Associazione Progetto Cuori Liberi Odv

ERANO SOLO

Erano solo maiali
Erano solo cinghiali
Era solo un’orsa
Era solo una capretta
Erano solo agnelli
Erano solo gatti
Erano solo cani

Erano solo anime,
respiro della terra,
navigheremo ancora, insieme,
il fiume del samsara.
Per i dormienti senza cuore
sbarrati sono i cancelli
dell’eterno.

Lucia Bolognesi

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RAZZA IPOCRITA

di Franco Libero Manco

Razza ipocrita la nostra. Per la capretta uccisa crudelmente a calci, o per il cane trascinato da un ignobile automobilista, tutti giustamente si scandalizzano e invocano giustizia, mentre migliaia di altri animali subiscono, con il consenso e la complicità del popolo, una sorte assai peggiore per la quale pochi si sconvolgono.  Quante capre, agnelli, montoni, polli vengono trattati in modo disumano diretti al patibolo? Per l’orsa Amarena uccisa si grida allo scandalo, si minaccia di morte il colpevole mentre nella più abissale indifferenza nessuno, o pochi, protestano per il sistematico sterminio giornaliero, da parte di sordidi cacciatori, di ogni sorta di animali  (lupi, cervi, lepri, cinghiali, gufi, falchi, aquile…) animali altrettanto belli e preziosi che hanno il medesimo diritto di vivere e di essere rispettati. Nessuno protesta, se non gli animalisti, per la l’uccisione non di uno, cento o mille ma di milioni di animali che ogni istante vengono trucidati, smontati a ritmo incessante, inesorabile, implacabile in un inferno di proporzioni apocalittiche, nei mattatoi e nei mari. Se si uccide un delfino, gli ipocriti di turno, si strappano i capelli, mentre a tavola magari mangiano saporitamente il corpo a pezzi dei tonni, cefali, trote o sardine. Che razza di società è mai la nostra?! Ben vengano le manifestazioni di protesta dei folli, ma è l’opacità dei molti che fa vergognare.

Alla fine li hanno ammazzati. Dieci maiali, salvati dallo sfruttamento sistemico dell’industria zootecnica, che vivevano all’interno del rifugio ‘Cuori liberi’, sono stati brutalmente uccisi a “causa” di una malattia che non viene trasmessa all’uomo. La famosa peste suina, di cui tanto si parla, è un danno esclusivamente per la macchina tritatutto del profitto.

È inutile dire che i maiali erano a casa loro, inutile dire che i veterinari, la polizia, i carabinieri, i vigili del fuoco hanno espresso, nel loro comportamento violento, la piramide del dominio. È inutile dire che vengono uccisi, ormai da mesi, migliaia di maiali e cinghiali per un delirio di onnipotenza, creato dagli allevamenti, e dal loro ordine superiore genocida, per spaventare la popolazione. E questo perché il sistema in cui viviamo uccide milioni di animali.

Allora perché è così grave l’annientamento di questi dieci maiali? Perché sono stati uccisi dentro un rifugio e non dentro un allevamento. Gli unici luoghi dove gli animali non vengono sfruttati ma accuditi, dopo anni di torture. Animali che erano riusciti a sopravvivere a ogni sorta di angheria da parte dell’uomo.

L’azione dei veterinari, e dei loro capi sodali, in sfregio alle elementari dinamiche di cura in ambiente protetto, ha creato un precedente pericolosissimo: ora il sistema può entrare nei rifugi.

Ora non esiste più luogo sicuro.

La polizia ha pestato duramente gli attivisti e le attiviste che cercavano di fare muro per salvare questi schiavi non umani; che in realtà: schiavi non lo erano più, e cercavano di resistere come potevano nella loro casetta. I veterinari ridevano, a dimostrazione della loro concezione di superiorità mediocre e insensibile. Questo è quanto.

Un gesto brutale e vigliacco. Del resto il sistema è vigliacco, e vigliacchi sono i suoi esecutori.

Totale solidarietà ai gestori del rifugio e ai pestati.

Ovviamente la liberazione animale non si ferma. Per ogni resistente ucciso, oggi, ne liberiamo 100

Olmo Losca

RAZZA IPOCRITA