perché smettendo di sfruttare gli animali e mangiare la loro carne l’uomo tutela se stesso dalle malattie, dalla violenza anche tra gli esseri umani, dalla fame nel mondo, dalla distruzione delle foreste, dall’inquinamento dell’ambiente, dallo sperpero di risorse naturali
Carne, cibo incompatibile con la natura umana
La massima imputata è sicuramente la carne, i prodotti di derivazione animale e i cibi industriali, privati di quasi tutti i principi nutritivi.
LA MAGNIFICENZA DELL’ALBERO
Verrà il tempo in cui abbattere un albero, senza giustificato motivo, sarà considerato un reato contro la vita
Il pesce fa bene a chi lo vende
La maggior parte dei pesci consumati viene da allevamenti intensivi; nei mangimi vengono aggiunti ormoni ed altri prodotti chimici che servono ad aumentare velocemente il peso dell’animale e a scongiurare epidemie.
In difesa e giustificazione dei vegani animalisti…
C’è chi crede che essere vegani o animalisti siaun’attitudine di gente che non ha altro a cui pensare
IL POTERE DELLE DIFESE IMMUNITARIE CONTRO I VIRUS CON L’ALIMENTAZIONE PLANT-BASED
Ma il cavallo, o gli altri animali erbivori, da dove traggono il ferro?
CACCIA, NOSTALGIA DELLA GUERRA
Nonostante gli animali selvatici (secondo la legge 157/92) siano considerati proprietà indisponibile dello Stato, e nonostante il 75% degli italiani sia favorevole alla chiusura di questa attività insensata, stupida e crudele, in Italia si registra la più alta concentrazione europea di cacciatori.
LE MALATTIE E L’INFERNALE MECCANISMO DELL’INDUSTRIA FARMACEUTICA
Contrariamente alla filosofia di Ippocrate, la cui scienza e la cui attività di medico erano interamente concentrate sulle cause che determinano le malattie, e a neutralizzarle tramite un giusto stile di vita ed una corretta alimentazione vegetariana
ALIMENTAZIONE CARNEA E IMPATTO SUGLI ECOSISTEMI
La desertificazione minaccia un miliardo di persone in 100 paesi del mondo. Un quarto delle terre del pianeta è a rischio di erosione.
ALIMENTAZIONE CARNEA E INQUINAMENTO
Specialisti in questioni ambientali impiegati da due agenzie delle Nazioni Unite, la Banca Mondiale e l’International Finance Corporation, hanno sviluppato una valutazione dalla quale appare che almeno il 51% dei gas serra è attribuibile al bestiame.