“Quando vado in campagna e vedo il sole e il verde e la fioritura di ogni cosa, mi dico:
Sì, tutto questo appartiene a me!”
Henri Rousseau~

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L’alimentazione carnea ha favorito l’evoluzione dell’uomo?

di Franco Libero Manco

Se questo fosse vero le scimmie antropomorfe che mangiano anche la carne avrebbero dovuto avere la stessa evoluzione. Se la carne avesse della particolari proprietà al punto da favorire l’evoluzione gli animali carnivori dovrebbero essere i più intelligenti. Il fatto che la carne non sia compatibile con la nostra fisiologia vuol dire che la natura non ha previsto che noi la mangiassimo. La carne non può portare dei benefici alla nostra vita diversamente sarebbe cose se un’automobile progettata per funzionare a benzina funzionasse meglio se alimentata a gasolio. Sarebbe come dire che la carne ha dei principi nutritivi che non esistono nel mondo vegetale, il chè non è vero. Nessuno è in grado di affermare le motivazioni dello sviluppo cerebrale che parte dall’australopiteco in poi. Molto probabilmente è dipeso dalla necessità di doversi difendere dai predatori nel nuovo ambiente della savana, ma più in particolare l’uso delle mani in virtù del bipedismo e del linguaggio verbale.

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CENA ESTIVA IN SEDE AVA

Domenica 17 luglio ore 20

 Menu’:

–       Insalatona mista di stagione

–       Rigatoni al sugo di pomodoro e basilico

–       Caponata di verdure miste

–       Dolcetto – cocomero

–       Vino, pane, olive, acqua.

–       Contributo 15 euro

–       Alla fine musica e canzoni romanesche

–       con la chitarra di Mauro Festa

–       E’ necessaria l’adesione prima possibile tramite mail o tel. 333 9633050

Forse non tutti sanno che la caccia dovrebbe durare tre mesi (dipende poi ovviamente dalle regioni, ma in linea di massima è da metà settembre a fine dicembre), a parte la caccia di selezione che, invece, dura quasi tutto l’anno. In realtà la caccia dura sempre: dal primo gennaio al 31 dicembre; in tutte le regioni. Si chiama bracconaggio. Gli animali non stanno mai in pace, continuamente braccato o avvelenati o uccisi nelle tagliole, trappole o lacci. Quindi, la caccia c’è anche a luglio, cioè adesso, in questi minuti; ora.

Vengono uccisi milioni di animali ogni anno, ma di questo si parla solo da settembre a dicembre; triste ma è così. Come del resto si parla solo di alcuni animali e altri no. Alcuni non contano; ma vengono contati da chi di dovere. Si urla agli orsi (giustamente) ma si sta in religioso silenzio sui camosci (che sono molto pochi), si alza la voce nei confronti dei cinghiali ma si dimenticano le nutrie; e via così, in una classifica a chi vale di più, a chi necessita di aiuto o istanze.

La lotta di liberazione animale è anche contro i pesticidi che decimano le libellule, anche se sono piccole. Che inceneriscono le farfalle anche se sono piccole, che massacrano le tortore e le colombe (erroneamente chiamate piccioni) che sono piccole. Insomma, è la liberazione di tutti gli individui, non solo di quelli che piacciono a noi.

Quindi lottare contro la caccia è una ginnastica di 365 giorni l’anno, non di 90. È banale dirlo, ma pare di no. Vi evito come ammazzano le nutrie, non sono sadico fino a questo punto, ma credetemi, usano i mezzi più infami. Forse le nutrie hanno meno valore di un cervo? Certo che no. Come un fratello migrante della Nigeria non vale meno di un rifugiato Ucraino.

L’antispecismo non è una classifica a chi è più interessante ma una lotta estenuante contro il potere che vuole distruggere ogni forma di vita. Anche questo pare ovvio, ma non è così.

Forse, e dico forse, addentrarsi nei boschi, attraversare i campi, muoversi di notte, aiuterebbe la comprensione che la vita è una. Può la poesia aiutare? Può la poesia parlare di liberazione animale? Sono anni che lo dico, e molti ridono; Ma nessuno e nessuna, in un laccio per giorni, a morire in agonia, ride. E la poesia sociale serve anche a questo: a far capire che l’inalienabilità della vita è fondante. Ogni strumento può dare un contributo, mai pensare di avere la ricetta giusta, perché non ci sono ricette ma solo metodi, metodologie. È un continuo sentiero, la liberazione. Un sentiero impervio, dove spesso la poesia è una luce nel bosco in piena notte.

La poesia non ha bandiere con i colori degli animali ma tenaglie. Mai dimenticarlo.

NO ALLA CACCIA

Sarei già andato
davvero lontano
tanto lontano
quanto è grande il mondo
se non mi avessero
trattenuto le stelle

Che hanno legato
il mio al tuo destino
così che solo in te
posso conoscermi

E la poesia, i sogni
il desiderio
tutto mi spinge a te
alla tua natura

E dalla tua
dipende la mia vita.

(Goethe)

Olmo Losca

L’alimentazione carnea ha favorito l’evoluzione dell’uomo?