′′ La speranza è la convinzione che il futuro sarà migliore di oggi, e che abbiamo il potere di renderlo tale.”

(Chan Hellman)

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ALIMENTAZIONE CARNEA E INQUINAMENTO

di Franco Libero Manco

Specialisti in questioni ambientali impiegati da due agenzie delle Nazioni Unite, la Banca Mondiale e l’International Finance Corporation, hanno sviluppato una valutazione dalla quale appare che  almeno il 51% dei gas serra è attribuibile al bestiame. Io sono uno di questi specialisti.

Ogni giorno si scaricano nell’aria 40 milioni di metri cubi di anidride carbonica.

Ogni mucca ogni anno produce gas quanto un’automobile per 70.000 km.

Danni all’ecosistema provenienti dall’immissione nell’atmosfera di metano e ammoniaca derivanti dagli escrementi di animali e dagli scarichi delle concerie che causano le piogge acide. Gli animali producono 130 volte più escrementi dell’intero genere umano. Un allevamento di media grandezza produce 200 tonnellate di sterco al giorno che causa riduzione della biodiversità, erosione del terreno, effetto serra, contaminazione delle acque e dei terreni, piogge acide. Gli allevamenti sono responsabili dell’80-90% di emissioni di ammoniaca che provocano le piogge acide.

100 milioni di tonnellate è la quantità di metano prodotta in un anno dagli animali d’allevamento.

Il biossido di carbonio generato per produrre una bistecca è pari alla quantità prodotta da un’automobile per 40 km.

Dagli animali d’allevamento, dai rifiuti industriali e dai fertilizzanti derivano i nitrati che contaminano il terreno e le acque . Nel corpo umano possono trasformarsi in nitriti, sostanze potenzialmente cancerogene.

Le coltivazioni a foraggio per animali sono trattati con pesticidi, diserbanti, fungicidi, insetticidi, erbicidi, fitofarmaci, quasi ormoni ecc.

Ogni anno gli animali d’allevamento consumano 5.000 tonnellate di soli antibiotici che finiscono nelle falde acquifere.

L’allevamento richiede ingenti quantità di sostanze chimiche tra fertilizzanti, diserbanti, ormoni, antibiotici: tutti prodotti dalle stesse, poche, multinazionali che detengono il monopolio dei semi usati per coltivare cereali e legumi destinati ad alimentare il bestiame.

Gli allevamenti-lager inquinano le falde acquifere, contribuiscono a eutrofizzare i mari e a produrre l’effetto serra. Il 18% delle emissioni di metano nell’atmosfera della Terra derivano dagli animali “da allevamento”. Agli allevamenti e ai fertilizzanti di sintesi si può imputare l’80-90% delle emissioni di ammoniaca nei Paesi industrializzati.

A livello mondiale le deiezioni animali sono la fonte principale di tale gas che contribuisce alle piogge acide. Anche i suoli circostanti gli allevamenti vengono impregnati di depositi acidi. Sono insostenibili tanto i metodi moderni e intensivi di allevamento quanto quelli estensivi come i ranch.

E’ stato calcolato che per ogni hamburger prodotto sono distrutti cinque metri quadrati di foreste.

Anche in Africa le produzioni animali estensive contribuiscono al degrado ecologico, che prende la forma della desertificazione. Gli animali al pascolo distruggono le erbe perenni e ciò dà forza alle azioni erosive del vento. Il continuo calpestìo dei suoli li rende impermeabili alle scarse piogge abbassando le falde acquifere.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante attività all'aperto

DISTRUZIONE DELLA BIODIVERSITÀ

Pesticidi, diserbanti, insetticidi, abbattimenti indiscriminati di alberi e continui sfalci d’erba, specialmente durante le fioriture sono tutte assurde pratiche umane da abolire.
I prati vanno sfalciati quando i fiori iniziano a diseccarsi. Altrimenti gli insetti che si nutrono del loro nettare rimarranno senza cibo.
Pesticidi, diserbanti e insetticidi fanno strage di insetti, funghi, piante, uccelli, anfibi, rettili, pesci e piccoli mammiferi.
Stiamo distruggendo ogni traccia di biodiversità insieme all’habitat di numerose specie animali.
Usando diserbanti, insetticidi e pesticidi si avvelenano gli insetti impollinatori: farfalle, api, vespe, calabroni e mosche. E, di conseguenza, anche tutti gli uccelli che si nutrono di insetti e di quei semi pieni di veleni.
Oltretutto gli scarichi agricoli inquinano i corsi d’acqua uccidendo pesci e anfibi.
E non dimenticate che pesticidi e diserbanti hanno un effetto dannoso anche per la salute umana: aumentano l’incidenza di tumori e favoriscono l’insorgere di malattie neurodegenerative come il Parkinson e l’Alzheimer.
Cerchiamo quindi di favorire le coltivazioni biologiche rispettose della vita e dell’ambiente.
Evitiamo di spruzzare insetticidi e diserbanti.
Prendiamoci cura degli alberi che ci donano ossigeno, riparo per gli uccelli e fiori profumati per gli insetti.
Difendiamo la biodiversità, tutelando la natura.
Melania Corradini

ALIMENTAZIONE CARNEA E INQUINAMENTO