Un altro elemento del quale si sarebbe dovuto tenere conto è «il possibile elevato valore culturale o educativo» dell’iniziativa, alla quale si dedicano volontari e animalisti, in linea con quanto previsto dal regolamento Ue sulla prevenzione e il controllo di alcune malattie, tra cui la peste suina.
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I GIOVEDI’ CULTURALI DELL’AVA
IL POTERE DELLE DIFESE IMMUNITARIE CONTRO I VIRUS CON L’ALIMENTAZIONE PLANT-BASED
GIOVEDÌ 13 OTTOBRE ORE 18,00
SEDE AVA, VIA DEI ROGAZIONISTI 3 ROMA
CONFERENZA DELLA DOTTORESSA CANDIDA NASTRUCCI, DOTTORE IN BIOCHIMICA CLINICA, BIOLOGO MOLECOLARE
Ore 20 cena vegan con:
insalatona mista di stagione, minestra di pasta e fagioli, caponata di verdure, sorbetto al limone, vino, pane, olive, acqua. Per la cena è necessaria la prenotazione al tel. 3391406256
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A CENA CON I TAROCCHI
VENERDÌ 14 OTTOBRE, ORE 19,00 IN SEDE AVA VIA DEI ROGAZIONISTI N.3, SERATA LUDICO-RICREATIVA CON I TAROCCHI EUREKA DI WALTER MALDACEA
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AUTOCURA, QUESTA SCONOSCIUTA
DOMENICA 16 OTTOBRE ORE 15-18, – ALGORITMO – LABORATORIO SENSORIALE, CON ANNA GELFI
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“Con l’alimentazione vegan si rischia carenza di ferro”. Nel mondo 500 milioni di persone soffrono di carenze da ferro, indipendentemente dalla dieta. L’American Dietetic Association, ha ufficialmente affermato che l’incidenza dell’anemia da deficienza di ferro è simile nei vegetariani e negli onnivori, e questo vuol dire che il ferro eme di derivazione animale non scongiura l’anemia. Anzi, ci si dimentica degli effetti dannosi derivanti dal consumo di carne. Quando si verificano deficienze di ferro la causa è da ricercare nella disfunzione del metabolismo: il cattivo stile di vita, la cattiva digestione, il sale, il caffè, il tè, il vino rosso, il cioccolato, i latticini, i cibi raffinati riducono del 30 al 50% l’assimilabilità del ferro. E’ opinione abbastanza diffusa, tra i poco informati, che quando c’è deficienza di ferro la soluzione è consumare carne, specialmente di cavallo perché la più ricca di ferro. Ma il cavallo, o gli altri animali erbivori, da dove traggono il ferro? Il ferro nella crusca di frumento è tre volte maggiore del ferro contenuto nella carne di cavallo, e il radicchio e i fagioli dall’occhio ne hanno il doppio, sempre rispetto alla carne di cavallo. E anche se l’assorbimento del ferro non-eme è minore rispetto al ferro eme di derivazione animale questa è caratteristica eccellente non un difetto perché viene assorbito nelle modalità e tempi ottimali, senza causare traumi nell’organismo. Secondo una nuova meta-analisi pubblicata sul Journal of Nutrition, il ferro-eme che si trova nella carne aumenta del 57% il rischio di malattie cardiache. E un’altra recentissima indagine trasmessa negli ultimi tempi dal telegiornale dice che il ferro-eme aumenta del 27% la possibilità di morte prematura.