Educate i bambini a valorizzare e a rispettare il piccolo, il minuto, il diverso ed egli crescerà valorizzando e rispettando anche il grande; ma se lo educate a valorizzare e a rispettare solo il grande egli crescerà incapace di rispettare sia il grande sia il piccolo e farete di lui un essere egoista ed infelice.
(Franco Libero Manco)
Ci rendiamo conto che una petizione rivolta alle televisioni non verrà mai presa in considerazione, ci sono enormi interessi degli inserzionisti da tutelare, ma magari soprattutto in questo nefasto periodo forse un pò di solletico se siamo in tanti a firmare glielo possiamo procurare, invito tutti a condividere e firmare la petizione grazie!
PETIZIONE contro la pubblicità della carne in televisione
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COME EDUCARE I BAMBINI AL VEGETARISMO
Credo che l’ostacolo maggiore per educare i bambini alla buona e giusta alimentazione siano i genitori spaventati dall’idea che una dieta priva di prodotti animali possa causare carenze di vario tipo nell’organismo dei piccoli. “Lo dicono i medici che bisogna mangiare la carne, la televisione, i preti, anche Gesù mangiava il pesce…”.
Per educare i più piccoli alla corretta alimentazione bisogna che prima siano correttamente informati i genitori, gli insegnanti, gli educatori e educati gli stessi bambini: intervenendo solo su questi ultimi il problema è risolvibile solo in parte. I bambini educati alle regole della corretta alimentazione, priva di prodotti animali, trovano l’ostacolo dei genitori e degli insegnanti i quali, molto spesso, carenti delle necessarie nozioni inerenti la corretta alimentazione, credono di fare il bene dei piccoli convincendoli e magari costringendoli a mangiare la carne e i derivati animali.
Ma per educare il bambino all’igiene naturale e alle regole della buona alimentazione occorre immedesimarsi nella mente e nella pulita coscienza del piccolo. Per prima cosa è indispensabile far capire che ogni essere vivente mangia il cibo più adatto a lui e che il cibo più adatto a noi è di origine vegetale; occorre parlare del valore del cibo, dell’importanza della giusta e corretta alimentazione; abituarli a mangiare in tempi regolari, porre attenzione sul prodotto che stanno consumando; educarli a masticare bene gli alimenti, a mangiare la frutta lontano dai pasti, a non eccedere mai nel quantitativo, invogliarli a preferire i cibi naturali rispetto a quelli industriali che sono trattati, conservati, addizionati; invogliarli a preferire i cibi crudi rispetto a quelli cotti facendogli capire la differenza che c’è tra un alimento vivo ed uno denaturato con la cottura; parlare dell’importanza degli alimenti biologici e integrali cercando di spiegare loro la differenza tra un cibo integrale ed uno raffinato;fargli soffermare sulla differenza di forma, di colore, di gusto, spiegare la differenza tra pianta e frutto, spiegare come vengono coltivati gli alimenti vegetali e quanto impegno è necessario prima che arrivino sulle nostre tavole; fermare la loro attenzione sulla funzione della buccia che riveste la frutta, sui semi, sulla polpa. Se gli si dà ancora da mangiare del formaggio o del latte far capire che è prodotto dalla mucca o dalla pecora per i suoi piccoli, non adatto alla nostra specie.
Parlare dei componenti nutrizionali degli alimenti che ci consentono di vivere bene, di crescere sani e robusti; parlare loro dei minerali, delle vitamine, degli zuccheri, dei grassi, delle proteine presenti negli alimenti che entreranno e diventano parte del nostro organismo. Spiegare il processo che subisce il cibo dopo essere stato ingerito, in che modo si trasforma in energia, in nuovi tessuti ecc.
La cosa migliore è abituarli ad osservare con maggiore attenzione tutto ciò che li circonda. Parlar loro del mondo degli animali, in che modo e con quale fatica cercano di procurarsi il cibo necessario. Far notare che ogni animale, anche il più piccolo ha, come ognuno di noi, una mamma, un papà, dei fratellini, degli amici, che come noi amano giocare, che come noi a volte sono impauriti, hanno sentimenti, e che come noi soffrono se violentati o privati della libertà o dei loro genitori, dei loro amici o del loro ambiente naturale.
Mettere in risalto la bellezza delle piccole cose, semplici, minute, l’importanza della diversità nell’universo della vita, stupirli con la perfezione di ogni essere vivente, la bellezza di una farfalla, il profumo dei fiori, le infinite sfumature dei colori, la forma di un sasso, la perfezione di una foglia, la maestosità di un albero; far notare che tutte le cose che ci circondano sono esseri viventi, grandi, piccoli e piccolissimi e che un essere vivente non ha più o meno valore a seconda della sua grandezza fisica.
Educarli a rispettare qualunque cosa, anche il filo d’erba e far capire che anche la pianta più umile se spezzata può soffrire perché i rami di un albero sono come le nostre braccia, le nostre dita.
Se i bambini rifiutano di mangiare la frutta o la verdura è perché hanno subito un’alterazione delle capacità naturali gustative a causa dell’imposizione da parte degli adulti a mangiare prodotti innaturali, industriali e prodotti animali fin da i primi mesi di vita. In questo caso occorre rieducare il loro gusto preparando in modo accattivante questi importanti alimenti per farli riabituare ai sapori naturali.
La cosa più efficace, ma anche la più facile, è sensibilizzare i bambini verso la condizione degli animali. Con la dovuta delicatezza e senza urtare la loro sensibilità infantile, invitarli a guardare agli animali come a degli esseri fatti come noi con una forma fisica diversa, invitargli quindi a considerare che come noi tutti gli animali hanno gli occhi, un cuore, un cervello, il naso, le orecchie, la bocca ecc. e che far del male ad un animale è come far del male ad uno di noi, ad un amico, ad essere umano.
Il tentativo di far leva sulla sensibilità naturale del bambino potrebbe portare ad una reazione avversa da parte di quei genitori o di quegli insegnanti che ancora considerano gli animali semplici alimenti per l’uomo. Ma se il problema è affrontato con la dovuta saggezza ed equilibrio, molto resterà nell’animo del bambino e avremo contribuito a fare di lui una persona più sana, più sensibile e più riflessiva e in questo avremo contribuito a porre le basi di un mondo migliore, libero dalla violenza e dal dolore.
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IL BOSCO DEI FOLLI
Siamo innamorati del vento
andiamo pazzi per la pioggia
i nostri occhi si bagnano all’alba
e si asciugano al tramonto
soltanto quando il daino
riesce finalmente a scappare
Sorridiamo timidi al silenzio
allo sguardo severo della civetta
la nostra fissazione ci spinge a credere
che nessun’altra via è percorribile
se non quella della rugiada
posata sulla corteccia del rovere
sferzato da aria inebriante
Ci manca il respiro
ogni singola volta
che la nostra esagerazione
viene schernita, imprigionata
le nostre mani stringono
un accenno di solitudine, si
ma sono i nostri piedi
che percorrono instancabili
orme già scavate
impronte di altri disperati
fossili di terra
forme incontrollate
a continuare il sentiero
I luoghi comuni
hanno il vivo terrore
della nostra infinita
incomprensibile mania
e come dargli torto!
scaviamo a fondo
fino a farli crollare
Ci hanno chiamato
delinquenti, estremisti
sognatori, inconcludenti
ribelli, banditi, reietti
ma siamo solo dei folli
E la nostra follia
si chiama libertà
(Les poesies de l’Orme)
Olmo Losca nasce nel 1969. È stato operaio, contadino, gestore di rifugi alpini d’alta quota e viandante attraverso l’Europa. Attivista libertario, è autore di articoli e saggi sulla questione animale, ecologismo e critica sociale. Poeta e scrittore di fiabe e novelle. Ha pubblicato per le Éditions du Monde Libertaire il libro di poesie bilingue «Les poesies de l’Orme»; per le edizioni CassAntiRepressione il libro di racconti «Sentieri in Cammino». Attualmente vive in Romagna. È presente online all’indirizzo https://frecceinversi.wordpress.com/.