Quante cose futili,
terrene e solo in prestito
che ci illudiamo di possedere,
pronti con i denti e con
le unghie a difenderle.
Mentre l’unica stella da salvaguardare:
è la nostra e l’altrui “Anima”.

🖋 CCBruni©

Di Anima-lì, di Poesie, col Cuore, Solitaria-Mente

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Ti sei mai soffermato ad ammirare gli animali che hai attorno? hai mai cercato di cogliere le loro emozioni, le sensazioni ed i segnali che ci trasmettono? Saggezza primordiale, mistero, pazienza, innocenza, ingenuità, curiosità, interesse, intuito, affetto, allegria, bellezza, potenza, eleganza; solo se in difficoltà e minacciati manifestano paura ed aggressività ma mai furbizia, cattiveria, ipocrisia, doppiezza. Guarda gli animali negli occhi, soffermati e lasciati permeare dal messaggio che ti trasmettono: tolleranza, rispetto, affetto, dedizione, gioia di vivere, e forse capirai che loro rappresentano il meglio della nostra più intima natura, che abbiamo l’obbligo custodire, mentre i disumani comportamenti che abbiamo nei loro confronti riflettono la nostra parte peggiore che ci impedisce di essere veramente uomini. (flm)

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Viva la libertà. Al National Aquarium della Nuova Zelanda, viveva un polpo molto speciale: si chiamava Inky. Intelligente, curioso e silenzioso osservatore, sembrava da tempo meditare qualcosa. Non era un semplice animale in vasca: era uno spirito libero, nato per esplorare.
Una notte, quando tutto era tranquillo e il personale assente, Inky decise di agire. Con destrezza, sollevò il coperchio del suo acquario, strisciò fuori e iniziò a percorrere il pavimento dell’acquario, lasciando dietro di sé solo una scia d’acqua.
Dopo alcuni metri, trovò ciò che cercava: un tubo di scarico, stretto appena quanto una moneta. Ma per un polpo, privo di ossa e pieno di ingegno, non era un ostacolo. Con la fluidità di una goccia d’olio, si infilò nel condotto e cominciò il suo viaggio verso l’ignoto.
Quel tubo portava dritto all’oceano. E fu così che Inky scomparve tra le onde, senza rumore, senza confusione, senza allarme. Solo una sottile traccia d’acqua rimase sul pavimento: la firma discreta di un artista della fuga.
Non scappò per rabbia. Non cercava vendetta. Cercava il mare.
Inky ci ricorda che, anche dietro un vetro, ci sono creature nate per essere libere. Alcuni spiriti, semplicemente, non possono essere contenuti.
Maria Ratti

 

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