L’anima è la stessa in ogni Creatura. Solo il corpo varia. Questa è l’unica differenza tra Esseri Senzienti Umani ed Esseri Senzienti Non Umani. Tutto il resto è discriminazione, specismo e prodotto della schizofrenica ferocia della nostra specie.
Vivi e lasciali vivere!
( Il Nostro Canto Libero)

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TORNARE ALLA CARNE DI UN TEMPO?

di Franco Libero Manco

La rinuncia al cibo animale è la chiave della rigenerazione umana

C’è un noto chef che nelle sue continue apparizioni televisive cerca di convincere il pubblico che noi umani abbiamo bisogno di mangiare la carne perché l’abbiamo sempre mangiata, ma che oggi è dannosa perché gli animali allevati non mangiano più l’erba e spera in un ritorno agli allevamenti al naturale e senza inquinanti chimici.

Chi sostiene questo non tiene conto che solo attraverso l’allevamento intensivo è possibile  fornire i milioni di tonnellate di carne richiesta dalla popolazione attuale e che gli allevamenti al naturale richiederebbero estensioni immense di terre che il pianeta non possiede e che per fa posto agli allevamenti e per produrre mangime sono già state spianate le foreste dell’Amazzonia, e non solo, con le conseguenze conosciute a livello climatico.

Solo allevando in modo intensivo è possibile nutrire un popolo di carnivori cioè i circa 4 miliardi di esseri umani (quelli che si possono concedere il lusso di mangiare la carne).

Se oggi  un solo kg di carne bovina assorbe 12 mq di foresta e l’industria zootecnica agroalimentare assorbe il 70% delle terre coltivabili causando la distruzione dell’80% delle foreste pluviali, quanta terra servirebbe per far pascolare 5 milioni di soli bovini in Italia?

Come si può essere così fuori logica o in mala fede e sostenere che l’umanità abbia la possibilità di tornare a consumare carne di animali allevati allo stato brado?

Ma tutto dipende dalla domanda di un prodotto e le aziende dei carnami trovano terreno fertile nelle masse addormentate, ipnotizzate dai media e danno a profusione ciò che il popolaccio chiede non ciò di cui avrebbe veramente bisogno per risollevarsi dalla violenza, dall’ignoranza  e dalle malattie.

Io non so che cosa mangia il papa a pranzo o a cena, che cosa mangia il presidente della repubblica o il presidente del consiglio o i massimi esponenti delle istituzioni democratiche e civili che parlano di giustizia, di libertà di rispetto, di valori, di condivisione ecc. ma ritengono normale deliziarsi il palato con le carni martoriate degli animali allevati in modo disumano e crudelmente uccisi.

Queste persone dovrebbero sprofondare dalla vergogna sapendo che sono i mandanti dell’azione più vigliacca e brutale, più diseducativa e ingiusta; essi delegano il boia/macellaio a compiere ciò che probabilmente non farebbero mai.

Se sono consapevoli di ciò che sta dietro la loro bistecca allora non hanno lo spessore morale per essere rappresentanti di un popolo; se invece non sono a conoscenza dell’orrore e dell’ingiustizia prodotta il loro ignorare questa tremenda realtà li rende inadatti a ricoprire il ruolo che occupano.

Se questo è un fatto esecrabile per la gente comune per i vertici di una società civile è una colpa senza perdono.

Ma la cosa fondamentale, la parola d’ordine, è non causare perdite di posti di lavoro a nessuna categoria, costasse anche una guerra nucleare, anche se questo produce un diluvio di chimica che sta uccidendo la vita sul pianeta;

Anche se questo è la causa dell’inquinamento generale che ci causa le più devastanti malattie moderne;

Anche se il consumo di carne a ridotto l’essere umano ad un mostro insensibile assetato di sangue e indifferente della sofferenza di miliardi di esseri innocenti: l’importante che tutti lavorino, prima di morire anzitempo.

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“Costante è l’anelito dell’uomo verso la natura. L’essere umano con amorevole sforzo ricerca la sua bellezza, la ammira, imita, costruisce, eppure mai del tutto la raggiunge. Può esservi la mano perfetta dell’universo in una singola foglia.”

(cit.dalla pagina Stanze Giapponesi)

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TORNARE ALLA CARNE DI UN TEMPO?