“C’è un tipo di silenzio che è pura magia. Non arriva quando finiscono le parole, ma quando inizia la comprensione” (Giuseppe Donadei)

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GLI ANIMALI? CI SONO PROBLEMI PIU’ IMPORTANTI. (OVVERO) PERCHE’ POLITICI, PRETI E UOMINI D’AFFARI SNOBBANO LE TEMATICHE ANIMALISTE

di Franco Libero Manco

Educa l’uomo alla compassione e abolirai tutti i problemi conosciuti

Perché i personaggi che dissertano di politica, economia, giustizia sociale ecc. non parlano mai di animali? Ma figuriamoci! Ti pare che, con tanti problemi che ci sono, uomini del calibro di Draghi, del cardinale Bagnasco o dei ministri dell’istruzione, della sanità, della giustizia o delle finanze possano avere tempo di considerare anche il problema animali? Figuriamoci! Hanno ben altro che pensare ai milioni di esseri innocenti che ogni giorno vengono massacrati dalla malvagità umana e che implorano di essere risparmiati, come aveva ben altro a cui pensare l’aristocrazia di un tempo da considerare degna di attenzione la sofferenza e la dignità degli schiavi, dei negri, degli ebrei ai quali veniva negata non solo la capacità di avere sentimenti ma anche quella di soffrire.

Il nostro chiodo fisso è questa coscienza umana capace di convivere con la strage di 170 miliardi di animali all’anno, di accettare passivamente l’inferno dei mattatoi, della vivisezione, l’ecatombe giornaliera nei mari, nei boschi.

Per i signori del sistema non esiste il problema animali. Ma c’è forse qualcosa di più determinante e di più urgente che dar vita ad una nuova coscienza morale più giusta e sensibile verso i sofferenti di qualunque specie?  C’è forse un problema più preoccupante di quello di essere governati da persone indifferenti alla sofferenza in qualunque modo si manifesti? Certo l’interesse del boia non coincide con quello della vittima.

Tutti i problemi dell’universo nascono dall’incapacità dell’individuo di percepire le esigenze vitali dell’altro: l’indifferenza verso il dolore altrui è il vero cancro del genere umano. La fame nel mondo è causata dall’egoismo umano; la guerra è la diretta conseguenza dell’ingiustizia e della carenza di valori morali e spirituali dell’individuo; il disordine sociale ha le stesse radici.

C’è il problema della giustizia, della sanità, della scuola, della mancanza di lavoro, delle pensioni da fame, della famiglia in crisi, della droga, dei giovani in cerca di ideali ecc. ecc, ma si dimentica che tutti i problemi sono riconducibili alla coscienza degli uomini, alla buona amministrazione dei dirigenti, alla loro onestà e senso di giustizia.

Rimandare il rispetto per gli animali a quando saranno risolti tutti i problemi umani significa dire mai; significa negare il problema, che scaturisce proprio dalla separazione dei problemi, mentre tutto è interconnesso, consequenziale, come sono interconnesse le membra di uno stesso organismo e quando una sola parte è malata tutto il resto è in pericolo di vita. Ma questo sembra che i personaggi di cui trattasi non riescono a capirlo.

Ciò che occorre far capire è che finché l’uomo tratterà i suoi problemi in modo separato dal suo contesto naturale non sarà possibile risanare l’organismo malato: è come cercare di salvare un uomo ammalato di cancro con una pomata antidolorifica. Occorre combattere l’ingiustizia, non quella perpetrata sull’uomo, ma l’ingiustizia in quanto tale, in senso lato; occorre lottare contro la violenza, non la violenza sull’uomo, ma la violenza come principio; occorre che l’uomo impari a difendere la vita, non la vita dell’uomo, ma la vita in qualunque forma si manifesta; occorre che l’uomo impari ad avere empatia non solo per l’uomo, ma per ogni essere vivente: solo in questo modo avrà la capacità mentale, morale, civile e spirituale di costruire una società migliore e finalmente capire che nulla è separabile dal resto, che è impossibile che un componente la famiglia trovi pace e giustizia se viene abituato a schiavizzare, torturare, sfruttare e uccidere tutti gli altri componenti  con cui divide la sua esistenza.

Negare la determinante correlazione esistente tra rispetto per gli animali, la natura e i problemi più gravi e scottanti del genere umano, significa essere in malafede o totalmente ciechi.

Ogni problema può essere risolto positivamente e definitivamente solo tenendo conto di tutte le sue componenti con le quali interagisce ma soprattutto tenendo conto delle cause che lo hanno generato. E  la causa sta sempre nell’uomo, nella sua coscienza.

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Cioè mi stai dicendo… Che non… Non… Non riesco nemmeno a dirlo. Mi stai dicendo che non hai nemmeno un pezzetto di uva sultanina per me?
Oddio mi sento mancare. Oddio il mio povero cuore. Ma ce l’hai una coscienza? Ah, ma questa non la passi liscia. POLIZIA VEGAAANAAA!!!
Cuori spezzati alla Fattoria Capre e Cavoli e succursali-lazzaretto.
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