dai grandi della terra, i pilastri della morale, della conoscenza e della spiritualità che hanno raccomandato l’astinenza dalla carne e la compassione verso tutti i viventi.

 “Voi vegan in fatto alimentare dovreste ricordarvi della morte del bambino vegan”

Un’automobile per funzionare bene ha bisogno di carburante, olio al motore, acqua al radiatore, aria alle gomme. Se manca uno solo di questi componenti la macchina non funziona; e se la macchina si ferma la colpa non è della benzina o dell’olio ma di chi per mancanza di conoscenza non fornisce i componenti necessari. I veri vegan sanno mettere in pratica le regole della nutrizione, mentre l’improvvisazione dei vegan estemporanei spesso mette in cattiva luce il Movimento. Inoltre, è da considerare che in Italia ogni anno muoiono circa 2300 bambini nati da genitori onnivori. La stessa percentuale dovrebbe verificarsi al 10% della popolazione vegetariana, cioè 230 bambini e al 10% della massa di vegetariani che sono vegani: cioè 23 bambini nati da genitori vegan dovrebbero subire la stessa sorte. Se questo non si verifica, come in effetti non si verifica, allora vuol dire che la scelta vegan è ampiamente e scientificamente, statisticamente più salutare.

 “L’alimentazione carnea ha favorito lo sviluppo delle facoltà cognitive dell’uomo”

Se fosse vera la tesi che siano state le proteine di origine animali a favorire lo sviluppo cerebrale degli ominidi e quindi l’evoluzione della specie, perché gli scimpanzè pantroglodites che sovente mangiano  carne non si sono evolute? Basterebbe somministrare carne ai gorilla, ai bonobo, agli orango per farli fare un salto evolutivo? Invece succede che esperimenti fatti su un gruppo di scimmie quando fu inserita nella loro dieta anche la carne in breve svilupparono le stesse malattie della specie umana. Se sono le proteine animali a favorire lo sviluppo del cervello gli animali carnivori dovrebbero essere tra i più forti ed i più intelligenti. Invece succede che sono i primati fruttariani e gli erbivori ad essere i più intelligenti, i più forti e i più prolifici: l’elefante, il toro, il bisonte, l’ippopotamo, il rinoceronte ecc.. Il gorilla è 3 volte più grosso dell’uomo e 10 volte più forte. Il leone dorme 20 ore al giorno a differenza degli erbivori e dei frugivori che dormono solo poche ore, e non è solo perché hanno necessità di maggiori quantitativi di cibo da ingerire. Il leone che insegue la gazzella si ferma sfiancato dopo una breve corsa, mentre la gazzella può correre per ore senza fermarsi.

Non solo. Eccessi proteici generano amiloidosi che porta alla comparsa nell’encefalo di una sostanza, che si produce a seguito ad una alterazione del metabolismo proteico, che porta all’invecchiamento precoce e quindi al morbo di Alzheimer che è appunto una malattia degenerativa dell’encefalo.  Il celebre studioso Tennis J. Selkoe a tal proposito afferma: “Quando nell’encefalo si accumulano quantità eccessive di proteina amiloide, può insorgere la malattia di Alzheimer, anche se l’amiloide è secreto dal mesenchima solo se viene sovraccaricato da un’eccessiva quantità di proteine. Infatti in regime ipoproteico la situazione migliora”.

Il cibo adatto ad ogni specie è quello a cui ogni specie è istintivamente attratta. Una tigre verrà attratta dal corpo di un animale, una mucca da un cespuglio d’erba, una scimmia, come un essere umano, da un frutto. La natura ha anche previsto un margine di adattabilità alla dieta specie-specifica, per consentire la sopravvivenza in periodi di carenza; ma quando l’eccezione diventa regola quella specie degenera.

In un altro esperimento condotto su alcuni carcerati in Francia nel secolo scorso fu dato loro mangiare solo della carne: gran parte di questi morirono nel giro di 40 giorni, per il semplice fatto che la carne è sostanza altamente squilibrata, cioè priva di glucidi, fibre e vitamina C. Gli animali predatori si garantiscono tali sostanze mangiando il corpo intero dell’animale, la pelle, le ossa, le cartilagini, le interiora, cosa che gli ominidi non potevano fare se non in minima parte. Inoltre è utile ricordare che la carne cotta, oltre ad essere priva di enzimi, di vitamine, scatenante leucocitosi e putrefazione intestinale, essendo povera di sostanze nutritive spinge l’organismo ad ingerire maggiori quantità di cibo. Se il cibo crudo non fosse stato completo di nutrienti nessuna specie sarebbe sopravvissuta.

Affermare che la carne sia stata la causa dello sviluppo cerebrale dell’ominide è altamente improbabile: sarebbe come affermare che la natura abbia programmato per lo sviluppo di una specie un’alimentazione diversa da quella compatibile con la sua struttura chimico-anatomica. Lo sviluppo della massa cerebrale non può essere in alcun modo attribuito all’introduzione della carne nella dieta dell’ominide: probabilmente  è stata favorita dalla necessità di doversi difendere dai predatori nel suo nuovo ambiente della savana; dalla posizione eretta che garantiva una maggiore visuale di avvistamento del pericolo, dall’utilizzo del pollice opponibile e del linguaggio.

La carenza di B12 non è affatto causata dalla mancanza di carne nella dieta

Sia gli animali che l’uomo non producono vitamina B12 e la ricavano dai batteri: se la carne contiene B12 è perché l’animale l’ha assunta dai cibi vegetali contaminati da terra e dai batteri che la sintetizzano. Per questo gli allevatori arricchiscono i mangimi sintetici degli animali d’allevamento con supplementi di vit. B12. A questo punto è più ragionevole assumerla direttamente che attraverso gli animali. Probabilmente le generazioni che ci hanno preceduti non avevano questo problema perché consumavano gli alimenti vegetali al loro stato naturale: l’alimentazione industrializzata e l’eccessiva igiene attuale uccide i batteri, fonte primaria di tale vitamina. Infatti, a differenza dei Paesi dove l’igiene degli alimenti è una pratica consolidata, in Paesi dove il cibo e l’acqua sono contaminati, raramente si riscontra carenza di B12. Tali carenze si verificano soprattutto per mancanza di Fattore Intrinseco gastrico, e senza il quale, prodotto dallo stomaco, non è possibile l’assimilazione della B12, a causa di gastriti, antiacidi ed inibitori di pompa protonica. Per questo la carenza di B12 è più frequente negli onnivori che negli stessi vegani. La carenza di B12, che dipende dalla condizioni di salute dell’organismo, può manifestarsi anche dopo molti anni di regine vegano. Insomma, è molto meglio essere vegan e rischiare carenza di tale vitamina, facilmente arginabile con un integratore, che essere onnivori e avere la quasi certezza di morire di infarto o di tumore.

“Con l’alimentazione vegan si rischia carenza di ferro”

Nel mondo 500 milioni di persone soffrono di carenze da ferro, indipendentemente dalla dieta. L’American Dietetic Association, ha ufficialmente affermato che l’incidenza dell’anemia da deficienza di ferro è simile nei vegetariani e negli onnivori. Quando si verificano deficienze di ferro la causa è da ricercare nella disfunzione del metabolismo: il cattivo stile di vita, la cattiva digestione, il sale, il caffè, il tè, il vino rosso, il cioccolato, i latticini, i cibi raffinati riducono del 30 al 50% l’assimilabilità del ferro. La soluzione è consumare carne specialmente di cavallo perché la più ricca di ferro? Ma il cavallo il ferro da  dove lo prende? Il ferro nella crusca di frumento è tre volte maggiore , e  il radicchio e i fagioli dall’occhio ne hanno il doppio rispetto alla carne di cavallo. E anche se è minore l’assorbimento, il ferro non eme dei vegetali è caratteristica eccellente non un difetto perché viene assorbito dall’organismo nelle modalità e tempi ottimali. Secondo una nuova meta-analisi pubblicata sul Journal of  Nutrition, il ferro-eme che si trova nella carne aumenta del 57% il rischio di malattie cardiache. E una recentissima indagine trasmessa in questi giorni dal telegiornale dice che il ferro-eme aumenta del 27% la possibilità di morte prematura.

“La carne è necessaria alla nostra salute”

Se questo fosse vero, coloro che non mangiano né carne né pesce e nemmeno derivati di animali dovrebbero accusare carenze nutrizionali, invece godono di una salute migliore degli onnivori. Se la carne fosse necessaria al nostro organismo, i nostri progenitori vegetariani non sarebbero sopravvissuti per 3 milioni di anni nella foresta prima di approdare nella savana. Se la carne è necessaria come è possibile che quasi metà della popolazione mondiale, per diverse motivazioni, sia vegetariana? La forza delle nostre idee viene  dalla dimostrazione dell’ottimo stato di salute dei vegani e dalla longevità di molti illustri personaggi che per motivi di salute, morali o spirituali hanno adottato l’alimentazione vegan.

“Come sostituisco la carne”? Che è come dire: “Come sostituisco la nicotina”? La carne non va sostituita, va semplicemente abolita, come l’alcool, le droghe o il tabacco che oltre a causare dipendenza, generano malattie all’organismo. Non vi è alcun  nutriente nella carne, che non sia presente negli alimenti di origine vegetale: nei cereali, legumi, frutta fresca e oleosa, ortaggi freschi e biologici  troviamo tutti i nutrienti necessari per conservare o recuperare un’ottima salute. Ricorrere ad alimenti ricchi di proteine è come cadere dalla padella nella brace, dal momento che il quantitativo proteico necessario al nostro organismo è minimo e le proteine in eccesso devono essere eliminate sacrificando il calcio ed affaticando gli organi escretori.

“Se non mangi carne e pesce dove le prendi le proteine”?

Dagli stessi alimenti consumati dagli animali più forti, prolifici e miti animali della terra, cioè dal mondo vegetale. Da dove trae le proteine il cavallo, il bue, il rinoceronte per costruire le sue possenti masse muscolari? Mangiando erba. Per il rinnovo cellulare il nostro organismo ha bisogno di un quantitativo molto limitato di proteine: ne bastano 30-40 gr al dì, e se si considera che 100 gr di cereali o 100 di legumi forniscono circa 30 grammi di proteine è facile immaginare quanto sia facile superare il fabbisogno necessario causando problemi agli organi escretori e contribuendo all’acidificazione dei sistemi organici. E’ più opportuno evitare cibi proteici piuttosto che cercarli. E’ stato ampiamente dimostrato da esperimenti su uomini e animali: meno proteine si introducono e più a lungo si vive.

“I bambini hanno bisogno della carne”

Se la carne fa male agli adulti non può far bene ai bambini. Non c’è nessun nutriente nella carne che non sia presente nell’universo vegetale. I bambini non hanno bisogno della carne allo stesso modo degli adulti e delle persone anziane. Nel periodo dell’allattamento, in cui il bambino compie il suo massimo sviluppo corporeo e cerebrale, raddoppiando il suo peso in sei mesi, viene nutrito esclusivamente con il latte materno, che ha un quantitativo proteico di 0,9%. Dopo lo svezzamento far adottare al  bambino una dieta 20 volte più ricca di proteine, come quella della carne e dei prodotti di derivazione animale, è da irresponsabili ed una vera follia perché si espone il bambino al rischio di malattie renali, al diabete, all’ipertensione.

“Non potete imporre ai bambini l’alimentazione vegan”

Nemmeno i genitori onnivori dovrebbero imporre la dieta carnea ai loro bambini. Come si cerca di impedire al bambino di seguire abitudini malsane e pericolose, come il fumo, la droga o l’alcol, allo stesso modo i genitori dovrebbero scegliere per i loro bambini l’alimentazione migliore, più giusta e salutare, dal momento che  carne, pesci e derivati animali, non solo non sono necessari alla salute umana ma, anzi, sono spesso causa delle peggiori patologie moderne, comprese quelle tumorali. I genitori onnivori spesso costringono il bambino a mangiare la carne, anche se spontaneamente la rifiutano, imponendo sconsiderevolmente una dieta innaturale quanto dannosa perché condizionati dalla cultura dominante al servizio delle consorterie dei macellai, dell’industria chimico-farmaceutica, dai medici allopatici o da arcaiche tradizioni  sociali. L’eccellente salute dei bambini vegani sconfessa ogni ingiustificata paura. I genitori hanno l’obbligo morale di informarsi sui danni quando  inconsapevolmente e in buona fede abituano i bambini a consumare prodotti nocivi per la loro salute. Un bambino, non sarà mai attirato da un piatto a base di carne, mentre sembra spontaneamente attratto dalla frutta.  Un pasto a base di carne ha sempre caratterizzato l’alimentazione dei guerrieri, dei duri di cuore, della gente senza insensibile alla sofferenza umana ed animale. Per contro l’alimentazione da sempre adottata dai mistici, dai grandi santi, degli anacoreti, dai grandi filosofi e dagli uomini più illuminati di ogni tempo e paese, era ed è priva di prodotti cruenti.

“Occorre mangiare il pesce per l’Omega 3” 

Il valore di un alimento è inversamente proporzionale alla sua velocità di decomposizione. Il fetore serve a tenerci lontani da certi alimenti: solo questo basterebbe a farci capire che il pesce che vive nelle profondità del mare non è alimento adatto all’uomo che vive sulla terra. Il pesce è tra le sostanze più putrescibili esistenti in natura: basta lasciarlo per qualche ora fuori dal frigo per rendersi conto del fetore, dovuto alla sua decomposizione e questo rende inservibili gli Omega 3. Inoltre, nei pesci spesso si trovano residui  di scarichi industriali e fognari, di pesticidi e metalli pesanti, come piombo, mercurio, cadmio ed altri. La maggior  parte dei pesci consumati viene da allevamenti intensivi; nei mangimi vengono aggiunti ormoni ed altri prodotti chimici che servono ad aumentare velocemente il peso dell’animale e a scongiurare epidemie. Il mondo vegetale è molto più ricco di Omega 3: il contenuto nelle noci è 4 volte maggiore di quello contenuto nel pesce più ricco, la sardina fresca;  i semi di lino addirittura 10 volte di più. Solo alcuni tipi di pesce contengono modeste quantità di Omega 3 e solo se i pesci sono selvatici o da acquicoltura con pesci che si nutrono di pesci che a loro volta mangiano alghe.

“Il latte è necessario, altrimenti il calcio dove lo prendi”?

Consumare latte per assicurarsi il calcio è come bere acqua salata per estinguere la sete. Più formaggi, latte e latticini si consumano e più si ha bisogno di calcio perché viene sottratto ai muscoli e al sistema scheletrico e a predisporre l’organismo all’osteoporosi; i prodotti caseari, infatti, sono sostanze altamente acidificanti e queste costringono l’organismo a sottrarre calcio ai muscoli e alle ossa per tamponare l’acidità prodotta. Le statistiche mostrano che più le popolazioni consumano latticini più sono soggette ad osteoporosi e a fratture. Se il latte fosse necessario alle nostre ossa come spiegare la buona salute di coloro che non ne fanno uso? La mucca e tutti gli animali erbivori formano le loro possenti strutture scheletriche mangiando erba: i vegetali sono la fonte primaria di tale minerale. Ma non è la quantità di calcio   presente in un alimento ciò che conta ma  la quantità che il nostro organismo è in grado di assimilare. Il calcio dei latticini è scarsamente utilizzabile perché reso inorganico dalla bollitura o dalla pastorizzazione. Solo il 30-35% viene utilizzato contro il 40-60% delle verdure. Il mondo vegetale è ricchissimo di calcio (verdure a foglia verde, legumi, semi ecc.) ma soprattutto è privo degli effetti collaterali del latte (che è una specie di discarica di tutti gli inquinanti consumati dall’animale, da quello che mangia ai residui dei medicinali e alle malattie stesse dell’animale). Tra il latte umano e quello vaccino vi è la stessa differenza tra una donna ed una mucca. Nessuno si sognerebbe di consumare latte di una donna, né darebbe al proprio bambino il latte di una donna che fuma, che si droga, che prende medicinali, o è ammalata; eppure si ritiene logico e salutare dare il latte di un animale in catene dalla nascita alla morte, disperato, ammalato. Il calcio noi vegani lo prendiamo dalle stessa fonte da dove lo prendono gli animali erbivori e frugivori, cioè dal mondo vegetale. Un quarto della popolazione mondiale non usa bere latte e gode di una salute migliore delle popolazioni che ne fanno uso. Ma la fissazione del calcio richiede la presenza di vitamina D che un’adeguata esposizione giornaliera alla luce sole è in grado di assicurare.

Fine seconda parte

Qui: Prima parte dispensa

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VEGAN PERCHE’ MILLE DOMANDE MILLE RISPOSTE Dispensa di Franco Libero Manco seconda parte