LA “NATURA” È “CULTURA”…🌱💚
Non sono razzisti, non sono sessisti, non sono specisti.
Non hanno una religione, una Patria, una Nazione.
Non conoscono inibizioni sessuali e falso pudore.
Non conoscono tabù.
Non sanno cosa sia la “pornografia”.
Fanno all’amore con la stessa semplicità e naturalezza con cui si può cogliere un 🌺
Questo sono gli Altri Animali.
E NOI…INVECE? 🤔

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ALIMENTAZIONE E FACOLTA’ COGNITIVE

di Franco Libero Manco

“L’alimentazione carnea ha favorito lo sviluppo delle facoltà cognitive dell’uomo”. Se fosse vera la tesi che siano state le proteine di origine animali a favorire lo sviluppo cerebrale degli ominidi, e quindi l’evoluzione della specie, perché gli scimpanzé pantroglodites che sovente mangiano  carne non si sono evolute? Basterebbe somministrare carne ai gorilla, ai bonobo, agli orango per farli fare un salto evolutivo? Invece succede che da esperimenti su un gruppo di scimmie quando fu inserita nella loro dieta anche la carne in breve svilupparono le stesse malattie della specie umana.

Se sono le proteine animali a favorire lo sviluppo del cervello gli animali carnivori dovrebbero essere tra i più forti ed i più intelligenti. Invece succede che sono i primati fruttariani e gli erbivori ad essere i più intelligenti, i più forti e i più prolifici: l’elefante, il toro, il bisonte, l’ippopotamo, il rinoceronte ecc.. Il gorilla è 3 volte più grosso dell’uomo e 10 volte più forte. Il leone dorme 20 ore al giorno a differenza degli erbivori e dei frugivori che dormono solo poche ore, e non è solo perché hanno necessità di maggiori quantitativi di cibo da ingerire. Il leone che insegue la gazzella si ferma sfiancato dopo una breve corsa, mentre la gazzella può correre per ore senza fermarsi.

Non solo. Eccessi proteici generano amiloidosi che induce la comparsa nell’encefalo di una sostanza, che si produce a seguito ad una alterazione del metabolismo proteico, che porta all’invecchiamento precoce e quindi al morbo di Alzheimer che, è appunto una malattia degenerativa dell’encefalo.  Il celebre studioso Tennis J. Selkoe a tal proposito afferma: “Quando nell’encefalo si accumulano quantità eccessive di proteina amiloide, può insorgere la malattia di Alzheimer, anche se l’amiloide è secreto dal mesenchima solo se viene sovraccaricato da un’eccessiva quantità di proteine. Infatti in regime ipoproteico la situazione migliora”.Il cibo adatto ad ogni specie è quello a cui ogni specie è istintivamente attratta. Una tigre verrà attratta dal corpo di un animale, una mucca da un cespuglio d’erba, una scimmia, come un essere umano, da un frutto.

La natura ha anche previsto un margine di adattabilità alla dieta specie-specifica, per consentire la sopravvivenza in periodi di carenza; ma quando l’eccezione diventa regola quella specie degenera. In un altro esperimento condotto su alcuni carcerati in Francia nel secolo scorso fu dato loro da mangiare solo della carne: gran parte di questi morirono nel giro di 40 giorni, per il semplice fatto che la carne è sostanza altamente squilibrata, priva di certi nutrienti presenti solo nel mondo vegetale.

Gli animali predatori si garantiscono tali sostanze mangiando il corpo intero dell’animale, la pelle, le ossa, le cartilagini, le interiora, cosa che gli ominidi non potevano fare se non in minima parte. Inoltre è utile ricordare che la carne cotta, oltre ad essere priva di enzimi, di vitamine, scatenante leucocitosi e putrefazione intestinale, essendo povera di sostanze nutritive spinge l’organismo ad ingerire maggiori quantità di cibo. Se il cibo vegetale non fosse completo di nutrienti nessuna specie sarebbe sopravvissuta.

Affermare che la carne sia stata la causa dello sviluppo cerebrale dell’ominide è come affermare che la natura abbia programmato per lo sviluppo di una specie un’alimentazione diversa da quella compatibile con la sua struttura chimico-anatomica. Lo sviluppo della massa cerebrale non può essere in alcun modo attribuito all’introduzione della carne nella dieta dell’ominide: probabilmente  è stata favorita dalla necessità di doversi difendere dai predatori nel nuovo ambiente della savana; dalla posizione eretta che garantiva una maggiore visuale di avvistamento del pericolo, dall’utilizzo del pollice opponibile e del linguaggio, non certo della carne del cadavere di un animale.

TRENTINO. PIOVONO DISDETTE, TREMA IL SETTORE TURISTICO

Ai geni che amministrano adesso la Provincia Autonoma del Trentino, preoccupati di ingrossare il portafoglio con progetti di costruzione in alta montagna per spolparla dei suoi tesori naturali venduti al turista stagionale che si abbona agli impianti di risalita, come non fare notare il boomerang che torna indietro con tale ironica e accurata precisione?
Se da una parte il terrorismo mediatico che incrimina l’orso, animale simbolo sfruttato per gli slogan pubblicitari del Trentino e adesso dipinto come un mostro da eradicare per nascondere la mala gestione di decenni del Life Ursus, porta il visitatore spaventato a tenersene alla larga volgendo altrove i propri risparmi per le vacanze, parallelamente chi difende la vita degli orsi e di ogni essere senziente in Trentino non ci metterà più piede, finché amministrato da tanta arroganza.
Come dicevamo, geni indiscussi della pubblica amministrazione, del turismo e della tutela della fauna selvatica.
Il Trentino restituisca Gaia al suo bosco e ai tre cuccioli che l’aspettano.
Affidi la gestione del parco a chi è in grado di occuparsi con responsabilità e rispetto della natura, aprendo ad un turismo informato e sostenibile e non alla speculazione a cui assistiamo da tempo ai danni degli ecosistemi.
Non avete mai capito la ricchezza che avreste a disposizione investendo sulla protezione di quei boschi che tanto dite di amare.
ALIMENTAZIONE E FACOLTA’ COGNITIVE