“Se la libertà significa qualcosa, allora significa il diritto di dire alla gente le cose che non vogliono sentire” (George Orwell)
Non arrendersi mai e persistere a guardare negli occhi la realtà. Solo in questo modo affineremo gli strumenti dell’autoconsapevolezza, travalicheremo i muri dei nostri pregiudizi e saremo tutt’uno col Pianeta che ci ospita.
(Il Nostro Canto Libero)

Ci rendiamo conto che una petizione rivolta alle televisioni non verrà mai presa in considerazione, ci sono enormi interessi degli inserzionisti da tutelare, ma magari soprattutto in questo nefasto periodo forse un pò di solletico se siamo in tanti a firmare glielo possiamo procurare, invito tutti a condividere e firmare la petizione grazie!

PETIZIONE contro la pubblicità della carne in televisione

Leggi condividi e diffondi: PROGETTO PACE NEL MONDO – EDUCARE L’UMANITA’ ALLA PACE di Franco Libero Manco

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NESSUNO SI SENTA COLPEVOLE

di Franco Libero Manco

E’ opinione abbastanza diffusa non accusare sensi di colpa per i propri errori. Certo non è  semplicistico trattare il problema del peso dei propri errori e che induce angoscia, tristezza, sconforto,  depressione. L’origine della vera colpa, che è conseguenza, non causa scatenante, risiede, secondo Freud, nell’intenzione inconsapevole a commettere un delitto, e nel complesso di Edipo da dove deriva la possibilità di distinguere tra  bene e male. Naturalmente tutto questo è sempre riferito all’uomo.

Ma in fatto di alimentazione carnea il sistema è volutamente improntato a fare in modo che nessuno si senta colpevole degli effetti prodotti sulla salute umana, sugli animali vittime della nostra profonda imperdonabile ingiustizia e ingratitudine, sulla natura devastata dal nostro insano e irresponsabile stile di vita, sull’impatto delle monocolture, e non per ultima la fame nel mondo.

L’allevatore alleva i suoi animali, che a visto nascere e crescere, e magari li tratta con riguardo e ai quali a volte pure si affeziona. E magari con dispiacere li consegna ai camion dell’industria della macellazione, convinto di non essere responsabile di quello che succederà loro, poi si consola pensando che gli animali sono fatti per questo, perché così è sempre stato, che quello è semplicemente il suo lavoro che se non fosse lui a farlo lo farebbe qualcun altro.

Il macellaio a sua volta non si sente in colpa nel fare a pezzi l’animale perché gli è stato consegnato dall’allevatore che ha pagato e poi, soprattutto perché c’è richiesta da parte del pubblico che aspetta di consumare quei miseri resti. Allo stesso modo la massaia non si sente in colpa di cucinare l’animale ucciso perché lo ha semplicemente acquistato dal macellaio che deve pur guadagnarsi da vivere. E non si sente in colpa chi mangia la carne perché la trova pronta nel piatto e non ha né la voglia né la possibilità di ricondurre quella macabra pietanza all’animale che è stato allevato, assassinato e cucinato.

Allo stesso modo non si ente in colpa chi indossa pellicce o pelli di animali, chi assiste alle corride, chi si reca negli zoo o nei circhi equestri, chi tiene uccelli in gabbia o pesci nell’acquario, chi utilizza prodotti testati su animali ecc. ecc.

E’ così succede che nessuno si sente in colpa o responsabile se a causa del suo disinteresse, del suo egoismo, della sua mancanza di responsabilità e capacità di condivisione, nel mondo quasi un miliardo di persone soffrano la fame;  non si sente in colpa se in ogni parte del globo vi sono focolai di guerre fratricide, se la natura viene devastata, se l’aria è irrespirabile, se i grandi valori morali vanno spegnendosi per far posto ad un’umanità sorda e cieca proiettata verso realtà inquietanti.

E così il ladro non si sentirà colpevole di rubare, l’assassino di uccidere, il pedofilo di violentare bambini, il camorrista di imporre tangenti, lo spacciatore di vendere droga ai ragazzini ecc. ecc. L’importante è che nessuno si senta in colpa per non turbare il sonno della massa dormiente (funzionale al sistema) condizionata dalla cultura dominante propinata dai grandi centri di potere il cui solo interesse è il guadagno e perpetuare questo stato di cose: tanto più una popolazione è ignorante tanto più è manovrabile; tanto più è malata e cattiva tanto più ha più bisogno dei dottori del corpo e dello spirito.

Credo che il senso di colpa sia l’effetto di una causa a monte, una scossa dataci dalla nostra intima natura a rivedere il nostro modo di vivere ed evitare errori dei quali poi ci pentiremo. Il dolore provocato dal senso di colpa, come effetto di un errore commesso, serve a non farci commettere lo stesso sbaglio e quindi favorire il nostro processo evolutivo. Non sentirsi in colpa per errori che avremmo potuto evitare, o che delle quali non siamo indiretti responsabili, è da irresponsabili autolesionisti. Privi di sensi di colpa finiamo col spegnere in noi ciò che ancora di differenzia dalla macchine, mentre sarebbe quanto mai auspicabile un salutare ed universale senso di colpa.

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CONFERENZA DEL GIORNO PRIMO OTTOBRE

VALUTAZIONE DELLO STATO NUTRIZIONALE

E PATOLOGICO DEL PAZIENTE

Dott. ROBERTO FAVATA membro e coordinatore del Comitato Scientifico AssoVegan, Laurea in Scienze Agrarie, esperto in Biochimica degli alimenti, Microbiologia e Idrologia funzionale, co-fondatore del COCEA di Palermo, Centro per l’Orientamento, la Coerenza e l’Educazione Alimentare.

“Salvare la propria anima non è salvare il proprio io, bensì salvare nell’io quel frammento assetato, non di possedere tutto, ma di essere tutto; quella goccia di eternità che risale alla propria sorgente” (Gustave Thibon)

“Acquisisci uno spirito pacifico e migliaia intorno a te si salveranno” (Serafino di Sarov)

“Se non dimori nell’io, la forma delle cose ti si rivela”(Chuang-tzu)

Chi lotta per la Vita e contro ogni Ingiustizia perpetrata da mano umana, combatte per il Diritto alla Libertà di Tutti gli Esseri Senzienti. Se questa è la follia degli utopisti e dei sognatori come sostengono quanti non vogliono turbare le loro cattive coscienze debitamente assuefatte, allora nulla è ancora perduto.

NESSUNO SI SENTA COLPEVOLE