Come si può ancora ignorare che ogni vita è il tuo stesso specchio, siamo tutti diversamente uguali , ” SIAMO ” tutti esseri senzienti, SIAMO UN TUTT’UNO…. sono la vita che in ognuno di noi risiede la loro stessa anima ….
…. è troppo per voi ?
Sforzatevi di sentire perché non basta capire ….
Aurora Mattia

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LA FARSA DELLE PROTEINE “NOBILI”

di Franco Libero Manco

Vengono considerate ad alto valore biologico (e prese come riferimento) le proteine che contengono, in modo bilanciato, tutti gli 8 aminoacidi essenziali, cioè quelli che il nostro organismo non può sintetizzare direttamente e deve ricevere mediante l’alimentazione. Ma la distinzione tra essenziale e non essenziale non ha motivo di essere dal momento che tutti gli aminoacidi sono essenziali per la sintesi proteica.

A che mi giova che le proteine della carne siano complete sotto il profilo aminoacidico se la sostanza che le contiene è dannosa per il mio organismo?  Gli aminoacidi essenziali non sono affatto una prerogativa del mondo animale. Dice il Dr. H. Shelton: “Tutti gli alimenti, senza alcuna eccezione, contengono tutti gli aminoacidi essenziali”.

E’ da sconsiderati consigliare di mangiare il prodotto A perché contiene il fattore X anche se può favorire ictus, infarto, cancro, ipertensione, diabete ecc. quando posso  mangiare due prodotti, B e C, che hanno la medesima peculiarità senza gli effetti negativi di A. Tra l’altro  non è necessario abbinare cereali e legumi in uno stesso pasto per ottenere la perfetta miscela di aminoacidi. Chiunque assuma nell’arco della giornata cereali (pane, pasta, riso, etc.) e legumi (come i fagioli, le lenticchie, i ceci, etc.) è in grado di ottenere facilmente tutti gli aminoacidi necessari, senza ricorrere al consumo di prodotti animali, con le inevitabili dannose conseguenze scientificamente riconosciute. Tra l’altro, se un alimento è carente di alcuni aminoacidi è sufficiente mangiarne un quantitativo maggiore, diversamente come farebbe il cavallo, il toro, il bisonte costruire le sue possenti masse muscolari mangiando solo erba?

Chi esalta i prodotti animali per i suoi aminoacidi essenziali, e induce le persone a consumare questi prodotti, non solo avrebbe il dovere di avvisare dei probabili effetti collaterali (è come invitare qualcuno a consumare cicuta perché ricca di potassio), ma soprattutto non parla di assimilabilità dell’alimento, di digeribilità, di compatibilità alimentari, di acidificazione del prodotto, di contenuto vitaminico, di presenza di acido urico, di grassi saturi, di rischio cancerogeno, di ictus, di cardiopatie, di leucocitosi digestiva, di aumento di germi patogeni; non dice che la carne è un alimento biologicamente squilibrato perché scarso se non privo di carboidrati, vitamine, sali minerali, fibra ed oligoelementi; non dice che gli aminoacidi solforati della carne acidificano e sottraggono calcio all’organismo; che il 60% degli aminoacidi possono essere convertiti in zuccheri e grassi di deposito; che l’eccesso di aminoacidi induce torpore intellettuale, con effetti negativi sulla memoria e sulla creatività; che la carne è un alimento  iperproteico e che le proteine in eccesso vengono eliminate affaticando fegato e reni e che più di ogni altro fattore intossicano l’organismo; che la cottura uccide i batteri, ma non le loro endotossine. Naturalmente tralascia anche di dire che le proteine di arachidi, semi di soia, di girasole, di sesamo, di quinoa sono complete sotto il profilo aminoacidico.

L’eventuale carenza di proteine nella propria dieta alimentare genera una paura latente e diffusa tra la maggior parte della gente, mentre la stessa paura non si manifesta per l’eventuale carenza di vitamine, sali minerali o oligoelementi anche se, per certi versi, credo che dovrebbe destare altrettanta se non maggiore attenzione.

            A parte che le proteine sono presenti in abbondanza in quasi tutti i cibi conosciuti e che le proteine ingerite vengono scisse in aminoacidi con i quali l’organismo costruirà le proteine specifiche al punto che non resta alcuna caratteristica della proteina di provenienza, è interessante scoprire come sia sorta la favola del quantitativo proteico.

            Fu il fisiologo tedesco Voit, della scuola di Monaco, che nel 1890, nel tentativo di stabilire il quantitativo necessario al buon rendimento di una persona, stabilì in 118 grammi al giorno tale quantitativo, per chi eseguiva lavori leggeri, e in 145 grammi per chi eseguiva lavori pesanti. Queste cifre erano state dedotte da una statistica fatta su persone ritenute in buona salute e con riferimento a regimi alimentari di un popolo proverbialmente smoderato nel mangiare.

            Più tardi l’americano Chittenden, lavorando con metodo scientifico, stabilì il consumo medio di proteine in 55 grammi, cioè un  terzo della cifra indicata dal Voit.

            Successivamente un altro fisiologo tedesco, Rubner, sperimentando su atleti, facchini e operai ridusse ulteriormente la dose minima giornaliera portandola a soli 37 grammi al giorno.

            Nel 1957 un comitato ad alto livello di esperti della Fao e dell’Oms stabilì il necessario quantitativo in un grammo per peso corporeo pro die. Nel 1963 lo stesso comitato concordò di dimezzare la quota precedentemente stabilita e di portare a 35 grammi la percentuale di proteine necessarie al giorno per una persona, cioè 0,5 grammi per peso corporeo. Gli Igienisti ritengono che tale quantitativo sia ancora eccessivo e che sono sufficienti 0,25 grammi.

Furono dette “nobili” quelle proteine della carne perché più simili a quelle del corpo umano: un ottimo motivo per mangiare carne umana. Mentre gli 8 amminoacidi “essenziali” furono chiamati tali da un certo W.C. Rose nel 1949 in seguito ad esperimenti effettuati sui topi bianchi, i quali hanno un fabbisogno proteico 7-8 volte maggiore dell’uomo.

            CONSEGUENZA DELL’ECCESSO DI PROTEINE

Le scorie prodotte dal consumo eccessivo di proteine, veri e propri veleni per l’organismo, oltre ad affaticare il fegato ed i reni spesso sono causa di uricemia, obesità, calcolosi, reumatismi, dispepsie, eczemi, arteriosclerosi ecc.

            Le proteine eccedenti il fabbisogno non possono essere accumulate dall’organismo sotto forma di grassi come i lipidi ed i glucidi. Al fegato tocca l’onere di trasformarle in urea e ai reni di eliminarle. Ma se i reni non sono pienamente efficienti l’organismo resta intossicato e per liberarsene lega le proteine eccedenti alle pareti dei capillari che diventano più spesse impedendo il transito delle sostanze nutritive. Per compensare questa situazione l’organismo aumenta la pressione arteriosa. Con l’aumento del quantitativo proteico aumenta anche la quantità di calcio espulsa con le urine e che col tempo, questo meccanismo genera arteriosclerosi. Inoltre le proteine animali producono ateromi, placche all’interno della arterie, mentre risultano prive di tale capacità le proteine di origine vegetale.

            Quindi bisogna avere paura dell’eccesso di proteine negli alimenti non della loro scarsità dal momento che è difficilissimo si manifesti malattia dovuta a questa carenza, mentre le popolazioni risultano flagellate da moltissime patologie dovute proprio all’eccesso di proteine.

Valentino è un gallo arrivato da Raggio Calabria e come il peperoncino che cresce in quella regione ha un carattere focoso.
Da quando è arrivato ha messo subito in chiaro chi comanda: lui.
Anche noi volontari dobbiamo stare attenti a mostrargli rispetto, ma dopo quasi due anni ha capito che qui nessuno vuol fare del male a lui e alle sue amate galline.

La Fattoria di nonno Peppino Aps

LA FARSA DELLE PROTEINE “NOBILI”