“Coloro che hanno avuto la possibilità di stare in un territorio con gli orsi sanno che la loro presenza eleva le montagne, rende i canyons più profondi, acuisce il soffio dei venti, illumina le stelle, oscura le foreste, accelera il battito delle cose.”
(John Murray)
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GLI ESSENI Un popolo silenzioso e mirabile

Al tempo di Gesù si svilupparono in Palestina molti movimenti e sette religiose. Tra queste gli Esseni,  un movimento spirituale di derivazione ebraica tra i più conformi ai dettami della legge dei grandi profeti. La loro comparsa storica va dal 2° sec. a.C. al 1° secolo d.C. La loro scomparsa resta un mistero. Ci fu una qualche osmosi tra gli Esseni e il cristianesimo primitivo. Molti divennero cristiani col nome di Ebioniti e Nazorei. S. Epifanio dice che gli Esseni erano vegetariani ed Egisippo dice che Pietro, essendo Nazireo, era di conseguenza vegetariano come Giovanni, Giacomo e Stefano. Filone scrive: “Sono votati interamente al servizio di Dio e non sacrificano animali”.  Simone, prima di essere discepolo di Gesù, era discepolo di un certo Dositeo che era Esseno. Pare che Giovanni Battista abbia avuto contatti con gli Esseni e che lo stesso Giovanni evangelista prima di essere discepolo di Gesù sia stato discepolo di Giovanni Battista. Plinio il Vecchio chiama questo popolo silenzioso e mirabile.

Si presume che gli Esseni fossero circa 4000. La loro filosofia è riportata oltre che da molti cronisti del tempo anche nei famosi manoscritti, in paleoebraico ed aramaico, composti da 800 rotoli e 15.000 frammenti, prodotti tra il 170 a.C. ed il 60 d.C. trovati nel 1947 in 30 grotte a Qumran nei pressi del Mar Morto, quartiere esseno sul Sion dove Gesù celebrò l’Ultima Cena.

Gli Esseni vivevano, pensavano, pregavano ed operavano allo stesso modo di Gesù per questo è plausibile pensare che Gesù abbia seguito o abbia risentito di questo movimento. Alcuni Padri della Chiesa Latina e Greca affermavano che Gesù, come tutti gli uomini spirituali del tempo, si astenevano dal mangiare carne. Ed in effetti c’è una profonda analogia tra il pensiero di Gesù con quello degli Esseni, e se questi erano vegetariani è ragionevole supporre che anche Gesù lo fosse, anche perché diversamente gli Esseni incarnerebbero un  sentimento di carità e compassione più elevato di quello di Gesù che limiterebbe tale sentimento ai soli membri della specie umana.

Nel “Vangelo degli Esseni” vi sono  molte similitudini con i Vangeli canonici: “L’amore è paziente, gentile, tutto sopporta, l’amore è più forte della morte…” Le tre grandi virtù dell’uomo: la fede, la speranza e l’amore, ma l’amore è la più grande di tutte. “Se uno dice “amo il Padre Celeste ma odio mio fratello” è un bugiardo: se non ama suo fratello che vede  come potrà amare il Padre Celeste che non vede”?  Altre analogie con lo spirito dei Vangeli: la santificazione dei pensieri, la povertà, l’abbandono in Dio.

Per gli Esseni essere benevoli verso gli animali era una regola di vita. Significativo era il giuramento che l’adepto doveva pronunciare: “Giuro di adorare ed onorare Iddio, di serbare giustizia e carità alle sue creature, di non nuocere a nessuno…” Furono il primo popolo che condannò la schiavitù. Non mangiavano carne né bevevano liquidi fermentati. Suonavano vari strumenti musicali. Giuseppe Flavio dice che erano longevi, che i più di essi superava i 100 anni e che  a motivo della loro semplicità di vita godevano di ottima forza ed una notevole resistenza alle fatiche. Professavano la carità verso gli indigenti. Erano guaritori, esorcisti per imposizione delle mani. Si chiamavano i poveri in spirito, misericordiosi. La loro casa era aperta a tutti.

Edmond Bordeaux Szekerly, professore di filosofia e psicologia Sperimentale in Francia, sosteneva che Gesù fosse un membro della setta essena. Fondatore nel 1928 della Società Biogenica internazionale, con l’aiuto di Monsignor Mercati ebbe accesso agli archivi segreti del Vaticano, nonché agli archivi del monastero benedettino di Montecassino. Scopre antichi manoscritti originali ed inalterati che traduce dall’aramaico e assembla in “Il Vangelo di pace di Gesù”, “I libri esseni sconosciuti”, “I  rotoli dispersi della comunità essena”, “L’insegnamento degli eletti”.

Gli esseni venivano chiamati neopitagorici e incarnavano le regole del grande filosofo. In sostanza si può dire che pitagorismo, essenismo e cristianesimo siano state fasi di un unico movimento.

            La residenza collettiva degli esseni era del tipo monastico (tutto era messo in comune) anche se organizzati secondo una struttura gerarchica. Erano asceti e venivano considerati “puri.” Compivano abluzioni rituali che simboleggiavano la discesa dello Spirito e agapi rituali con la benedizione del pane e del vino. Il loro insegnamento si ritrova nello Zend di Zarathustra, nei concetti fondamentali del Bramanesimo dei Veda e delle Upanishad, nel pensiero di Buddha e nei sistemi Yoga. Pitagorici e Stoici seguivano la stessa filosofia, che si ritrova nella cultura dei Fenici e degli Egiziani.

            Gli esseni vivevano presso le rive di laghi e fiumi, lontano dalle città. Erano principalmente agricoltori e frutticoltori con una vasta conoscenza del suolo e delle condizioni climatiche che permetteva loro di coltivare una notevole qualità di frutta e vegetali in zone relativamente desertiche.  Tra loro non vi erano né ricchi né poveri. Dimostravano che tutte le necessità vitali dell’uomo potevano essere soddisfatte attraverso la conoscenza della Legge, senza ricorrere alla lotta. Dedicavano molto tempo allo studio delle Scritture, della medicina, dell’astronomia. Furono considerati gli eredi dell’astronomia Persiana, Caldea e dell’arte della guarigione Egizia.

            Erano esperti della profezia alla quale si preparavano con digiuno prolungato. Esperti conoscitori di erbe medicinali per curare sia gli uomini che gli animali. Si lavavano ogni giorno e indossavano abiti bianchi. Consumavano il loro pasto in silenzio precedendolo e terminandolo con la preghiera. Rigorosi nella loro fede. Sembra accettassero qualche forma di reincarnazione. La loro dottrina, vicina alle scuole misteriche, egiziane e greche, mostra parecchi punti in comune anche con i discepoli di Pitagora.

            Cercavano la conoscenza diretta e personale di Dio più che la scrupolosa osservanza dei dogmi, ciò rendeva superfluo il ruolo intermediario del sacerdote. Intendevano attuare la vera  fede mosaica in contrapposizione alla religione ufficiale. Erano divisi in tre classi: liberi, pratici e contemplativi. Abolivano ogni distinzione di rango e privilegiavano le virtù sopra ogni cosa. Professavano la carità verso gli indigenti. Per essere ammessi nell’Ordine degli Esseni gli aspiranti dovevano osservare periodi di prova che duravano un anno. Significativo era il giuramento che alla fine l’adepto doveva pronunciare: “Giuro di adorare ed onorare Iddio, di serbare giustizia e carità alle sue creature, di non nuocere a nessuno…”

            Gli esseni consideravano Gesù il più grande dei profeti ma non riconoscevano la sua  divinità; sostenevano che era nato umanamente e che in lui si era incarnato il Cristo. Non potevano possedere denaro. Il celibato e la mancanza di procreazione li obbligava ad accettare fanciulli orfani. Per gli esseni essere benevoli verso gli animali era una regola di vita.

            Filone, storico contemporaneo, afferma che prestavano gratuitamente i loro locali per la Pasqua a patto che si rispettassero le loro regole. Da studi archeologici il Cenacolo era nel cuore del quartiere Esseno. Gesù disse a Giovanni di seguire un uomo con un otre colma di acqua sulla testa e lì avrebbero chiesto al padrone di concedergli un locale dove celebrare la Pasqua (Mr: 14,14). Di solito erano le donne a portare l’acqua. Quell’uomo doveva essere un Esseno, perché essendo celibe doveva provvedere da solo a questo approvvigionamento.

            Giuseppe Favio sostiene che i Qumraniti e gli Esseni fossero la stessa cosa. I partiti religiosi in quel tempo erano 3: Farisei, Sadducei ed Esseni, questi ultimi aggiunti da Giuseppe Flavio.

 Nel 31 a.C. vi fu un terremoto che causò l’abbandono del sito, dato che le cisterne erano divenute inservibili. Nell’anno 70 la distruzione di Gerusalemme. I membri della comunità, che speravano di poter ritornare sul posto, salvarono la loro biblioteca, dopo aver imballato con cura e nascosto i singoli rotoli.

            Quando viaggiavano non portavano nulla ma erano armati a motivo dei briganti. Mandavano offerte al tempio ma non compivano sacrifici. Non odiavano nessuno, sia ingiusto o nemico, ma pregavano per tutti. Affermavano che la carne resusciterà e sarà immortale come l’anima. Analogie con lo spirito del Vangelo: la santificazione dei pensieri, la povertà, l’abbandono in Dio.

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Come affermato dai Deisti fin dal 18° secolo la comunità di Gesù fu una ramificazione dell’essenismo. Gesù polemizzò continuamente contro i Farisei e i Sadducei ma mai contro gli Esseni, la terza grande setta ebraica del tempo.

Giovanni Battista visse nello stesso deserto degli esseni, nel nord-est del Mar Morto.

Il monastero di Kierbet Qumran, costruito nel 2° sec. a. C. fu distrutto dalle legioni dell’imperatore Vespasiano nel 68 d.C.

Ai vertici della comunità fortemente gerarchizzata vi era il Maestro di Giustizia, molti studiosi ritengono che, a cause delle molte somiglianze, questo e Gesù fossero la stessa persona.

Come Gesù non si presenta come Redentore ma come Maestro. Come Gesù si considera l’eletto di Dio. Come Gesù predica la penitenza, l’umiltà, la povertà, la castità. L’amore per il prossimo e il suo messaggio è rivolto agli ultimi. Come Gesù fu in aspro conflitto con la società ufficiale. Come Gesù fu perseguitato dai sacerdoti, tradotto in giudizio coi loro inganni e condannato innocente e pare che alla fine fu addirittura crocefisso.

Il consiglio direttivo della Comunità essenica era composto di 12 persone, rappresentanti le 12 tribù d’Israele.

Come i primi cristiani esseni respingevano i sacrifici di animali.

I loro pasti avevano valore sacramentale, ad un certo punto della cena veniva pronunciata la formula benedicente sul pane e sul vino.

Come i primi cristiani credevano nella imminente venuta del Regno di Dio al punto che consideravano l’età presente come l’ultima.

Come per il cristianesimo la comunità essenica riferiva a se stessa le profezie del V.T. e il Maestro di Giustizia avrebbe preso parte al Giudizio di Dio sul mondo.

Per gli Esseni Farisei e Sadducei apparivano come “razza di vipere”.

            DIFFERENZE con il pensiero di Gesù dei Vangeli canonici:

 gli esseni dimostrano eccessivo rigorismo nell’osservanza del sabato: “Nel giorno di sabato nessuno aiuti una bestia a partorire, e se cade in una cisterna o in una fossa non la si tiri su.” “Se una qualsiasi persona cade in un luogo pieno d’acqua, o in un altro luogo, nessuno lo faccia salire con una scala, con una corda o con qualsiasi altro oggetto”. Gli Esseni non hanno uno spirito missionario mentre Gesù invece dice: “Andate e predicate il Vangelo a tutte le genti”. A differenza di Gesù attribuivano grande valore al rituale e alle distinzioni gerarchiche.

 Nel 1928 Edmond Bordeaux Szekely pubblicò la traduzione del primo volume del Vangelo Esseno della Pace, un antico manoscritto da lui scoperto nell’archivio segreto del Vaticano. I seguenti documenti sono una parte del manoscritto in aramaico e del manoscritto in slavonio conservato nell’archivio Regale degli Asburgo in Austria. Queste due copie sono state salvate dai sacerdoti Nestoriani i quali con l’avanzare delle orde di Gengis Khan fuggirono dall’Oriente verso l’Occidente portando con se i manoscritti. I testi in aramaico sono del 3° sec, quelli in slavonio sono una traduzione letterale dei primi.

Lunedì 24 aprile ore 18,00 in sede AVA via dei Rogazionisti 3 Roma,

conferenza di Alain Contaret, Sacerdote e Scriba Esseno, Ambasciatore di Pace della Nazione Essena in Italia, sul tema:

PRINCIPI ETERNI E LEGGI IMMUTABILI DELLA NUTRIZIONE

Ore 20,00 cena vegan con:

antipasto, primo, secondo, dolce, bevande. Contributo 15 euro.

per la cena è necessaria la prenotazione al tel. 3391406256

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“LE DEVIANTI ABITUDINI ALIMENTARI: DALL’OMINIDE ALL’UOMO MODERNO”

Giovedì 27 aprile ore 18,00 in sede AVA via dei Rogazionisti 3 Roma,

conferenza del Dr. Luca Del Nevo, Filosofo della Scienza,  già Docente nella Formazione in Medicina ECM

Ore 20.00 cena vegan con:
insalatona mista di stagione, polenta al sugo di pomodoro e basilico,

legumi alla pugliese, dolce vegan. Contributo 15 euro.

Per la cena è necessaria la prenotazione al tel. 3391406256

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Da quando l’uomo cominciò ad ingoiare, con vorace follia, cibi di cadaveri di animali aprì la via al male.

La crudeltà verso gli animali è il tirocinio della crudeltà verso gli uomini.  (Publio Ovidio Nasone, poeta latino, 43-18 a.C.)

L’evoluzione è inevitabile: opporvisi è un delitto.

La dieta vegana è la sola adatta ad un popolo civile. (Franco Libero Manco)

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