“In tutta la storia del mondo, c’è soltanto una cosa che i soldi  non possono comprare:  lo scodinzolare della coda di un cane”

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MOZART E IL SUO CANE FEDELE

di Franco Libero Manco

Wolfgang Amadeus Mozart, nasce il giorno 27 gennaio 1756 a Salisburgo.

All’età di sette anni vengono pubblicate le sue prime opere.

Conosciuto e apprezzato da re e regine di tutta l’Europa, non seppe amministrare bene i suoi soldi e fu sfruttato nella sua bontà e genialità da parte di grandi opportunisti.

Fu abbandonato dalla moglie.

La madre, che amava molto, si ammalò gravemente.

Mozart, vendeva composizioni in cambio di medicine per sua madre che muore dopo alcuni mesi.

Triste e disilluso, Mozart si ammala: l’unico amico che gli resta fedele è il suo cane che rimane al suo fianco fino alla morte, avvenuta il 5 dicembre 1791.

E Mozart fu sepolto in una fossa comune a Vienna.

Sua moglie Constanze Weber venuta a conoscenza della sua morte parte da Parigi per Vienna per visitare la tomba del marito. Ma apprende disperata che era stato sepolto come indigente, senza una targa col suo nome sulla lapide.

Era un dicembre freddo e piovoso. Constanze si recò al cimitero cercando qualche indizio per capire dove Mozart fosse stato sepolto.

Fra le tombe, vide sulla nuda terra, un piccolo corpo congelato dal freddo: era il cane tanto amato da Mozart.

Oggi, a Vienna, vi è un grande mausoleo dove riposa il corpo di Mozart e quello del suo del suo fedele compagno.

Grazie dell’amore del suo cane, rimasto con il suo padrone anche dopo la morte, Mozart fu ritrovato e rimosso dalla fossa comune.

L'immagine può contenere: erba e spazio all'aperto

“Chi non ha posseduto un cane non può sapere cosa significa essere amati “(Arthur Schopenhauer)

L’errore dell’uomo è di pensare che tutto gli appartenga.

Anche le cose più importanti o quelle che, seppur imprescindibili, consideriamo ormai scontate…come le ore, le giornate o le stagioni che passano.
Segnano la nostra vita, le viviamo…ma niente di tutto questo ci appartiene.
Come non ci appartengono i nostri amici, le persone amate o i boschi in cui ci addentriamo.

Come può allora appartenerci uno spirito libero come quello del cane?

Simone Dalla Valle – dog trainer

MOZART E IL SUO CANE FEDELE