Il silenzio della natura è il suo unico commento.

(Annie Dillard)

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DROGA, UN MALE DA ESTIRPARE

di Franco Libero Manco

Quasi 2000 tonnellate di cocaina vengono prodotte ogni anno nel mondo e consumate da 18 milioni di persone per un giro di affari di 300 miliardi di euro.

Complessivamente 270 milioni di persone fanno uso di narcotici.

Si inizia per caso, per curiosità, per noia, per provare nuove esperienze, per sentirsi all’altezza della situazione, per malessere profondo; si cerca euforia, esaltazione, benessere che presto abbandona e scaraventa in un pozzo sempre più profondo e il vuoto iniziale diventa voragine che solo altra droga può colmare.

La pace dura poco e la solitudine torna schiacciante.

Subentra la sonnolenza la depressione, il grigiore, l’amarezza.

Lo dicono tutti coloro che hanno fatto questa esperienza.

Nel 2017 vi è stato un aumento del 27% della produzione di cocaina e la Colombia è il paese che ne produce più: è la droga più consumata in Europa occidentale.

La usano tutti, dall’avvocato, al pilota, dall’impiegato al professionista, dal disoccupato al medico convinti che moltiplichi le prestazioni mentali, fisiche, lavorative, sessuali.

A Roma, che è diventata la capitale del narcotraffico in Italia, dove mafie, organizzazioni criminali straniere ed italiane si dividono il mercato, ci sono un centinaio di piazze di spaccio ognuna di queste mediamente fattura da 10 ai 20 mila euro al giorno.

Pochi sanno che per coltivare coca su un ettaro di terra occorre disboscarne 4 mq di foresta amazzonica.

Ma non serve arrestare il trafficante se non si elimina la  richiesta alla base; senza intervenire sul meccanismo che lo tiene in piedi tutto resta inutile.

Bisognerebbe interrogarsi sulla domanda e non solo sull’offerta; sul perché i ragazzi, e non solo, a 12 anni decidono di drogarsi; interrogarsi perché le istituzioni internazionali non hanno la volontà di affrontare e risolvere il problema.

E’ da ipocriti condannare la droga ed assolvere coloro che ne fanno uso. Chi è più colpevole chi ruba o chi spinge a rubare? Chi uccide o chi crea le condizioni all’omicidio? lo spacciatore o chi la assume, per motivi assai discutibili ed auto lesivi? Chi è più colpevole chi costruisce la bomba o chi la commissiona? La donna che si prostituisce (magari per disperazione e miseria) o l’uomo che la rende tale per puro piacere sessuale? Chi è più imputabile chi uccide l’animale o chi ne commissiona e ne mangia le carni?

La causa di tutto questo sta nella mancanza di cultura, di conoscenza, di formazione, di senso critico, di sensibilità e dignità umana, di coscienza, di veri ideali senza i quali l’essere umano non può vivere e sprofonda nel vuoto dell’esistenza e cerca di colmarli con qualunque surrogato.

Se non c’è un cambio di  tendenza, se non c’è una vera volontà politica di un acculturamento universale ai valori fondamentali della vita continueremo ad assistere ad un progressivo decadimento delle qualità civili, morali e spirituali della società umana e tutti ne pagheremo le conseguenze, compresi, purtroppo, anche gli animali.

L'immagine può contenere: erba, spazio all'aperto e natura

“Quando tutti i calcoli astrusi
si dimostrano falsi,
quando persino i filosofi
non hanno più nulla da dirci,
è scusabile volgersi
verso il cicaleccio fortuito degli uccelli,
o verso il contrappeso remoto degli astri.”

(Marguerite Yourcenar)

LIBERACTION

DROGA, UN MALE DA ESTIRPARE