“Non siamo ratti da 70 kg! Se non fossero stati effettuati tanti test su animali oggi avremmo probabilmente disponibili modi più efficaci di curare le malattie” (Thomas Hartung)
~ Il Nostro Canto Libero ~
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IMPERATRICE NUDA di HANS RUESH
Il primo libro che spalanca le porte all’inferno della vivisezione
Da un documento sempre attuale, i retroscena (senza veli) della scienza medica allopatica
” Spietato e scientificamente dimostrato atto di accusa, puntigliosa documentazione tratta da riviste scientifiche di tutto il mondo per dimostrare che la vivisezione è una pratica aberrante, sadica ed inutile.( La stampa,24/6/76 ).
” L’autorevolezza e la validità delle testimonianze sono il punto di forza del libro, atto di accusa rivolto a tanti pseudo scienziati che riescono a trasformare le atroci sofferenze degli animali in onorificenze e prebende.
Un trattato che scorre preciso come un rasoio squarciando i veli dei laboratori di tutto il mondo lasciandone intravedere gli orrori nascosti. Sono documenti veri, copiati integralmente dalle pubblicazioni scientifiche dei più conosciuti laboratori del mondo ” ( Rivista ” Guarire “, ott. ’77 ).
” Procede sulla base di cifre, dati, episodi del tutto rigorosi. È un libro DESTINATO AD AUMENTARE D’IMPORTANZA COL PASSARE DEL TEMPO ” ( L’Europeo, 12/3/76 ).
Si crocifigge un cane per studiare la durata dell’agonia di Cristo. Si squarta una cagna gravida per osservare l’istinto materno sotto il dolore intenso.
Si costringono dei cani a bere soltanto alcool puro ,per ottenere ” la prova scientifica” che l’abuso di alcool è nocivo.
Da uomini con tanto di laurea, giorno per giorno, milioni di animali indifesi, soprattutto cani, gatti, conigli, cavie, topi, scimmie, maiali, ma anche cavalli, asini, capre, uccelli e perfino pesci immobilizzati e imbavagliati e spesso con le corde vocali recise, vengono lentamente accecati con acidi, avvelenati a piccole dosi, sottoposti a soffocazione intermittente, infettati con morbi mortali.
In un solo cervello si conficcano fino a 150 elettrodi o vi si iniettano vari acidi o se ne asportano parti.
(vedi i 6 MACACHI ( punta dell’ iceberg ) AI QUALI,CON IL PREMIO DI DUE MILIONI DI PUBBLICO DENARO,NELLA UNIVERSITÀ DI PARMA È STATA ATTUALMENTE SEGATA VIA LA VOLTA CRANICA E STUZZICATI I BULBI OCULARI DALL’INTERNO DEL TESCHIO
NDR / LR ).Poi le sofferenze possono durare settimane, mesi, anni, finché non sopraggiunge la morte liberatrice (5 anni per i macachi ) (NDR ).
Si sono visti cani impazziti dalle sofferenze che divoravano le proprie zampe, gatti le cui convulsioni li scagliano contro le pareti delle gabbie finché vengono colti da collasso,scimmie che si avventano le une sulle altre mordendosi a vicenda in seguito a iniezioni di varie sostanze nel cervello.
Si tratta di casi riferiti con tutta naturalezza dagli stessi ” ricercatori ” sulle riviste medico-scientifiche, tra cui l’inglese The Lancet ( ” Il bisturi ” ), la più autorevole di tutte.
Ogni religione può e dovrebbe opporsi a tali orrori, includendo nei propri insegnamenti il concetto che l’animalismo è uno dei tanti aspetti dell’amore generale e condannando l’inverso come un peccato contro il creato. Forse perché evolutasi in una terra o in una razza, quella mediterranea , tradizionalmente, zoofiba, la Chiesa cattolica ha sempre preso un atteggiamento opposto.
Ha scritto René Ansay sul periodico francese Revue Defense de l’Homme ( N.267, set. 1971 ): ” La Chiesa cattolica non ama gli animali e non lo nasconde : non ha mai voluto spendere una sola parola contro la vivisezione , né contro alcun altro degli innumerevoli martirii che l’uomo infligge agli animali. Invece la Chiesa benedice le cacce alla volpe, di solito riservate ai devoti danarosi, e benedice le loro mute di cani E il Palio di Siena. È una delle rare occasioni in cui la Chiesa invoca la protezione divina sugli animali: quando l’uomo li fa intervenire nei propri giochi crudeli. E la Chiesa continua a mantenere nelle plazas de toros le cappelle dove i torturatori vanno a confessarsi e a invocare la protezione della Vergine prima di iniziare i loro infami esercizi…”.
René Ansay pecca di ottimismo. La Chiesa cattolica non si è accontentata d’ignorare la vivisezione,ma le ha espresso ufficialmente il proprio consenso, se è vero com’è vero che l’Osservatore Romano rispecchia l’opinione ufficiale della Chiesa e che Monsignor Lambruschi, portavoce del Vaticano, vi ha scritto in data 13-3-1966: “…Non mancano tuttavia ” campagne ” propagandistiche che la Chiesa non può approvare, quella ad esempio contro gli esperimenti di ordine scientifico su animali vivi. La Chiesa non si oppone neppure alla vivisezione delle bestie da cui vengono tanti aiuti al progresso della scienza ” (Osservatore della Domenica.)
PERSUASO CHE NELL’UNIVERSO CONTA SOLTANTO LA VITA DELL’UOMO, IL SUO BENESSERE, IL SUO SOLLAZZO, (V. LA CACCIA ), IL ” RE DEL CREATO ” CONSIDERA GIUSTIFICATA QUALSIASI SOFFERENZA CHE EGLI INFLIGGE AGLI ANIMALI : E L’ATTEGGIAMENTO DI UNA CHIESA CHE ANCORA NEL XVII SECOLO TROVAVA LOGICO CHE SI FESTEGGIASSE IL GIORNO DEI SANTI BRUCIANDO SULLE PUBBLICHE PIAZZE BARILI PIENI DI GATTI VIVI, HA CONTRIBUITO LARGAMENTE A TALE MENTALITÀ. STRANA CARITÀ, CHE ESCLUDE LE PIÙ DISEREDATE DELLE CREATURE E SANZIONA IL LORO MARTIRIO SOTTO IL PRETESTO CHE L’AGUZZINO HA AVUTO IL PRIVILEGIO DI ESSERE CREATO A IMMAGINE DI DIO. BELLA IMMAGINE DAVVERO !
Il filosofo austriaco nonché prete cattolico Johannes Ude ,scrisse :
UN DIO CHE APPROVASSE LA VIVISEZIONE NON MI ISPIREREBBE ALTRO CHE UN IMMANE SPAVENTO. SE LA VIVISEZIONE FOSSE PERMESSA DALL’ETICA CRISTIANA VOLTEREI LE SPALLE AL CRISTIANESIMO. (Liliana Rai)
Questa che vedete in foto è la gabbietta dove tengono i topi e i ratti (o criceti o altri piccoli roditori) nei laboratori dove si pratica la sperimentazione sugli animali.
Dall’immagine forse le misure non rendono, ma tenete presente che è più piccola di un foglio A4, sia per quanto riguarda la lunghezza, che la larghezza.
Non ne avevo mai viste. Da ieri non riesco a dimenticarle.
Se la mia mente d’ora in poi dovesse immaginare di trovarsi dentro un incubo, sarebbe quello di trovarmi rinchiusa dentro una struttura simile, fatte salve le dovute proporzioni. Più o meno come trovarsi dentro una bara dove ci sono fori per far passare l’aria e l’imbuto per far arrivare il cibo, ma questo è.
Faccio questo post per ringraziare gli Attivisti Gruppo Randagio e La Collina dei Conigli ODV che hanno organizzato un evento molto interessante e utile in cui si è parlato degli animali salvati dai laboratori.
È intervenuta anche la biologa Candida Nastrucci che ha tenuto una dettagliata conferenza sui dati attuali della sperimentazione animale in Europa e in Italia, da cui ho appreso che il famoso concetto delle 3R con cui i ricercatori pro-vivisezione si puliscono la bocca ogni volta che la aprono, e che è in piedi dagli anni cinquanta, non solo è fallito, ma addirittura ad oggi il numero di animali usato è enormemente aumentato. Parliamo di cifre elevatissime, nell’ordine di milioni di animali.
I metodi sostitutivi che potrebbero totalmente rimpiazzare la ricerca sugli animali esistono, solo che sono molto costosi e serve una nuova generazione di studenti che siano formati e istruiti a usarli, cosa che non viene fatta ovviamente per motivi di soldi; ad oggi la somma destinata alla ricerca sostitutiva è di circa due milioni di euro, cioè niente, una cifra irrisoria considerando i costi complessivi della ricerca.
Ovviamente – non ci sarebbe nemmeno bisogno di sottolinearlo, ma lo faccio comunque – il concetto di benessere animale è totalmente una menzogna. Prima cosa perché la violenza sugli animali è insita già nell’idea in sé di poterli considerare risorse da sfruttare e di farli nascere appositamente per tale scopo (come diciamo sempre anche quando parliamo degli animali fatti nascere per essere trasformati in prodotti alimentari), seconda cosa perché ovviamente usare animali, fare esperimenti sul loro corpo e farli vivere prigionieri costituisce la negazione basilare di qualsivoglia forma di benessere. La differenza non potrebbe farla la dimensione della gabbia, né l’eliminazione della gabbia (se anche vivessero in strutture all’aperto, sarebbero comunque individui schiavi visti un funzione di un uso), ma soltanto l’abolizione, appunto, del loro uso.
Faccio mio inoltre l’appello accorato di Federico Gallo rivolto a chiunque si consideri attivista o anche simpatizzante per la liberazione animale ad andare a visitare i rifugi per conoscere da vicino questi individui per cui a parole diciamo di batterci; a sostenere i rifugi, in tanti modi possibili, se non aiutando materialmente a causa della distanza, magari con una donazione o adozione a distanza o anche solo condividendo i post al fine di fare informazione e sensibilizzare le persone.
La collina dei conigli ogni anno tira fuori quanti più animali possibile dai laboratori e ha bisogno di tanto aiuto pratico e anche economico. Se diciamo di essere contro la vivisezione, dobbiamo aiutare queste realtà fatte di volontari che dedicano l’intera loro vita al recupero di questi individui e che gli consentiranno quindi, almeno per una breve parte della loro esistenza, di conoscere l’amore e non il dolore. Vi invito a guardare i video, a leggere i post per conoscere più da vicino topi, ratti, conigli e altri piccoli animali.
Ieri un provocatore ha detto: ma con tutti i problemi che ci sono nel mondo state a pensare ai topi? Bisogna pensare prima agli umani.
Questa è la tipica frase che denota la terribile ideologia che è alla base del concetto di umanità in opposizione a quella di animalità, ossia lo specismo.
Siamo tutti animali. Anche i topi sono esseri senzienti che vogliono vivere e stringere relazioni, che soffrono terribilmente quando muore un loro fratello (ieri Federico ha raccontato una storia straziante di un topo che si è lasciato morire dopo aver vegliato suo fratello morto) e così tutti gli altri animali, giacché siamo diversi nella forma, ma non nell’essenza.
La vivisezione è uno degli orrori peggiori che la nostra specie abbia potuto mettere in pratica, esiste (molti, come ha ricordato ieri Candida, sono convinti che la vivisezione non si pratichi più) ha numeri elevatissimi e coinvolge non solo piccoli roditori, ma anche cani, gatti e primati. Esseri senzienti su cui viene condotto ogni genere di esperimento soprattutto per la ricerca di base e tra cui esperimenti con grado elevato di dolore perché l’uso dell’anestesia non è previsto.
Io, sinceramente, come umana appartenente a una specie che si ritiene evoluta, mi vergognerei di dire che occuparsi di questo orrore non sia importante.
Parliamo di un orrore di cui NOI siamo responsabili e che quindi abbiamo il dovere di combattere.
Rita Ciatti