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Alimentazione Vegana e Detox: 2 potenti strumenti di salute e benessere

14 Novembre 2019 ore 18:00 - 20:00

Nell’attività fisica è molto importante il consumo energetico quindi parlando di energia non si può non parlare di alimentazione, i due aspetti sono correlati. Tra l’altro l’alimentazione e l’attività fisica sono i due pilastri fondamentali di uno stile di vita sano e naturale.

Alimentazione Vegana e Detox: 2 potenti strumenti di salute e benessere

Michele Riefoli

Dottore in Scienze Motorie, Alimentaz. Vegetale Integrale, Detox, Dir. Master Veganic Formaz. Nutrizionisti, Pres. Ass. Ottavo Senso, Membro Com.to Scient. AVA e AVI Onlus.

Esperto di educazione alla salute naturale e dei meccanismi fisici e mentali, è membro della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana (SSNV), dell’Unione Nazionale Chinesiologi (UNC), e del direttivo del Coordinamento Nazionale Associazioni e Comunità di Ricerca Etica, Interiore e Spirituale.

NEWSFOOD.COM INTERVISTA IL DOTT. MICHELE RIEFOLI

Siamo lieti di presentarvi il Dott. Michele Riefoli, autore del nuovo libro Mangiar sano e naturale
con alimenti vegetali integrali. Nato nel 1958, diplomato ISEF, Laureato in Scienze Motorie, già
Docente di ruolo di Educazione Fisica nella scuola media superiore; per 5 anni ha svolto mansioni
di Docente Referente per l’Educazione alla Salute. Esperto di ginnastica posturale, propriocettiva e
psicomotoria, Michele Riefoli è Chinesiologo e membro dell’Unione Nazionale Chinesiologi
(U.N.C.), ideatore del Metodo Ecologia dell’Organismo® di educazione alla salute naturale,
esperto di alimentazione naturale, creatore e promotore del sistema nutrizionale d’avanguardia da
egli stesso denominato VegAnic (Alimentazione Naturale Integrale Consapevole a base vegetale).
Studioso di meccanismi fisici e mentali finalizzati all’acquisizione di una maggiore consapevolezza
di sé. Egli è anche membro della Società Scientifica Nutrizione Vegetariana (SSNV), insegnante
del Metodo Fiorella Rustici® sulle Meccaniche Mentali, membro del Direttivo Nazionale
Conacreis (Coordinamento Nazionale delle Associazioni e Comunità di Ricerca Etica, Interiore e
Spirituale) – Ente certificatore Aps riconosciuto dallo Stato.
E’ vice-Presidente dell’Associazione Culturale Coscienza e Salute di Milano ed ideatore di
progetti di utilità sociale finanziati dalla Regione Lombardia, dal Comune di Milano e da diversi
consigli di zona, dal comune di Cernusco s/N e da altri enti pubblici. Tali progetti sono finalizzati
alla formazione della genitorialità (Famiglie Consapevoli) e al contenimento della dispersione
scolastica (Imparare divertendosi e Insegnanti Consapevoli). Michele Riefoli è anche autore del
libro Il rapporto mente-cibo, Armando Editore 2005, scrive articoli su siti e riviste di settore
(Coscienzasalute.it, Yoga.it, Totem, Re Nudo, Oltrettutto, NonCredo…), conduce corsi, seminari,
worksop, stage di disintossicazione (Semidigiuni), partecipa come relatore a convegni di livello
nazionale e come ospite in diverse trasmissioni radio-televisive: Totem (RTL 102,5), Arcipelago
del benessere (GRP Television), Radio Meneghina, Eco-Radio…
Per contattarlo scrivete a: michele.riefoli@coscienzasalute.it ; michele.riefoli@veganic.it
In questo nuovo libro, che sarà presentato dall’autore, sabato 26 febbraio, alle ore 16.30, presso il
Teatro Pime di Milano, Michele Riefoli, con un taglio educativo-scientifico, ma con un linguaggio
comprensibile a tutti, traccia un percorso di consapevolezza alimentare che, partendo
dall’anatomia e dalla fisiologia della digestione e dall’osservazione dei Campanelli d’Allarme
del corpo, porta a comprendere i principi fondamentali dell’Alimentazione Naturale, Integrale e
Consapevole a base vegetale ben bilanciata e ben pianificata. Un sistema che a ragione può essere
considerato il più vicino alle esigenze nutrizionali dell’uomo, almeno a giudicare dalle conferme
che ci giungono dai più recenti studi scientifici longitudinali e dalle evidenze epidemiologiche.
E’ libro interessantissimo, innovativo e unico nel suo genere, ricco di preziose informazioni utili a
supportare le scelte alimentari di chi vuole ringiovanire e migliorare le prestazioni fisiche e
mentali in modo naturale, a tutte le età, contribuendo al contempo a salvaguardare la salute del
nostro pianeta e a promuovere una nuova visione etica di stampo biocentrico. E’ un libro che
potrebbe cambiare il vostro usuale modo di alimentarvi, ma in senso più ampio, e
conseguentemente, può davvero cambiarvi la vita!
Il libro Mangiar Sano e Naturale, parla di cibo e di metabolismo, prendendo in esame tutte le fonti
alimentari (frutta, verdura, cereali, legumi, semi oleosi, alghe, latticini, uova, carne, pesce) e
svelando su ciascuna di esse pregi e difetti dal punto di vista nutrizionale e, ove occorre, da quello
energetico, sfatando i molti miti su cui si basa l’alimentazione moderna a base di cibi animali e i
pregiudizi che ancora oggi circondano quella a base vegetale.
A questo proposito, abbiamo rivolto alcune domande all’autore, per capire meglio il suo punto di
vista sulle interessanti tematiche da lui esposte.
Perché essere vegetariani e smettere di mangiare carne, e soprattutto perché VegAnic? Quali
sono gli effetti sulla salute dell’alimentazione vegetariana-VegAnic e perché andrebbe
preferita questa tipologia di alimentazione piuttosto che quella “comune” che include anche
carne, pesce, formaggi, ecc.?
In Italia consumiamo in media 87 Kg procapite di carne all’anno che corrispondono a 238 grammi
al giorno. Uno sproposito. Numerosi studi epidemiologici indicano l’urgenza di ridurre
drasticamente questi quantitativi a meno della metà (32 Kg/annui che corrispondono a non più di 90
grammi al giorno)1
. Le maggiori istituzioni mondiali preposte alla ricerca e alla cura delle malattie
tumorali, cardiovascolari e degenerative del sistema nervoso spingono da tempo ad adottare regimi
alimentari basati prevalentemente su cibi vegetali. Un caso? Niente affatto! Sappiamo che i cibi
vegetali contengono una quantità notevole di fattori protettivi per la salute capaci di contrastare
malattie e invecchiamento, oltre che di dare salute e benessere. Perché insistiamo ad andare nella
direzione opposta? Cosa c’è dietro? Perché nella stragrande maggioranza di trasmissioni televisive
che trattano di cucina e alimentazione vediamo ogni giorno proporre cibi di origine animale
(principalmente carne e salumi tipici) i primi indiziati di causare più del 50% delle principali
patologie, come fossero il meglio dare alle famiglie? Dobbiamo renderci conto che l’alimentazione
è un businnes mondiale e che gli interessi in gioco sono tali e tanti da impedire di fatto una corretta
informazione in questo settore. Comprendere tutto ciò che ruota intorno all’alimentazione in termini
di salute, ecologia, economia ed etica sociale significa diventare consapevoli e di conseguenza
giungere a fare scelte mirate a proteggere se stessi, i propri figli e l’intero pianeta dalla stupidità
umana.

L’alimentazione comune basata sulla carne e sui suoi sottoprodotti è responsabile del 75%
dei casi di tumori all’intestino nel mondo occidentale, del 50% dei tumori al seno e alla prostata.

Le cattive abitudini alimentari che comprendono l’uso smodato di sale, di olio fritto o cotto e
comunque di bassa qualità, di grassi saturi e di proteine animali, portano ad un abbassamento del
livello di qualità della vita. L’adozione di un regime VegAnic è in grado di contrastare
efficacemente questa spinta degenerativa, ed è opportuno adottarla al più presto perché capace di
garantire in poco tempo la perfetta regolarità intestinale, una pelle più sana, luminosa e giovane, un
livello energetico ottimale, prestazioni fisiche e mentali superiori. Il sistema VegAnic, basato
sull’assunzione prevalente di cibi vegetali come frutta, ortaggi, cereali integrali in chicco e
moderate quantità di legumi e semi oleosi, è ricco di tutti i nutrienti essenziali che comprendono
proteine di alto valore biologico, minerali e oligoelementi (compresi calcio e ferro), acidi grassi
essenziali omega 6 e omega 3, carboidrati complessi a basso indice glicemico (che non fanno
ingrassare), vitamine a iosa e fibra a non finire. A questo punto io girerei la domanda e mi
chiederei: perché la gente non adotta questa alimentazione e continua a voler farsi del male?
Oltretutto, dobbiamo anche renderci conto che adottare un’alimentazione a base prevalentemente
vegetale concorre a preservare la vita di molti animali che hanno l’unica sfortuna di aver incontrato
un Uomo avido, goloso e masochista sul proprio cammino. Miliardi di animali vengono sacrificati
(per non dire uccisi) ogni anno dall’uomo per soddisfare un non-bisogno e una non-necessità di
nutrirsi. Non ne faccio una questione ideologica, ma certamente dobbiamo chiederci se sia etico e
legittimo tutta questa strage di innocenti. La nostra è una cultura di tipo antropocentrico, in cui
l’uomo si considera all’apice dell’universo e si sente autorizzato a usare tutta la natura per i propri
bisogni. Ok per i bisogni, ma dobbiamo considerare legittimo che egli distrugga la vita di altri esseri
1
Anthony J McMichael, John W Powles, Colin D Butler, Ricardo Uauy, Food, livestock production, energy, climate
change, and health, The Lancet, September 13, 2007 http://www.eurekalert.org/images/release_graphics/pdf/EH5.pdf
senzienti e l’ambiente anche per i suoi capricci? Non credo sia nemmeno logico. Forse è giunto il
tempo di fare un salto quantico di coscienza e comportarci di conseguenza.
Qual è la differenza tra la dieta vegetariana o vegana, e VegAnic?
Innanzitutto una differenza in termini di approccio. Il sistema VegAnic è un percorso educativo di
consapevolezza alimentare in cui si apprende ad osservare ed interpretare correttamente i segnali
dell’organismo, definiti “campanelli d’allarme”, al fine di scegliere un regime alimentare che sia
consono alla natura umana, ma che sia anche “vestito in modo sartoriale” sulle esigenze di
ciascuno. Non si tratta quindi di un approccio semplicemente dietetico, basato sul calcolo noioso e
improbabile di grammi e calorie, ma sul risveglio dell’istinto naturale e sulla semplificazione del
programma alimentare.

In termini di cibo la dieta vegetariana prevede l’eliminazione di carne e derivati, pesci, molluschi e
crostacei e consente l’utilizzo di latticini e uova, ma generalmente non fornisce indicazioni
quantitative sia nell’assunzione di vegetali sia nell’utilizzo di derivati animali ammessi.

Così ci sono vegetariani e vegetariani. Per esempio, potremmo avere una persona vegetariana che beve 2 litri di latte al giorno, che mangia 4 etti di formaggio, che assume 10 uova alla settimana e che consuma appena 2 etti fra frutta e verdura al giorno.

Un vegetariano di questo tipo sarebbe
assolutamente a rischio perché non adotta una dieta equilibrata dal punto di vista nutrizionale. I
vegani escludono dalla loro dieta anche latticini e uova, ma anche in questo caso ci sono vegani e
vegani. Se un vegano mangiasse solo cereali raffinati (pasta bianca, pane e riso bianco, orzo
perlato), molti dolci anche se senza latte e uova, molti fritti, molta margarina vegetale (piena di
grassi trans acidi e idrogenati), 10 caffè (tanto è vegetale), fumasse sigarette (tanto il tabacco è
vegetale), bevesse 1 litro di vino (tanto l’uva è vegetale) e via dicendo, avremmo persone che
adotterebbero un regime alimentare molto squilibrato e dannoso per la salute. Il sistema vegAnic
fornisce a tutti, compresi i vegetariani e i vegani, gli strumenti di riequilibrio e di buona
pianificazione dei pasti. Esso prevede l’utilizzo corposo e massiccio di verdure ed ortaggi (le più
ricche di vitamine e minerali), di cereali in chicco o comunque integrali, di cereali e legumi
germogliati molto energizzanti, e inoltre consiglia la riduzione o l’eliminazione di sostanze tossiche
voluttuarie, l’associazione congrua degli alimenti, i modi di cottura adeguati, la pianificazione
oraria dei pasti.
Il sistema VegAnic ha una componente educativa e rieducativa del gusto e delle abitudini che
includono la possibilità di invertire l’ordine di assunzione dei pasti e delle pietanze per proteggere
lo stomaco e l’intestino da eventuali “sgarri” alimentari. Questo sistema si basa sui seguenti
principi: naturalità (cibo integrale o semi-integrale, stagionalità, filiera corta), rotazione degli
alimenti (per evitare intolleranze), giusta quantità, giusta distribuzione dei pasti, osservazione dei
campanelli d’allarme dell’organismo per la prevenzione primaria. Le sembra che abbia elencato
abbastanza le differenze?
Lei ritiene che mangiare secondo il sistema VegAnic abbia anche un impatto sul pianeta e
sull’ecosistema. Cosa vuol dire e in quale modo farebbe bene alla terra questo tipo di
alimentazione?
L’alimentazione a base vegetale ha un impatto minimo o comunque molto inferiore rispetto a quello
della carne e dei troppi cibi animali, sul pianeta, gli ecosistemi, il clima e l’ambiente. Basti solo
pensare che per produrre 50 kg di carne l’animale deve consumare 790 kg di vegetali proteici. Una
fabbrica che produce al contrario, cioè in netta perdita, e che impegna molti ettari di terreno in più
per produrre mangimi. Ma per garantire la produzione di carne tramite gli allevamenti intensivi
bisogna mettere in conto un abnorme sfruttamento delle risorse idriche. Una mucca da latte
consuma per le sue necessità (bere, mangiare, essere accudita e lavata), 200 litri di acqua al giorno.
E’ stato calcolato che per produrre 1 kg di hamburger vengono impiegati 25.000 litri d’acqua a
fronte dei 1.100-3.000 litri necessari per la produzione di 1 kg di cereali. Rinunciare ad 1 kg di
carne significa risparmiare l’acqua per la doccia di una famiglia di 5 persone per un intero anno. Ci
rendiamo conto?
La FAO nel summit di Copenaghen del 2009 ha confermato (quanto emerso già nel 2006) che gli
allevamenti di carne nel mondo incidono per il 18% nella produzione di gas serra (metano in
particolare, che è il peggiore) responsabili dei cambiamenti climatici del pianeta, del buco
dell’ozono e delle relative conseguenze, a fronte della quota parte di produzione di gas serra dovuto
all’intero comparto dei trasporti a livello mondiale (auto, moto, camion, navi, treni e aerei) che non
supera il 13%. A questo si aggiunga che per produrre tutta la carne, che una minoranza del pianeta
vuole assolutamente mangiare, porzioni sempre più vaste di foreste equatoriali e boschi vengono
abbattute per far posto ai pascoli i quali hanno una durata produttiva di soli 5 anni, dopo di che si
passa ad abbattere un’altra porzione di foresta. Le piante sono il principale baluardo contro i gas
serra e vengono abbattute. Abbiamo così un doppio effetto negativo: da una parte immettiamo
nell’atmosfera gas serra pericolosi e dall’altra eliminiamo il manto forestale che potrebbe
proteggerci, il tutto per alimentare l’industria del bestiame. Bingo!
Aggiungiamo a tutto ciò gli effetti dell’inquinamento organico delle falde acquifere dovuto alle
deiezioni degli animali e l’inquinamento inorganico dovuto all’uso di concimi chimici ,
antiparassitari ed anticrittogamici utilizzati in agricoltura a scopo zootecnico. In America il 70% dei
cereali prodotti è impiegato ad uso animale e, inoltre, nell’agricoltura intensiva finalizzata alla
produzione di mangime, con la chimica ci danno dentro. Tutto questo ci fa capire come una
alimentazione a base di cibi vegetali e possibilmente di produzione naturale o biologica, o
comunque a basso utilizzo della chimica, non solo salvaguarda la salute dell’organismo, ma anche
quella dell’intero pianeta, dell’aria che respiriamo e dell’acqua che beviamo: i due beni più preziosi.
Lei scrive che la consapevolezza alimentare e l’evoluzione della coscienza siano collegate.
Come è possibile che l’alimentazione possa influenzare l’evoluzione della coscienza?
La coscienza non è altro che una maggiore sensibilità dello spirito umano nei confronti di un
determinato argomento. Avere una coscienza ecologica significa essere sensibili ai temi della natura
e dell’ambiente, avere una coscienza salutista vuol dire possedere una sensibilità nei confronti della
salute e del benessere del proprio corpo e della propria mente. La coscienza politica è sensibilità sui
temi della gestione della cosa pubblica, la coscienza animalista sul rispetto degli animali, la
coscienza spirituale su quella delle energie sottili e dell’accrescimento della scala dei valori, la
coscienza sociale ti permette di guardare le cose con gli occhi dei più deboli, e via dicendo. Poche
cose come una scelta alimentare consapevole tipo VegAnic è in grado di coinvolgere diversi ambiti
in cui la coscienza si può sviluppare o esprimere. Ogni volta che mangiamo qualcosa stiamo dando
un voto alle politiche economiche e alimentari dei governi e delle industrie, stiamo contribuendo o
meno alla nostra salute e a quella del pianeta, stiamo determinando o meno la sofferenza di animali
da macello o da allevamento, stiamo contribuendo o meno alla sofferenza di quei milioni di persone
del terzo mondo che ogni anno muoiono di fame. Non è un fatto di coscienza tutto ciò? Inoltre,
avere un organismo intossicato, alimentato dal carburante sbagliato, contribuisce al malessere della
persona che si riverbera sul suo stato mentale. L’abuso di carne e di cibi animali tende a rendere più
aggressivi, e quindi ad alterare lo stato di coscienza e di percezione, stressando l’individuo e
spingendolo a comportamenti indesiderati. Abbiamo bisogno di ritrovare noi stessi, in equilibrio
con la nostra natura, nella salute e nella gioia di vivere, all’insegna di valori edificanti per lo spirito.
Perché è importante ascoltare il corpo, come lei afferma, e cosa vuol dire realmente?
Ascoltare le reazioni avverse o non del nostro corpo quando mangiamo qualcosa esercita la capacità
di osservazione, ci aiuta a conoscere e rispettare il nostro organismo, ci induce a fare scelte più
etiche e sensate, sviluppa la ragione e contrasta le spinte autolesioniste di alcuni meccanismi
mentali che spesso si instaurano nelle persone fin dalla prima infanzia o ancor prima dal
concepimento. Ascoltare il corpo significa che se quando mangio carne poi mi si blocca l’intestino e
non vado di corpo, metto in relazione di causa-effetto ciò che mi succede e posso decidere di fare
un cambiamento. Se ogni volta che mangio il sugo della domenica con il soffritto di carne e la
braciola di manzo poi ho mal di testa tutto il giorno, forse ho motivo di cambiare questa abitudine
insalubre e chiedere alla mamma un semplice sugo al pomodoro e basilico. Non ne faccio una
questione ideologica, e quindi la stessa attenzione va posta sui cibi vegetali verso cui possiamo
essere intolleranti. Questa è un’altra differenza del sistema VegAnic rispetto ad altri percorsi. Il
problema è che spesso le reazioni avverse possono avvenire anche con ore o giorni di ritardo e
questo rende difficoltoso per chi non sa ascoltarsi trovare la relazione di causa-effetto. Non siamo
abituati ad ascoltarci e ad osservarci. Nel mio libro indico un sistema per imparare a riconoscere i
campanelli d’allarme, ed è un sistema che non è mai stato descritto prima. Chi vuole approfondire
può farlo procurandosi il libro e leggendo il capitolo 3.
Questo tipo di alimentazione ha controindicazioni o può sviluppare carenze? E’ vero che i
vegetariani soffrono di problemi legati a carenze proteiche o di altro tipo di privazioni?
Bisogna farsi controllare spesso o fare spesso delle analisi? Se sì, quali?
Intanto diciamo che non esiste un’alimentazione perfetta in senso assoluto. Esistono sistemi
alimentari migliori di altri. Si può andare in carenza con qualsiasi tipo di alimentazione se non si
pianifica bene e se non si fanno controlli per verificare periodicamente lo stato di salute. Le carenze
a cui può andare incontro un vegetariano o un vegano ben informato che conduce un regime
bilanciato dal punto di vista nutrizionale e ben pianificato, sono praticamente nulle. Ciononostante i
vegani dovrebbero controllare almeno una volta all’anno i valori di vitamina B12 che è scarsa nel
mondo vegetale, e se è il caso integrare. I valori di calcio, ferro, proteine ecc. vanno controllati, ma
la mia esperienza di più di 25 anni mi dice che in un regime VegAnic ben condotto, sono quasi
sempre nella norma, fatti salvi eventuali problemi che non hanno a che vedere direttamente con
l’alimentazione (ciclo mestruale abbondante o alterato, malattie ereditarie, ecc..).
I vegetariani, così come gli onnivori devono controllare periodicamente i livelli di colesterolo
perché i cibi animali lo contengono. Gli onnivori devono controllare periodicamente i valori di
creatinina e urea per il bilancio dell’azoto e la funzionalità renale, colesterolo, transaminasi
epatiche, marcatori tumorali, pressione, e molte altri esami clinici che qui non ho spazio di elencare
e argomentare ma che è possibile trovare nel mio libro al capitolo 39. Si è un libro un po’ corposo
in effetti, sono 40 capitoli più un’appendice di ricette per cominciare ad applicare il sistema
VegAnic. Ho cercato di dare un servizio completo trattando veramente di tutto ciò che ruota intorno
all’alimentazione. Una piccola “enciclopedia”.
Per tornare alla domanda iniziale, l’alimentazione VegAnic non ha controindicazioni particolari ed
è proponibile in tutte le fasce d’età, dall’infanzia alla vecchiaia, con i dovuti aggiustamenti e
personalizzazioni. L’American Dietetic Association, una delle più importanti ed autorevoli
organizzazioni di nutrizionisti del mondo, nella sua Posizione Ufficiale del 20092
afferma che “le
diete vegetariane correttamente pianificate, comprese le diete totalmente vegetariane o vegane,
sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale, e possono conferire benefici per la salute
nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie. Le diete vegetariane ben pianificate sono
appropriate per gli individui in tutti gli stadi del ciclo vitale, ivi inclusi gravidanza, allattamento,
prima e seconda infanzia, adolescenza e per gli atleti”. La posizione mi pare sia chiara e che non
lasci spazio a troppe interpretazioni, nemmeno quando si riferisce ai bambini e alle mamme in
gravidanza o allattamento. E come potrebbe essere diversamente? Se un tipo di alimentazione si
basa sui cibi più consoni possibili alla natura umana, come potrebbe questo costituire un maggiore
rischio rispetto a quei cibi-spazzatura, di cui si nutre oggi purtroppo la maggioranza delle persone
(bambini compresi), che rappresentano il carburante sbagliato per la nostra autovettura?
Non a caso il documento citato in un altro passaggio recita: “I professionisti della nutrizione hanno
la responsabilità di sostenere ed incoraggiare tutti coloro che si mostrino interessati ad indirizzarsi
verso un regime vegetariano…”. A quanto pare invece, almeno qui in Italia, e non solo per i ben
noti interessi economici che ruotano attorno alla commercializzazione delle carni e dei loro
sottoprodotti, i professionisti della nutrizione (molti medici, in particolare) hanno la tendenza a
scoraggiare, sconsigliare, ridicolizzare o peggio ancora demonizzare, le diete a base vegetale
facendole apparire addirittura pericolose per la salute, quando è noto da tempo quanto ciò non sia
vero. Spero che presto si cambi rotta per il bene di tutti e dei giovani in particolare.
FONTE: newsfood.com
Dr.$Michele$Riefoli
Chinesiologo*e*Nutrizionista*VegAnic
Vice4presidente*Coscienza*e*Salute
Tel.*02.487.129.63
www.veganic.it
www.scienzavegetariana.it
www.coscienzasalute.it
michele.riefoli@veganic.it
michele.riefoli@coscienzasalute.it
Il*mio*nuovo*libro:*http://www.veganic.it/libro4mangiar4sano4e4naturale.php

Alimentazione Vegana e Detox: 2 potenti strumenti di salute e benessere