Il teorico dell’ALF era Barry Horne, uno spazzino che decise di dedicare la propria vita ai diritti degli animali. Catturato e condannato a 18 anni di carcere per terrorismo in seguito ad alcuni atti di sabotaggio e danneggiamento nei confronti di macellerie e pelliccerie e illeciti tra cui il furto di pollame da un allevamento avicolo e 36 beagles all’università di Oxford.

(Da Wikipedia link dove vengono elencate alcune azioni di sabotaggio da parte di ALF)

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40 anni di A.L.F.

Il liberazionismo nella sua forma più pura

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“…Per azione diretta s’intende qualsiasi azione atta a portare finalità di liberazione.

In un ampia prospettiva di liberazione dei viventi, le azioni dirette degli attivisti e delle attiviste dell’A.L.F. possono contemplare: manomissione degli ingranaggi del potere, sabotaggio, imbrattamento di suoli pubblici o di mura di edifici governativi, scardinamento di cancelli, porte o di tutte quelle misure coercitive che obbligano, gli altri animali, a vivere in condizione di schiavitù, recupero di documenti top secret negli uffici delle aziende, mattatoi o laboratori di vivisezione, denuncia tramite canali solidali che, su quei documenti, si adopereranno per informare l’opinione pubblica, rivelare le atrocità commesse contro gli animali dietro le porte chiuse, controinformazione continua e internazionale, distruzione di tutte le gabbie.

Non sono contemplate: azioni atte a creare, portare, moltiplicare violenza su animali o umani

L’A.L.F. colpisce le infrastrutture che sistematicamente umiliano, predano, uccidono animali, ma non colpiscono gli uomini, che in quelle strutture, lavorano.

Siamo Il Fronte per la Liberazione Animale, non siamo terroristi

Non siamo un organizzazione terroristica perchè non siamo un organizzazione.

Tutti possono essere A.L.F., chiunque si adoperi per la liberazione degli animali, in un ottica libertaria, senza quindi usare metodologie di sopraffazione o violenza sui corpi nel suo più ampio significato, può considerarsi A.L.F. Ribadiamo: Non siamo terroristi e, proprio perchè tutti possono essere A.L.F., non ci prenderete mai… ”

-Parte di documento recapitato al quotidiano inglese “Daily Mirror” il 28 giugno 1978, dopo le dichiarazioni del governo britannico che, alcuni giorni prima in parlamento, aveva discusso le nascenti linee guida contro il “terrorismo di matrice animalista”.-

Nessuno sa con certezza quando la sigla A.L.F. apparve per la prima volta sui muri delle città inglesi (alcuni dicono già nel 1973).

Nel febbraio del 1976 a Bristol una serie di scritte, all’esterno del muro perimetrale del laboratorio veterinario dell’università di scienze mediche (la Bristol University, tra le più prestigiose del regno unito) raffiguravano una A cerchiata anarchica con all’interno le lettere L e F.

Lo stesso giorno altre A cerchiate furono rinvenute davanti al laboratorio biometico della città di Glasgow, in Scozia, alla sede della “London Laboratory Animal” a Londra, sulla porta di due laboratori biomedici di Newcastle.

Probabilmente (ma sono ipotesi) erano stati gli attivisti per la liberazione animale della “Band of mercy” già attivi dal 1971 e noti per i loro raid incendiari contro laboratori, allevamenti ed altre strutture dello sfruttamento animale.

Ma fu in quel 28 giugno del 1978 che il mondo si accorse dell’A.L:F., tramite l’articolo in prima pagina del Mirror

Ecco perchè il 1978 viene ricordato, da molti, come la “nascita” del Fronte di liberazione animale internazionale (dopo quel giorno, infatti, nei mesi di agosto e settembre, apparvero per la prima volta sui muri degli Stati Uniti le A cerchiate dell’A.L.F., in novembre in Messico e nel gennaio del 1979 in Cile).

Il Daily Mirror non poteva certo immaginare che con il documento pubblicato, a firma A.L.F., avrebbe contribuito ad accendere la miccia in centinaia di attivisti nel mondo.

Dieci anni dopo, nel 1988, venivano liberati 2000 visoni a San Vito in Tagliamento in provincia di Pordenone.

L’A.L.F. aveva attraversato anche le Alpi…

Oggi le liberazioni a firma A.L.F. sono presenti in oltre 40 paesi nel mondo.

Fonte: Frecce in Versi

Incontro Internazionale di Liberazione Animale 2019

Roma, 26-28 luglio 2019

Un momento in cui incontrarci, condividere analisi e conoscenze, discutere di pratiche e strategie per la lotta contro l’oppressione degli animali e la distruzione dei loro habitat. Una lotta che è parte di una tensione più ampia contro ogni forma di sfruttamento, oppressione e autorità, per la liberazione totale.

Questo incontro ha l’intento di connettere individui e piccoli gruppi di affinità che lottano per la liberazione animale in una direzione che è differente da quella intrapresa dalla maggior parte dei gruppi animalisti odierni. I gruppi di attivisti animalisti che non hanno sviluppato un’analisi politica più ampia, a volte per semplice qualunquismo a volte per scelte ben ragionate, stanno attraendo sempre più persone che sostengono o semplicemente accettano politiche razziste, sessiste, nazionaliste e patriarcali. Dall’altro lato, in parte del movimento di liberazione si è diffuso l’approccio riformista che fa affidamento sui mass media, su pratiche capitaliste di marketing e sul dialogo con lo Stato. Parleremo della situazione nei nostri paesi e di come ricostruire un movimento radicale.

Ci piacerebbe che l’incontro si focalizzasse in particolare sulle proposte pratiche e strategiche di azione oltre che sulle discussioni filosofiche e teoriche. Vorremmo che fosse un luogo dove condividere le nostre esperienze, dove trovare ispirazione e dove valutare quello che sta funzionando o meno nei nostri territori rispetto ai nostri sforzi di riaccendere una lotta di liberazione animale che sia anarchica e intersezionale. Questo incontro si pone in continuità con l’Incontro Europeo per la Liberazione Animale che si è svolto a Bilbao dall’1 al 3 giugno 2018 e quelli degli anni precedenti a Bristol e Marsiglia [1].

La lotta anarchica per liberazione da ogni forma di autorità e potere è il quadro entro cui intendiamo la lotta per la liberazione animale. Molte persone possono non definirsi anarchiche ma opporsi comunque alla gerarchia e all’addomesticamento, e vorremmo che queste persone prendessero parte all’incontro.

Vogliamo costruire una rete in cui lavorare collettivamente per costruire legami di solidarietà e resistere alla repressione dello Stato. La lotta di liberazione animale è per noi strettamente connessa ad altre lotte di liberazione (contro il patriarcato, l’omo/transfobia, il razzismo, il colonialismo, la distruzione ecologica ecc.) e ha bisogno di ascoltare ed entrare in connessione con le persone più colpite da queste oppressioni e con le loro lotte, per costruire un movimento inclusivo che non riproduca le gerarchie dominanti. Altri aspetti importanti di cui vogliamo parlare sono il supporto all’azione diretta e il supporto ai/le prigionierx.

Vogliamo che questo incontro sia completamente auto-organizzato. Proporremo un paio di discussioni ma vogliamo lasciare lo spazio a chiunque di proporre un dibattito. Incoraggiamo in particolare compagnx e attivistx a partecipare e condividere le esperienze di lotte di liberazione animale nei propri territori o le proprie conoscenze pratiche. Se vuoi proporre una presentazione contattaci con una breve descrizione.

Note:

[1] Bilbao 2018: https://animalliberationgathering.wordpress.com/
Bristol 2017: https://bristolliberationgathering.wordpress.com/
Marseille: ratattack@riseup.net

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