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FESTA DELL’EPIFANIA IN SEDE AVA
5 Gennaio 2020 ore 20:00 - 6 Gennaio 2020 ore 1:00
“- Senti la neve contro i vetri della finestra, micino? Ha un suono così bello e delicato! Proprio come se qualcuno, di fuori, coprisse di baci tutta la finestra! Forse la neve ama gli alberi e i campi, se li bacia con tanta gentilezza!”
(Lewis Carroll – Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò)
FESTA DELL’EPIFANIA IN SEDE AVA
DOMENICA 5 GENNAIO
Piazza Asti 5/a Roma
Ore 19,00 dissertazione di Franco Libero Manco
sull’Esistenza degli Angeli :
tradizioni bibliche, cristiane ed orientali, fino ai nostri tempi.
Seguirà dibattito sul tema e sulle esperienze dei presenti.
Ore 20,00 cenone di Epifania con:
– Aperitivo di benvenuti;
– Insalatona mista di stagione;
– Polenta al sugo di pomodoro e basilico;
– Lenticchie bio alla pugliese;
– Spezzatini di tofu con rosmarino e salvia;
– Verza stufata in padella;
– Insalata di rape rosse e rucola;
– Patate al forno;
– Vino, acqua, olive, pane;
– Noci, datteri, panettone vegan, dolcetti natalizi;
– Spumante, caffè, limoncello e musica.
– Contributo 20 euro.
– A tutti i partecipanti, che si fermeranno per la cena, sarà dato in omaggio un libro, a scelta, della collana scientifica igienista vegana del Dr. H. Shelton.
– Per info e prenotazione Luana: tel. 3391406256
L’INFELICITA’ DEI RICCHI
Cercare di essere felici è inclinazione di tutto il genere umano. Si è felici quando si raggiunge la meta desiderata o si possiede l’oggetto ambito. Si ama totalmente qualcosa o qualcuno quando non lo si possiede del tutto. Anzi spesso succede che la felicità si spegne, o si attenua, dopo avuto ciò che si desidera.
Le relazioni umane diminuiscono coll’aumentare della ricchezza.
Oltre ad una certa quota di ricchezza la felicità diventa inversamente proporzionale: più si è ricchi e meno si è felici perché la nuova economia induce ad occuparsi sempre di più del lavoro e meno della vita individuale. E in questo modo si sacrificano all’altare del benessere gli affetti familiari, le amicizie, le relazioni sociali.
La ricerca ossessiva della ricchezza è una vera e propria patologia.
L’estrema ricchezza rappresenta il principale flagello della società moderna. Alla patologica ossessione di possedere di sempre di più, il piacere di esercitare il potere sugli altri, l’impietosa dinamica del profitto ad ogni costo porta alla mercificazione delle relazioni umane.
La miseria morale dei ricchi è più dannosa di quella che colpisce gli indigenti.
I ricchi sembra siano condannati a morire di una profonda tristezza d’animo e a soffrire di fortissime forme di solitudine. La felicità ottenuta a qualunque prezzo sempre si traduce in aumento dello stress, dell’insonnia, delle turbe psicosomatiche, delle malattie di ogni tipo, depressione, sindrome di fatica cronica, tentativi di suicidio, turbe psichiche, atti di demenza, consumo di antidepressivi, tranquillanti, sonniferi, antipsicotici, stimolanti, droghe, integratori di ogni tipo, ansia ecc.
Secondo l’OMS ogni anno nel mondo un milione di persone si toglie la vita, un dato di gran lunga superiore a quello di omicidi (500.000) e a quello delle guerre (250.000). Secondo l’OCSE, all’interno dei suoi paesi membri, negli ultimi 30 anni il tasso di suicidio è aumentato del 10%.