Nulla darà la possibilità di sopravvivenza sulla terra quanto l’evoluzione verso una dieta vegetariana.
– Albert Einstein
Foto by Corrado Corradini fotografo
Lo Scarabeo Stercorario, un astronomo che si orienta con la via lattea
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CRIMINI INSPIEGABILI?
Ovvero, quando la carne rende violenti
di Franco Libero Manco
I continui episodi di improvvisa violenza che si stanno verificando in Italia, e non solo, non hanno precedenti nella storia recente. Non passa giorno che non si registri una manifestazione di follia con efferati omicidi di cui le vittime sono quasi sempre le donne, i minori e spesso parenti.
Questa lunga catena di delitti, in apparenza inspiegabili, riconduce il problema al fenomeno di pochi anni fa della cosiddetta mucca pazza diventata tale perché costretta a nutrirsi con residui di carnami, contrari alla sua natura di animale erbivoro. L’identico effetto lo si può associare all’essere umano. Mai l’umanità ha consumato quantitativi di carne come in questo periodo storico. E siccome la carne è un alimento adatto agli animali predatori (serve a dar loro la necessaria aggressività per uccidere la vittima), la logica vuole che se gli umani consumano questa sostanza (incompatibile con la loro natura di esseri frugivori) è probabile che si verifichino i medesimi effetti e di conseguenza manifesteranno comportamenti aggressivi e violenti.
La leggerezza verso ciò che si usa mangiare o l’indifferenza a consumare carni di animali, a causa delle disumane condizioni con cui vengono allevati e alimentati, ha le sue inevitabili ripercussioni sul comportamento umano di cui oggi si pagano le terribili conseguenze.
Molto probabilmente le persone che usano mangiare animali sono potenzialmente anche capaci di uccidere l’animale, come affermava Pitagora: “Coloro che uccidono gli animali e ne mangiano le carni saranno più inclini dei vegetariani a massacrare i propri simili”. Della stessa opinione era Erasmo da Rotterdam: “A forza di sterminare animali s’era capito che sopprimere l’uomo non richiedeva un grande sforzo”. E Seneca faceva notare che tra i mangiatori di carne si trovano i tiranni, gli organizzatori di eccidi, di faide e di guerre fratricide, i mandanti di assassinii, gli schiavisti, mentre coloro che si nutrono dei frutti della terra sono caratterizzati da comportamenti miti e socievoli. Porfirio scriveva: “Non è tra i mangiatori di vegetali ma tra i mangiatori di carne che si trovano gli assassini, i ladri, i tiranni. Il regime vegetale più di ogni altro è adatto a dare una salute perfetta e una mente riflessiva e filosofica”. E Rousseau: “Comunque si voglia spiegare il fenomeno, è certo che i mangiatori di carne sono in genere feroci e crudeli più degli altri uomini. E’ quindi necessario non abituare i bambini a nutrirsi di carne, se non per la loro salute almeno per il loro carattere”. Lamartine: “Sono convinto che uccidere gli animali per nutrirsi della loro carne sia una delle disgrazie della razza umana. Io credo che queste immolazioni questo appetito di sangue, questa vista di carni palpitanti, siano fatti per rendere il cuore più duro e brutale”. Questo l’aveva intuito già Platone, vegetariano, che consentiva il consumo di carne solo ai soldati che partivano per la guerra.
Scrive il Prof. Armando D’Elia nel suo libro “Miti e realtà nell’alimentazione umana: “Gli alimenti sono in grado di condizionare il biochimismo cerebrale, il pensiero e quindi il comportamento delle persone, perché la carne, compresa quella di pesce, fa aumentare i livelli dell’aminoacido tirosina e l’accumulo nel cervello dopamina e adrenalina: i due neurotrasmettitori responsabili della grinta e dell’aggressività tipica degli animali predatori”. Anche gli studi della più recente ricerca biomedica effettuati dal dr. Giuseppe Jerace confermano questa tesi il quale dice che il nostro comportamento sarebbe significativamente influenzato dal tipo e dalla qualità della nutrizione e che una dieta vegetariana favorirebbe forme comportamentali più armonicamente socializzanti come risultato di un migliore equilibrio degli aminoacidi e delle vitamine apportate dal regime vegetariano.
Un altro studio pubblicato sulla rivista “La clinica dietologica” ha messo in evidenza la relazione esistente tra adrenalina e noradrenalina (sostanze predisponenti l’aggressività) e un’alimentazione ricca di proteine. La carne, i formaggi ed i legumi ricchi di fenilalanina e tirosina, aminoacidi precursori di due principi ormonali, sono tra i maggiori imputati. Anche un eccesso di zuccheri e di colesterolo nel sangue sono stati ritenuti predisponenti la lite e la violenza. Insomma: fino a quando gli esseri umani si nutriranno come le belve si comporteranno come le belve.