Bisognerebbe sapere chi è l’autore di così tanta bellezza, delizia per gli occhi, ché ne siamo debitori.

Silvia Bandini

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LA VIOLENZA DEI GIOVANI

di Franco Libero Manco

L’essere umano, per sua natura, non può vivere senza ideali e quando questi mancano li si cerca in qualunque surrogato;  nella violenza di gruppo, nella droga, nel sesso, nel denaro ecc.  La cultura dominante dei media, improntata più sull’apparire e sull’avere che sull’essere, non dà alla popolazione ciò che aiuta a progredire ma quello che la massa, spesso priva di senso critico, ambisce quando asseconda le sue più insane esigenze.

            Le penultime generazioni non hanno trasmesso, se non in parte, a queste ultime, virtù, regole dell’armonico vivere e soprattutto ideali che diano un senso all’esistenza, probabilmente perché a loro volta non le hanno ricevute dalla precedente generazione uscite dagli anni bui della guerra. Anche perché i grandi ideali di libertà e benessere economico, agognati da tutte le generazioni precedenti, sono state raggiunte quasi dappertutto  e senza questi i giovani moderni si trovano in una società senza punti di riferimento e non sono rari i suicidi tra i giovanissimi.

            La società consumistica e tecnologica spesso priva i genitori del tempo necessario ad educare i figli che spesso trattano come amici ed elargiscono loro, senza misura, ciò che essi stessi non hanno avuto, mentre certe cose bisogna conquistarsele e meritarsele per dar loro il valore che hanno.

            Così succede che i giovani (non tutti per fortuna) disorientati trovano sfogo nel bullismo, nella prevaricazione, nell’umiliazione dell’altro, nella voglia di dominio, di affermare con la forza la propria presunta superiorità: componenti motivazionali che lasciano presagire pericolosi prodromi di manifestazioni in chi da adulto tende a trasgredire le regole.

            Ed è penoso constatare come troppo spesso i giovani si manifestino arroganti, irrispettosi, sgarbati, volgari. Gentilezza, garbo, rispetto termini ormai fuori contesto.  In un discorso si appare anacronistici se se non si intercala alla propria esposizione termini che in altri tempi erano ad appannaggio degli scaricatori di porto. E i conduttori televisivi non sono di meno. Non vi è trasmissione o dibattito in cui non si faccia largo uso di parolacce e termini offensivi. E i modelli televisivi, i cosiddetti influencer,  non danno il buon esempio anche nelle canzoni quando non esitano a intercalare espressioni a dir poco avvilenti.   Libertà è esprimersi senza condizionamenti e senza falsi pudori? Credo che la civiltà ci impone di procedere non solo verso l’evoluzione del modo di essere ma di esprimersi.

            “ Quando un popolo, divorato dalla sete di libertà, si trova guidato da coppieri che gliene versano quanta ne vuole fino ad ubriacarlo, accade allora che se i governanti tentano di resistere alle sempre più esigenti richieste dei sudditi sono definiti tiranni.

Ed avviene pure che chi si dimostra disciplinato nei confronti dei superiori è considerato un uomo senza carattere, un servo; che i padri impauriti finiscono per trattare i figli come pari e non sono più onorati; che i maestri non osano più rimproverare gli scolari, che se ne beffano;

e infine che i giovani pretendono gli stessi diritti, la stessa considerazione dei vecchi e questi, per non sembrare troppo severi, danno loro ragione.

In un siffatto clima di libertà, e nel nome della medesima, finisce che non vi è riguardo né rispetto per nessuno. Allora, in mezzo a tanta licenza, nasce e si sviluppa una mala pianta:

la dittatura” PLATONE da La Repubblica, libro VIII

– Quanti aculei.
– Per trafiggerti meglio lo sguardo e arrivarti dritto al cuore.
Storie di cedimenti amorosi e altre debolezze del cuore.
LA VIOLENZA DEI GIOVANI