“Io penso che una foglia d’erba
non sia affatto da meno
della quotidiana fatica delle stelle.
E la formica è altrettanto perfetta,
al pari di un granello di sabbia
o dell’uovo di uno scricciolo.
E la piccola rana è un’opera d’arte
simile alle più famose.
E il rovo rampicante potrebbe
formare gli spazi eterei.
E la giuntura più piccola della mia mano
la più perfetta macchina può deridere.
E la mucca che rumina
a capo chino, supera qualsiasi monumento.
E un topo è un miracolo tanto grande
da convincere sestilioni di scettici.”

(da “Foglie d’erba” – Walt Withman)

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CARNE E VIOLENZA UMANA

di Franco Libero Manco

La coscienza vegan salverà il mondo dalla violenza

I continui episodi di improvvisa violenza che si stanno verificando in Italia, e non solo, non hanno precedenti nella storia recente. Non passa giorno che non si registri una esplosione di follia omicida le cui vittime sono quasi sempre donne e persone innocenti.

Questa lunga catena di delitti, in apparenza inspiegabili, riconduce il problema al fenomeno di alcuni anni fa della cosiddetta “mucca pazza” diventata tale perché alimentata con farine di animali inadatti alla sua natura di erbivoro. L’identico effetto non lo si può non associare all’essere umano per sua natura frugivoro. Mai l’umanità ha consumato quantitativi di carne come in questo periodo storico, e siccome la carne è un alimento adatto agli animali predatori (serve a dar loro la necessaria aggressività per uccidere la preda) la logica vuole che consumando questa sostanza è probabile che causi a noi umani i medesimi istinti di aggressività e violenza.

Il cibo determina la nostra condotta perché noi siamo quello che mangiamo. Questo l’aveva enunciato  già il grande Krisha che nella Bhagavadgita rispondendo ad Ariuna che gli chiede come potersi salvare dalle conseguenze delle vite passate e raggiungere la liberazione dal ciclo di rinascita e morte.  E il Dio risponde: “Tu sei ciò che mangi e le tue attività modellano la tua vita. Se regoli il cibo e le attività puoi vincere le tendenze demoniache e promuovere le tendenze pure dentro di te. Il cibo è la principale forza creativa: la condotta morale, le buone abitudini, o sforzo spirituale, tutto dipende dalla qualità del cibo”.

Vi sono aminoacidi (come la tirosina, di cui sono ricchi i prodotti animali) che favoriscono la concentrazione nel cervello dei  neurotrasmettitori dopamina  e adrenalina i quali inclinano l’individuo alla competizione, alla litigiosità, all’aggressione, alla violenza (gli yogi indiani sostengono che i carnivori non possono raggiungere l’estasi). Anche la fenilalanina, di cui sono ricchi le carni, i formaggi ed anche i legumi, e un eccesso di zuccheri e di colesterolo nel sangue risultano essere tra i maggiori imputati.

Per contro altri principi nutritivi presenti principalmente nei prodotti vegetali, in virtù del loro alto contenuto in amidi e fibra consentono la concentrazione di triptofano nel cervello consentendone la trasformazione in serotonina, neurotrasmettitore che favorisce uno stato di calma, di serenità, di socievolezza, di empatia, di disponibilità verso gli altri. Anche l’ossitocina, ormone dell’amore, predispone all’ empatia, alla fiducia negli altri. In sostanza, è possibile aumentare o diminuire certe funzioni cerebrali, introducendo con la dieta certi aminoacidi in misura maggiore o minore di altri.

E’ documentato che grassi di origine animale, zuccheri e carboidrati raffinati compromettono la salute del cervello, mentre una dieta vegana svolge un’azione protettiva. Due importanti cardiologi (Michael Cooper e Michael Agent) hanno dimostrato come la meditazione è in grado di abbassare di un terzo il livello di colesterolo nel sangue: e se la mente è in grado di condizionare la materia allo stesso modo la materia (il cibo) è in grado di condizionare il pensiero e di conseguenza la condotta dell’individuo. In sostanza, siccome ogni cibo entra in relazione con la nostra mente e con la nostra coscienza, modificando la dieta si influisce anche sulle emozioni e sul comportamento della persona.

La cattiva alimentazione impoverisce le facoltà cognitive e favorisce la demenza. Traumi in specifiche zone del cervello ledono specifiche funzioni. Anche le emozioni attivano differenti zone del cervello e viceversa. “I nostri risultati dimostrano che ciò che si mangia influenza il modo di pensare“, ha detto Fernando Gomez-Pinilla, professore di neurochirurgia presso la David Geffen School of Medicine presso la UCLA e un professore di biologia integrativa e fisiologia nel Collegio UCLA di Lettere.

Studiosi dell’University of California hanno dimostrato che anche i batteri presenti nell’intestino (il nostro secondo cervello) possono modificare alcune funzioni psichiche; in sostanza si può modificare lo stato psichico dell’uomo utilizzando specifici alimenti (intuizioni che risalgono ad Ippocrate). Modificando la flora batterica intestinale (la carne la danneggi) si possono influenzare le risposte psichiche, e con esse migliorare o peggiorare  determinati comportamenti.

Seneca faceva notare che tra i mangiatori di carne si trovano i tiranni, gli organizzatori di eccidi, di faide e di guerre fratricide, i mandanti di assassinii, gli schiavisti, mentre coloro che si nutrono dei frutti della terra sono caratterizzati da comportamenti miti e socievoli. E Porfirio (considerato da S. Agostino il più grande dei filosofi) scriveva: “Non è tra i mangiatori di vegetali ma tra i mangiatori di carne che si trovano gli assassini, i ladri, i tiranni. Il regime vegetale più di ogni altro è adatto a dare una salute perfetta e una mente riflessiva e filosofica”. E Rousseau: “Comunque si voglia spiegare il fenomeno, è certo che i mangiatori di carne sono in genere feroci e crudeli più degli altri uomini. E’ quindi necessario non abituare i bambini a nutrirsi di carne, se non per la loro salute almeno per il loro carattere”. E Lamartine: “Sono convinto che uccidere gli animali per nutrirsi della loro carne sia una delle disgrazie della  razza umana. Io credo che queste immolazioni questo appetito di sangue, questa vista di carni palpitanti, siano fatti per rendere il cuore più duro e brutale”.Questo l’aveva intuito già Platone, vegetariano, che consentiva il consumo di carne solo ai soldati che partivano per la guerra.

Le popolazioni, o le comunità più pacifiche e miti, sono quelle che hanno escluso la carne dalla loro dieta, come gli Hunza del Kashmir, i russi del Caucaso, gli indiani del Toda e dello Yucatan (centro America), i Vilcabamba nell’antico Perù, gli indigeni del Monte Hagen nella Nuova Guinea, i Carani Guaranti dell’America del Sud, certe tribù dell’Africa o gruppi di Indios del Brasile nord-occidentale o gli Indios Piaroa in Venezuela. In questi non c’è traccia di aggressività e di violenza e l’odio è sconosciuto.

L’alimentazione vegetale è la chiave della rigenerazione umana

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Poiché tutti abitiamo la Terra, siamo tutti considerati “terrestri“. Non vi è sessismo, razzismo, o specismo nel termine “terrestre”. Esso comprende ciascuno di noi: dal sangue caldo o freddo, mammifero, vertebrato o invertebrato. Uccello, rettile, anfibio, pesce, e umano, allo stesso modo. Noi umani, quindi, non essendo l’unica specie sul pianeta, condividiamo questo mondo con milioni di altre creature viventi e insieme ad esse evolviamo. Nonostante ciò, è il terrestre umano che tende a dominare la Terra, spesso trattando gli altri terrestri e creature viventi come meri oggetti. Questo è ciò che si intende per “specismo“.

Per analogia con il razzismo e il sessismo, il termine “specismo” è la tendenza a favorire l’interesse dei membri della propria specie su quello dei menbri di altre specie. Se un essere soffre, non ci può essere alcuna giustificazione morale nel rifiutarsi di prendere in considerazione quella sofferenza. A prescindere dalla natura di quell’essere, il principio di eguaglianza vuole che la sua sofferenza sia considerata al pari della stessa sofferenza di qualunque altro essere.

I razzisti violano il principio di eguaglianza attribuendo maggior importanza agli interessi dei membri della loro razza, quando si verifica uno scontro fra i loro interessi e gli interessi dei membri di un’altra razza. I sessisti violano il principio di eguaglianza favorendo gli interessi del proprio sesso. Allo stesso modo, gli specisti permettono che gli interessi della propria specie, prevalgano su quelli dei membri di altre specie. In ciascuno di questi casi, lo schema è identico.

(Dal film “Earthlings”)

CARNE E VIOLENZA UMANA