“Nessuna cosa che respira, nessuna cosa che esiste, nessun essere di qualsiasi specie può essere ucciso, trattato con violenza, insultato, torturato o respinto. Questa è la pura legge, immutabile ed eterna, proclamata dai saggi che conoscono il mondo, per chi riflette e per chi non riflette”
(Tratto da“Anga”, testo sacro della religione indiana giaina)
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GENTE SENZA PIETA’ ALCUNA
Non esiste crimine più imperdonabile della sistematica e millenaria sopraffazione dell’uomo sull’animale
L’uomo ha trasformato la terra in un inferno, un luogo di terrore e di tormento per gli animali:
Ha disseminato stabulari, macellerie, concerie, istituti di sperimentazione;
Ha riempito i frigoriferi e le sue dispense di ossa e parti smembrate dei poveri animali uccisi senza pietà e senza che mai si levasse dal suo cuore un senso di ripulsa e di vergogna.
L’uomo è diventato un torturatore implacabile, un boia spietato di buoi, di cavalli, di maiali, di teneri agnelli, di incantevoli pennuti, di pesci bellissimi, di esseri miti e aggraziati, pacifici, inoffensivi e ha degradato se stesso simile a belva assetata di sangue e affamata di cadaveri
Da essere dotato di emotività, sensibilità e senso estetico si è trasformato in un malefico cannibale rozzo e spietato.
Abbiamo trasformato i miti e dolcissimi vitelli dalla struggente bellezza e innocenza, le orgogliose galline, gli spavaldi puledri, i risoluti ed intelligenti porcellini, i teneri conigli, in cose da smembrare, triturare, fare a pezzi, arrostire, bollire per scaricarli nella fogna dopo essere passati attraverso il nostro stomaco insaziabile e vorace.
Mai al mondo gli animali sono stati trattati dall’uomo in questo modo infame e disumano.
Urla di disperazione si levano ogni istante dai milioni di scannatoi sparsi in tutto il mondo e mai le vittime sono state così sistematicamente assoggettate;
Mai depravazione umana raggiunge i suoi massimi livelli come in un mattatoio
Esseri che non hanno che gli occhi per piangere e il cuore per soffrire spaventati a morte per le pene incomprensibili a loro inflitte.
Esseri che non hanno la capacità di farsi capire nel nostro linguaggio, che non hanno avvocati, sindacati che li difendano, non c’è amnesty international per gli animali, non ci sono angeli o santi che vengono in loro aiuto:
L’animale è solo nel suo sconfinato universo di dolore, inerme nelle mani predaci dell’uomo.
L’animale che ci guarda, con la trepida speranza di essere lasciato in pace, non sospetta che nella mente dell’uomo alberghino piani così diabolici e sconvolgenti.
E i veleni della carne ostruiscono non solo le arterie del nostro corpo ma i canali della saggezza, della sensibilità, della spontanea compassione verso le vittime del suo stupido, insensato e spietato egoismo.
Ogni giorno, 365 giorni all’anno, 300 milioni di animali trovano la morte a causa dell’uomo:
Un coro planetario di urla disumane, imploranti, strazianti si levano inascoltate verso questo mostro sanguinario che tutto sa sacrificare per non rinunciare al piacere del palato.
La carne urla e le peggiori malattie dell’uomo sono l’effetto della tremenda nemesi karmica che l’uomo attira su di se e condanna se stesso ad un destino di dolore
Lo schifo ed il ribrezzo che derivano da tali azioni superano di gran lunga ogni possibile proposito positivo.
Li abbiamo caricati a forza sui camion blindati e li abbiamo portati nell’inferno dei mattatoi dove l’odore del sangue e la vista dei loro compagni di sventura uncinati, sventrati, fatti a pezzi, smembrati, spellati, spesso ancora vivi, li ha fatti schiantare dal terrore.
E ora abbiamo il coraggio di addentare quella maledetta, disgustosa, puzzolente, putrescente parte di cadavere che nessun condimento potrà mai rendere digeribile alla nostra coscienza
Il crimine della peggiore condizione umana è quello di dare ai bambini da mangiare gli animali che amano.
E non c’è opera meritoria dell’uomo che possa neutralizzare gli effetti di questa immane, folle, insensata, sistematica, criminale carneficina di esseri indifesi, innocenti, miti, generosi, buoni, belli, pazienti
In un costante e dissennato suicidio collettivo ci si ciba di animali morti, di cadaverina, di masse virali, di tessuti in decomposizione.
Ma anche gli animali hanno un dio e prima o poi la loro sofferenza ricade sui massacratori e sui mandanti, cioè i mangiatori di carne, e su coloro che ne fomentano l’utilizzo
Ma ciò che mi sconvolge, che mi fa impazzire, che devasta il mio equilibrio e valica ogni mia possibile giustificazione è che tutto questo avviene con l’avallo, la giustificazione e la benedizione di santa romana chiesa, delle religioni specialmente di ceppo ebraico e di ogni altra religione o educatore religioso che ne fa parte.
“Venite in negozio da me, mi indicate una scarpa e mi dite:
Ma voi avete idea di cosa mi state chiedendo?
Perché è facile riempirsi la bocca di parole, parole, parole senza sapere di cosa si sta parlando!
É un capretto, un cerbiattino, un animaletto erbivoro innocente che non fa male a nessuno.
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