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MANGIARE DI TUTTO NON E’ LA SOLUZIONE DEL PROBLEMA MA IL PROBLEMA
I sostenitori dell’onnivorismo umano hanno un solo grande nemico:
l’eccellente salute dei vegani
Secondo alcuni nutrizionisti dei canali televisivi e della carta stampata per stare in buona salute e risolvere i problemi della cattiva alimentazione, che giornalmente miete più vittime della guerra, occorre “mangiare di tutto, ma… con moderazione” cioè si può, anzi si deve, consumare carne, pesce, formaggi, affettati, fritti, cibi in scatola, burro, bere bibite zuccherate, gasate, ecc.: praticamente continuare a mangiare come già fa la stragrande maggioranza della gente, ma… “con moderazione”. E’ come dire all’eroinomane di consumare meno eroina o al fumatore di fumare meno sigarette. Questo sarebbe meglio di niente ma non è certo la soluzione del problema.
E quando si affronta il tema del veganismo si allarma la gente avvisandola di non improvvisarsi, che bisogna essere esperti in materia, conoscere il valore dei nutrienti per non incorrere a carenze di vario tipo; che occorre consumare prodotti animali almeno due-tre volte alla settimana. Queste paventate quanto strumentali carenze non tengono conto dell’ottima salute dei vegani, tra questi anche molti personaggi noti.
Il problema non è solo l’eccedenza del cibo ma soprattutto ciò che si mangia. Per stare in buona salute è necessario non solo essere parsimoniosi nel mangiare e non mischiare troppi alimenti nello stesso pasto ma soprattutto eliminare dalla propria dieta gli alimenti incompatibili con la nostra natura di esseri frugivori. Mangiare di tutto non è la soluzione del problema ma la causa del proliferare delle patologie moderne, come cancro, ictus, infarti, diabete, ipertensione, allergie ecc,
Il concetto più o meno diffuso ed ampiamente assimilato dalla maggioranza delle persone è che l’alimentazione vegana non sia adeguata a garantire tutti i nutrienti che invece cono contenuti in una dieta onnivora. In pratica, secondo certi nutrizionisti la specie umana (considerata onnivora) sarebbe la sola ad aver bisogno di “mangiare di tutto” per stare in buona salute, mentre ogni altra specie si nutre di ciò che è istintivamente attratta per compatibilità biologiche. I cavalli al pascolo, i buoi, le pecore, i bisonti, gli elefanti ecc. mangiano quello per cui sono stati anatomicamente strutturati eppure godono ottima salute e costruiscono le loro possenti masse muscolari mangiando solo erba da dove traggono gli aminoacidi per le loro proteine.
Gli animali in natura non si ammalano quasi mai, non hanno problemi cardiaci, non sviluppano malattie degenerative, non sono mai in soprappeso; non vanno dal medico, non perdono i denti, non soffrono di artrite, di stitichezza, di insonnia, ansia, asma e vivono quanto ha stabilito per loro madre natura.
L’anatomia comparata, l’istintologia, l’immunologia dimostrano chiaramente che sono state le estreme necessità di sopravvivenza ad indurre l’essere umano a mangiare di tutto per superare periodi di carenza. Ma quando l’eccezione diventa regola i danni sono inevitabili. Il nostro organismo assorbe quantità enormi di energie vitali per metabolizzare alimenti incompatibili con la nostra fisiologia.
Nessuna specie animale ha bisogno che qualcuno gli indichi cosa e quanto mangiare: spauracchio che intimorisce la gente e la induce a mettere la propria salute nelle mani dei nutrizionisti.
La salute di noi vegani è statisticamente migliore degli onnivori, che mangiano di tutto.
Nell’alimentazione onnivora non vi è alcun principio nutritivo che non sia presente nel mondo vegetale sufficiente a garantire a noi umani una salute eccellente: carboidrati, grassi, proteine, minerali, vitamine, fibra, enzimi, acqua, senza gli effetti negativi dei prodotti animali, quali colesterolo, grassi saturi, proteine acidificanti ecc.. Nella regola del “mangiare di tutto” si finisce con l’ingerire prodotti tra loro incompatibili a livello digestivo creando fermentazione gastrica o putrefazione intestinale. Utile è consumare poche qualità di alimenti per volta o in pasti separati.
Un tentativo di dire tanto. Con gli occhi.
A modo tuo.