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Gli scopi ed i principi fondamentali del Movimento Universalista/Vegan

5 Dicembre 2019 ore 18:00 - 20:00

Al di sopra di ogni fazione l’Universalismo cerca la sintonia tra le parti nel rispetto dell’altrui persona e pensiero.
Ma affinché ciò possa avvenire è necessario che ognuno sia individualmente portatore e testimone di armonia, di giustizia, di onestà, di altruismo, di buona volontà, di mitezza, di tolleranza, di amor proprio, di dignità umana.

(Franco Libero Manco)

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Gli scopi ed i principi fondamentali del Movimento Universalista/Vegan

Sede AVA 5 dicembre 2019 dalle ore 18 alle 20

 

Relatore Dottor. Franco Libero Manco, presidente AVA

Educa l’uomo alla compassione e abolirai le guerre

Noi che guardiamo con stupore la bellezza dell’alga, della balena, dell’elefante, del moscerino, dell’orchidea, dell’ortica, abbiamo una missione da compiere: quella di dare il nostro contributo per rendere migliore questo mondo, di rendere l’essere umano più giusto e sensibile, consapevole delle possibilità riposte nella sua anima.

Ma “Non si accende una lampada per metterla sotto il moggio”.

Noi non chiediamo una povertà più dignitosa, ma la sua totale abolizione; non chiediamo guerre meno cruenti, ma la loro cancellazione dalla storia futura; non chiediamo giustizia per gli uomini, ma per tutte le creature in grado di soffrire; non chiediamo gabbie più grandi per gli animali, più pulite, ma che siano considerate una vergogna del passato; non chiediamo la regolamentazione della caccia o della pesca, ma la loro totale eliminazione; non chiediamo la riduzione del consumo della carne ma la demolizione fino alle fondamenta dei mattatoi; noi non chiediamo la chiusura degli stabulari dei vivisettori, ma la loro irrevocabile e perenne chiusura.

Noi amiamo la Vita,

di un amore struggente ed inestinguibile, percepiamo il dolore e il dramma di ogni vittima innocente e ognuno di noi, muore mille volte al giorno al pensiero della lama che inesorabile spegne per sempre l’anelante desiderio di esistere di un vitello, un agnello, un coniglio…; per questo non è nella nostra natura essere tiepidi, assolvere coloro che considerano gli animali oggetti ad uso e consumo dell’uomo: sarebbe come chiedere agli antischiavisti di non colpevolizzare coloro che fustigavano e uccidevano gli schiavi, o alle vittime dei campi di sterminio di non colpevolizzare i loro carnefici.

Noi siamo la voce di coloro che non possono difendersi:

chiederci di non gridare il nostro disappunto è come chiedere ad una madre di non urlare mentre suo figlio viene colpito. Noi non differenziamo gioia e dolore, vita e morte, crimini e delitti; non adottiamo due pesi e due misure (questa è la nostra forza e la nostra grandezza morale): per noi un’azione criminosa resta tale chiunque sia la vittima.

Non giudichiamo, sarà la Vita a farlo per noi, ma la nostra coscienza ci impone di affermare che uccidere un animale è fratricidio.

Siamo considerati estremisti,

esagerati e certo lo siamo: per noi uccidere uno o centomila è la stessa cosa perché il valore della vita non è inversamente proporzionale al numero dei suoi componenti; per noi la violenza e l’ingiustizia non è più o meno grave a seconda della vittima; per noi quando viene ucciso un cavallo, un uccello o un abete è parte di noi che viene uccisa.

Procedere con calma senza infastidire i macellatori di animali ed i guerrafondai?

Non è nella nostra visione delle cose. Ma chiedere tutto e subito è follia. Occorre procedere per gradi dando alla gente il tempo di capire, di informarsi, di sensibilizzarsi, perché l’ignoranza è madre di tutte le sventure e l’indifferenza verso chi soffre ha fatto di questo mondo un luogo di dolore.

Molto dipende da noi, dalla nostra volontà, dalla passione e dall’amore con cui conduciamo questa luminosa missione. La nostra causa procederà inevitabilmente, è nell’ordine evolutivo delle cose, nonostante la deludente realtà che a volte anche i migliori, dopo un primo entusiastico approccio, dimenticano la causa e si eclissano per motivi forse non sempre sono giustificabili.

Utopia era considerare, al tempo dei romani,

l’abolizione dei combattimenti al Colosseo; era utopia pensare di scoprire nuove terre oltre le colonne d’Ercole; era considerare l’unificazione dell’Italia al tempo dei Borboni; era pensare di approdare sulla luna, parlare e vedere in diretta l’immagine di qualcuno che si trova all’altro capo del pianeta. Ma un’utopia non si attua in un giorno: è sempre il frutto sofferto e maturato di un processo evoluivo.

Ogni filosofia, ogni dottrina nasce da un seme gettato che col tempo diventa albero e dà i suoi frutti.

 

Non tutte le utopie sono destinate a diventare realtà: solo se nella loro essenza vive il seme per il bene di tutte le cose: così sarà l’utopia vegana.

Ma affinché le utopie diventino realtà c’è bisogno di gente folle, disposta a credere realizzabile un progetto mai realizzato.

Io sarò duro nel denunciare questa cultura di sfruttamento e di sistematico massacro dei più deboli,

questa spaventosa indifferenza verso la sofferenza di miliardi di creature innocenti; so di essere nel giusto perché difendo la vita, la civiltà, il progresso morale, civile e spirituale; non scenderò a compromessi con la mia coscienza, non sarò edulcorato, non celerò la verità dei fatti.

Parlerò con garbo, gentilezza ma con determinazione, informerò, sensibilizzerò il cuore della gente, sempre ed ovunque, e sarò ascoltato.

Franco Libero Manco, nasce in Aradeo (Le) il 22.10.1948.

Nel 1968 vince una medaglia d’oro nei campionati sportivi delle forze armate.
Nel 1970 prende la maturità artistica in un istituto privato di Roma.
L’11.12.1975 si laurea architettura presso l’università di Roma.
Dal 1993 è Dirigente Tecnico presso il Ministero dell’Interno; presso la stessa Amministrazione insegna disegno tecnico, tecnica delle costruzioni e matematica ai corsi di perfezionamento del personale.
Nel 1975 diventa vegano per motivi etici.
Nel 1976 fonda il Movimento Cristiano Ecologico trasformatosi poi nel Movimento dell’Amore Universale i cui principi mirano ad ampliare la sfera del diritto al rispetto, alla libertà e alla vita dall’uomo ad ogni essere senziente.

Fin dal 1977 s’impegna a favore del Terzo Mondo e per diversi anni è responsabile dell’Associazione Amici dei Lebbrosi della sezione romana. Contestualmente lotta contro la violenza, l’aborto, la tortura, la pena di morte mettendo in atto alcune iniziative per l’unità spirituale dei popoli, per il rinnovo della coscienza morale dei cittadini, per la difesa degli animali e dell’ambiente, per la diffusione della filosofia dell’Universalismo e dell’etica universale da inserire nei programmi didattici di ogni ordine e grado. Inoltre collabora attivamente con molte associazioni ecologiste ed animaliste.
Nel 2002 viene insignito, dal presidente della Repubblica Ciampi e dal capo del governo Berlusconi, il titolo onorifico di Cavaliere.
Da molti anni tiene conferenze quindicinali nella sede dell’AVA in cui il tema dell’Universalismo e del vegetarismo viene affrontato in termini salutistici, etici, antropologici, spirituali, ecologici ecc. Ha partecipato ad alcuni programmi televisivi e radiofonici in tema di etica e scienza alimentare.
Nel 2004 ha organizzato in Campidoglio, con il patrocinio del Comune di Roma, un convegno sul tema: “Alimenti nocivi e sponsorizzazioni” coinvolgendo decine di relatori. Nel 2005 ha organizzato un secondo convegno dal titolo “I 7 problemi più gravi del mondo correlati al consumo della carne”. Di questo convegno come del precedente si sono interessate alcune televisioni e testate giornalistiche.
Nel 2003,con l’adesione di molte associazioni ambientaliste, animaliste e vegetariane e con il patrocinio del IX Municipio, ha organizzato a Roma, nei giardini di piazza re di Roma, la 1^ festa nazionale dei vegetariani, riscuotendo interesse e partecipazione da parte del pubblico. Nel 2004 ha organizzato la 2^ festa nazionale dei vegetariani, madrina della quale è stata la Principessa Barbara Massimo. Nel 2005 ha organizzato la 3^ festa nazionale dei vegetariani, madrina di quest’ultima festa è stata l’on. Monica Cirinnà. Di questi eventi ne hanno dato notizia i giornali.
Attualmente è presidente del Movimento dell’Amore Universale, dell’Associazione Vegetariana Animalista e del Forum Vegetariano.
Complessivamente ha stampato e pubblicato dieci testi a carattere etico, spirituale, filosofico, poetico, antropologico: L’uomo essenziale; Il cuore e l’anima, Crisalide, Il terzo polo, Pensieri e massime, Lotta all’antropocentrismo, Innamorato di Dio, Fiori stellari, Il grande enigma, Biocentrismo, l’alba della nuova civiltà umana. Giornali e riviste nel corso degli anni hanno pubblicato migliaia di suoi articoli a carattere etico, salutistico e antropologico.

Gli scopi ed i principi fondamentali del Movimento Universalista/Vegan