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L’ALTERNATIVA VEGAN AI PROBLEMI SOCIALI

Vegan: la formula  giusta per rendere migliore questo mondo

Franco Libero Manco

E’ un periodo di profonde incertezze, inquietudini, paure. Le guerre in Ucraina e tra palestinesi e israeliani minaccia di trasformarsi in una guerra mondiale; l’economia vacilla, la disoccupazione incombe, lo spettro della fame e di nuove malattie  si allarga minaccioso, poi c’è la tragedia dei migranti che disperati bussano alle porte del continente europeo, i delitti giornalieri che rasentano il delirio, la vigliacca violenza alle donne  che l’OMS stesso considera un problema di proporzioni epidemiche; la droga, la violenza giovanile, il clima impazzito, l’inquinamento, insomma una vera e propria visione apocalittica.

A queste enormi tragedie, che oggi più che in passato caratterizzano la storia umana, noi contrapponiamo l’edificante cultura dell’universalismo/vegan, biocentrica, sincretista, perché…La scelta vegan va alle cause dei problemi, non cura i sintomi e questo rende migliore l’essere umano perché lo rende responsabile delle sue azioni, favorisce lo sviluppo di una coscienza umana più giusta e solidale, apre alla compassione, alla condivisione delle altrui necessità vitali, al rifiuto della violenza in tutte le sue manifestazioni verbali, morali, fisiche; induce una mentalità di pace, di non predominio, di rispetto dell’altro, valorizza le differenze e la vita in tutte le sue esspressioni,  aumenta la responsabilità personale verso se stessi e verso la collettività, sviluppa il senso critico positivo, costruttivo.

Noi siamo profondamente convinti che è la coscienza degli uomini a determinare la condotta personale e collettiva, che ogni azione buona o malvagia è sempre il frutto di un pensiero che a sua volta è l’essenza stessa del sentimento che alberga nella coscienza di ognuno; che l’adozione su scala mondiale dell’universalismo/vegan pone le basi per una società libera dai problemi che l’affliggono, che sia il modo più semplice e potente per rendere migliore questo mondo, per i seguenti motivi:

Violenza, prevaricazione, guerra

La filosofia vegana ripudia la violenza in qualunque forma si manifesti, sull’uomo, sull’animale, sulla natura. E se un essere umano rinuncia a mangiare carne per non nuocere ad un essere diverso dalla sua specie certamente non nuocerebbe al suo simile.  L’accettazione indifferente e passiva di ciò che causa l’uomo agli animali abitua a convivere con la logica della supremazia del forte sul debole, induce insensibilità del cuore e disprezzo della vita in senso lato. Questo preclude all’uomo lo sviluppo di una coscienza giusta, sensibile e solidale che è la condizione morale, civile e spirituale imprescindibile per porre le basi di un mondo finalmente libero dalla violenza, dall’ignoranza, dalle malattie e dal dolore.

Le malattie

L’OMS afferma che il 90% delle morti nel mondo sono causa di cattivo stile di vita e che il 75% delle malattie sono dovute alla cattiva alimentazione, che il 34% delle neoplasie è attribuibile al consumo di carne ed un altro 30% è attribuibile al fumo di sigaretta.

 Infarto, ictus, diabete, ipertensione, Alzheimer e moltissime altre patologie moderne sono direttamente relazionate al consumo di grassi saturi e proteine animali. La scelta vegan è in grado di assicurare longevità e ottima salute, come confermano gli istituti di ricerca più accreditati nel mondo e coloro che hanno adottato questo stile di vita.

Economia, lavoro, disoccupazione

In Italia ogni anno l’apparato medico sanitario assorbe 104 miliardi di euro, 26 di questi solo per prodotti farmaceutici. Il 75% della spesa sanitaria in Italia e in Europa viene assorbita per curare gli effetti della cattiva alimentazione. L’alimentazione vegan risulta essere molto meno costosa in termini di spesa rispetto ad una alimentazione onnivora. La cultura vegan fa riferimento alla produzione alimentare biologica che rispetta la biodiversità. Questo favorisce un maggior impiego di personale, di conseguenza ne possono beneficiare  le economie personali, locali e sociali. Il settore per la produzione della carne ha un deficit di 10 mila miliardi l’anno, oltre ad una bassissima possibilità di impiegare personale lavorativo.

In una realtà sociale vegan, eserciti, industrie delle armi,  farmaceutiche, tribunali, istituti di sperimentazione ecc. gradualmente si ridurrebbero fino a scomparire o a ridursi drasticamente e la sconfinata massa umana che ora lavora in questi settori non resterebbe disoccupata, perché  il sistema vegan rinnova l’essere umano nel suo modo di pensare e agire e lo proietta verso la sintonia di forze concordi in onestà, senso di giustizia, capacità di condivisione, solidarietà, in cui ci sarà benessere e lavoro per tutti.

Inquinamento generale

Gli animali d’allevamento producono gas serra più di tutti i veicoli del mondo, compresi treni, aerei e navi.  Il 51% dei gas serra è attribuibile al settore agro zootecnico. Ogni mucca produce ogni anno gas quanto un’automobile per 70.000 km. Tutti gli animali d’allevamento sommati generano 130 volte più escrementi dell’intero genere umano. Inoltre gli allevamenti sono responsabili dell’80-90% di emissioni di ammoniaca che provocano le piogge acide. Il biossido di carbonio generato per produrre una sola bistecca è pari alla quantità prodotta da un’automobile per 40 km.

Risorse energetiche

Per produrre proteine dalla carne serve 4 volte più energia rispetto un’alimentazione a base vegetale, 10 volte più terreno coltivabile, 25 volte più acqua, 130% più pesticidi, 1200% più fertilizzanti. Servono 25 kcal di cereali per ottenere una sola kcal di carne bovina, 11 volte più rispetto all’energia necessaria per produrre grano. Il rapporto è di 57 a 1 per la carne di agnello, 40 a 1 per quella di manzo, 39 a 1 per le uova, 14 a 1 per il latte e la carne di maiale, 10 a 1 per il tacchino, 4 a 1 per il pollo. Per produrre carne di maiale si consuma 15 volte più energia di quanto occorre per produrre frutta e verdura.

Distruzione delle foreste

La superficie di un terreno grande 7 volte l’Europa viene utilizzata per produrre mangimi per gli animali d’allevamento. Il 70 % delle terre coltivabili in Occidente è usato per allevare e nutrire gli animali. Il 75% delle foreste pluviali è stato abbattuto per coltivare monoculture e per adibire il terreno a pascolo di animali.

Fame nel mondo

 La causa della fame nel Terzo Mondo sono i debiti contratti dai contadini costretti a coltivare prodotti voluttuari e monoculture invece di verdure utili al loro sostentamento. Le monocolture oltre al impoverire rapidamente il terreno hanno bisogno di fertilizzanti che i contadini sono costretti ad acquistare chiedendo prestiti ai quali gli usurai applicano interessi anche del 60%. In breve diventa impossibile pagare i debiti e i contadini devono vendere le loro terre per somme ridicole. Il numero di contadini che si è suicidato in India tra il 1997 e il 2007 ha raggiungo la cifra di 183.000 persone, in media uno ogni 30 minuti.

Il consumo di carne è la causa principale indiretta della povertà e della  fame. Oltre 800 milioni di persone nel mondo soffrono la fame, e per capire cosa significa bisognerebbe provarla. Mandare a letto i bambini che piangono perché hanno fame è un dramma che chiede giustizia. Senza il minimo sostentamento alimentare si è inermi di fronte alle malattie e si muore per deperimento. Un esercito sconfinato di volontari è impegnato ad arginare la fame nel mondo ma se abituati a consumare carne essi stessi, senza volerlo, ne sono la causa.

PROMUOVERE

Programmi di educazione morale, civile e spirituale delle masse attraverso l’insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado dell’etica universale del biocentrismo e del veganismo spingendo ogni Stato ad impegnarsi a formare la coscienza morale dei cittadini: la pace, la giustizia, la fraterna collaborazione, l’onesta ecc. devono essere insegnate a scuola con lo stesso impegno delle altre discipline scolastiche; al infine di:

– uscire dalla cultura sintomatologica e perorare lo sviluppo della cultura delle cause dei problemi;

-evidenziare gli aspetti etici, salutistici ed economici del sistema vegano;

– creare un Parlamento Mondiale con l’obiettivo di tutelare la pace nel mondo

e la sovranità dei popoli smilitarizzati;

– adottare una lingua comune, oltre alla lingua nazionale;

– educare l’infanzia alle virtù morali, alla giustizia, alla rettitudine, alla tolleranza, all’altruismo, alla dignità, alla fraterna collaborazione;

– sensibilizzare l’animo umano alla bontà, alla compassione, alla condivisione, alla valorizzazione delle differenze formali e sostanziali, al rispetto della vita in tutte le  sue manifestazioni.

PRESENTAZIONE IN AVA DI PRODOTTI CRUELTY FREE

 

„Alteri e distaccati, eternamente rapiti in remote, misteriose meditazioni, i gatti si concedono all’altrui adorazione
☆Elizabeth von Arnim romanziera inglese ☆
L’ALTERNATIVA VEGAN AI PROBLEMI SOCIALI