“Gli animali vengono verso di noi, se li chiamiamo per nome. Esattamente come gli uomini” (Ludwig Wittgenstein, padre e fondatore della Filosofia del Linguaggio)

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quarta parte

“Anche Gesù mangiava il pesce”

Erano tempi di fame, di schiavitù, di olocausti, di schiavismo, di sacrifici, di poligamia, di incesti. Il solo episodio in cui Gesù mangia del pesce arrostito, per dimostrare agli apostoli increduli la sua resurrezione è riportato da Luca che scrisse il suo vangelo su narrazione di S. Paolo, ma nessuno dei due erano presenti all’evento. Ma i cronisti del tempo, della prima tradizione cristiana (S. Girolamo, Tertulliano, Eusebio di Cesarea, Clemente Romano ed altri, asserivano che Gesù e gli Apostoli non solo insegnavano misericordia per gli animali, ma che essi stessi fossero vegetariani come molte sette religiose del tempo e che seguivano questo precetto come gli Ebioniti, i Nazorei, i Terapeuti, gli Gnostici, i Montanisti ed altri.

Sia i vangeli apocrifi sia gli scritti originali dell’antica cristianità indicano chiaramente che il consumo di carne non era permesso fino al 4° secolo, cioè fino a quando la Chiesa cattolica divenne per concessione di Costantino religione ufficiale dell’impero. Anche le pergamene del Mar Morto, scoperte del 1947 sono chiaramente a favore del vegetarismo. In queste Gesù dice: “Siate compassionevoli non solo verso i vostri simili ma verso tutte le creature poste sotto la vostra tutela. Sono venuto a porre fine ai sacrifici e ai banchetti di sangue e se non smetterete di offrire e di mangiare carne l’ira divina non si allontanerà da voi. Forse che i pesci vengono a voi a chiedere la terra e i suoi cibi”?

Se Cristo fosse stato indifferente al dolore degli animali e di conseguenza mangiatore di carne, allora ci sentiamo autorizzati a dubitare che fosse il Figlio di Dio, dal momento che molti grandi Iniziati, mistici, santi e filosofi , pur senza vantare origini divine, hanno dimostrato amore e compassione oltre che per gli uomini anche per gli animali.

“E il miracolo dei pani e dei pesci e della pesca miracolosa”?

Sembra che i pesci fossero una sorta di polpette, un cibo diffuso ancora oggi in Palestina, fatto con una pianta marina conosciuta come pianta del pesce, più probabile da conservarsi nella cesta fino al tramonto rispetto al pesce crudo. Infatti nei manoscritti evangelici si fa riferimento al pesce solo dal IV secolo in poi; prima di tale periodo, per il miracolo, si parla di pane e di frutta. In ogni modo, anche se Gesù avesse moltiplicato realmente i pesci morti, Egli moltiplica la materia non la vita, quindi non causa sofferenza agli animali. Tra l’altro l’episodio della pesca miracolosa appare inconciliabile con il pensiero di Gesù dal momento che incontrando per la prima volta gli apostoli/pescatori disse loro: “Lasciate le reti e seguitemi, farò di voi pescatori di anime”.

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Noi che cerchiamo di diffondere la scienza alimentare igienista e l’etica universale del biocentrismo, abbiamo il dovere di essere in buona salute, di mostrare i benefici della scelta vegan, insomma di essere di esempio, diversamente la gente si convincerà che non ne vale la pena rinunciare al piacere della carne. Ma spesso succede che alcune persone vegan abbiano un aspetto emaciato, smunto, pallido, che sono troppo magre e troppo grasse; queste probabilmente non hanno ancora chiaro il valore e la portata della nostra missione.

Abbiamo il dovere di essere coerenti perché questa è la nostra vera forza: chi non è coerente non crede fino in fondo e danneggia la causa comune.

Certa cucina vegan è un tipo di alimentazione spesso avvilente, che non esiste in natura, è la cucina di chi crede che per essere vegan bisogna inventarsi un nuovo modo di nutrirsi. Intrugli, intingoli, spezie di ogni tipo, alimenti esotici, denaturati ecc. spesso caratterizzano la cucina vegan. E tra i vegan difficilmente si trova qualcuno capace di preparare buoni pasti, semplici e naturali. La cosa più importante da far capire anche agli addetti ai lavori che non si tratta di capire cosa mangiare ma cosa escludere dalla nostra dieta.

Quello che ci darà credibilità non sarà il nostro sapere, la nostra conoscenza in fatto alimentare, il nostro saper calcolare il quantitativo di nutrienti necessari, le proteine, i grassi, i carboidrati, le vitamine, i minerali, gli oligoelementi, la fibra e l’acqua necessaria ma il modo in cui ci porremo nei confronti degli altri: il nostro carattere fatto di garbo, gentilezza, umiltà, lealtà, chiarezza di pensiero: questo sarà il nostro fiore all’occhiello, il nostro distintivo. Il nostro intento non deve essere quello di suggerire il modo migliore di curare le malattie ma quello di indicare lo stile di vita che consente di non ammalarsi. Il nostro scopo non deve essere quello di liberare dalla medicina convenzionale le persone bisognose di salute per vincolarle al nostro sapere ma quello di aiutarle a crescere mentalmente e moralmente al fine di essere medici di se stessi; di aiutarle a maturare una nuova coscienza umana, un nuovo modo di pensare, di sentire, di condividere, più responsabile verso se stessi e verso il destino collettivo. “Non si accende una lampada per metterla sotto il moggio”. Noi dobbiamo insegnare che nessun sintomo ha un’unica causa, che la guarigione viene dal di dentro, che quando il corpo si ammala è l’anima che ha fame. Solo questo darà un senso vero alla nostra missione e avremo contribuito a rendere migliore questo mondo.

VIOLENZA

Simon Weil: “La compassione è un miracolo più grande del camminare sulle acque”

Palladio: “Se ti nutri di violenza lo spirito non può penetrarti”.

Plutarco: “La violenza sugli animali uccide la pietà dell’animo umano”.

Orazio: “La violenza sugli animali è il tirocinio per ogni crudeltà nei confronti dell’uomo”

Ambrogio: “La carne fa cadere anche le aquile che volano”.

Nilo asceta scriveva: “L’alimentazione carnea caratterizza l’uomo decaduto, allontanatosi dalla prima condizione paradisiaca. Il rifiuto di questo cibo non può che contribuire a recuperare lo stato perduto”.

Clemente Alessandrino: “La carne ottenebra l’anima. Dobbiamo cibarci come Adamo prima della caduta non come Noè dopo il peccato. I nostri corpi sono simili a tombe di animali uccisi”.

Charles W. Leadbeater, scrittore, teosofo inglese (1847-1934): “Ogni animale sgozzato irradia sentimenti di orrore e di odio  saturando la nostra atmosfera: dannose vibrazioni si ripercuotono specialmente sui bambini. Sensazioni di terrore fluttuano nell’aria e moltissimi bambini ne sono presi dalla paura senza causa apparente. Non comprendono che l’agitazione proviene dall’atmosfera satura di sentimenti ostili provenienti dalle creature immolate”.

Conflitti armati e la violenza umana

L’alimentazione  ha la capacità di condizionare il comportamento dell’uomo. L’alimento carneo, adatto agli animali predatori, abitua l’essere umano non solo a convivere con l’idea della supremazia del forte sul debole, ma a renderlo aggressivo anche nei confronti del suo simile.

Fame nel mondo

Le risorse alimentari sarebbero sufficienti a sfamare tutta la popolazione mondiale se il paesi poveri non fossero costretti a coltivare monoculture nei loro terreni, alimenti per gli animali d’allevamento per il mondo occidentale. Se tutti i terreni coltivabili fossero utilizzati per produrre prodotti vegetali si potrebbe sfamare una popolazione 10 volte superiore all’attuale con la logica conseguenza che verrebbe abolita la fame nel mondo.

Malattie

I grandi istituti di ricerca e di nutrizione evidenziano il diretto rapporto tra alimentazione carnea e sviluppo delle peggiori patologie moderne. Secondo l’OMS 9 persone su 10 nel mondo muoiono a causa del cattivo stile di vita.

Inquinamento

La produzione di prodotti carnei è responsabile della produzione di inquinanti maggiore di tutti i settori di trasporto, comprese navi ed aerei.

Deforestazione

La necessità di nuove terre da adibire a pascolo per gli animali d’allevamento causa la distruzione delle foreste: il 75% della foresta amazzonica è già stata distrutta, questo causa l’estinzione di migliaia di specie animali e vegetali ogni anno.

Carenza di acqua potabile

30 mila persone muoiono ogni giorno per carenza di acqua potabile: per produrre un solo kg di carne bovina sono necessari 50.000 litri di acqua potabile.

Risorse naturali

Un terzo dell’intera energia prodotta in Occidente viene assorbita dell’industria agro zootecnica.

GLI ASPETTI FONDAMENTALI CHE CARATTERIZZANO LA CULTURA VEGAN SONO:

Salutistico: la dieta vegana può prevenire la maggior parte delle patologie occidentali.

Etico: il rifiuto della violenza verso creature diverse della nostra specie non può che rendere l’essere umano più giusto e sensibile verso le necessità dei suoi stessi simili.

Ecologico: l’industria della carne è tra le prime cause d’inquinamento dell’acqua, dell’aria, della terra, dei mari, dei fiumi. Gli animali d’allevamento producono 130 volte escrementi dell’intero genere umano.

Economico: la dieta carnea assorbe sostanze alimentari 10 volte superiori a quella vegana. Se ne deduce che il regime vegano consentirebbe di sfamare una popolazione 10 volte superiore dell’attuale.

Antropologico: l’uomo non è un animale onnivoro né tanto meno carnivoro, ma un animale fruttariano, lo conferma l’anatomia comparata, istintologia, l’immunologia, l’embriologia, la neurofisiologia. E’ anatomicamente strutturato per nutrirsi di alimenti vivi, di frutta, semi, vegetali, germogli e radici.

Religioso: tutti i grandi mistici, santi e anacoreti di ogni religione, dottrina spirituale e filosofica, oltre i padri della tradizione cristiana, hanno sostenuto la necessità per l’uomo dell’astinenza dalle carni.

Bio-energetico: il cibo incruento sollecita positivamente i chakra favorendo lo sviluppo della dimensione mentale e spirituale della persona che diventa più armonica ed equilibrata.

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L’età di alcuni grandi vegetariani              

Pitagora 72; Ippocrate 83; Teofrasto 85; Tiziano 86; Shelton 90; Sofocle 91;

  1. B. Shaw 94; B. Russel 98;

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Un chilo di agnello produce 40 kg di Co2 (l’equivalente di un viaggio in auto di almeno 140 km). Le lenticchie? Siamo sotto al chilo.

Per un kg di carne bovina sono necessari non meno di 15 mila litri di acqua (più o meno l’equivalente di 110 vasche da bagno).

Secondo le statistiche della Fao, il 50% della produzione mondiale di cereali ed il 90% di  soia sono destinate al bestiame come mangimi.

La foresta Amazzonica, in cui l’88% del territorio disboscato è stato adibito a pascolo.

Una superficie di foresta tropicale, quanto la Gran Bretagna, viene distrutto ogni anno: 40 ettari al minuto.

35.00 ettari al giorno principalmente per adibirle a pascolo; questo causa l’irrimediabile estinzione di migliaia di specie animali e vegetali e la distruzione della biodiversità: praticamente ogni anno una superficie più grande della Svizzera è trasformata in deserto dagli allevamenti.

Il 75% della foresta amazzonica è già stata distrutta a causa degli allevamenti di animali da macello; ogni hamburger equivale a 6 metri quadrati di alberi abbattuti e a 75 chili di gas serra:

All’inizio dell’era industriale si perdeva una specie animale ogni 10 anni, oggi una ogni 20 minuti.

Il consumo di carne è triplicato nel mondo dal 1980 ad oggi e secondo l’ONU  raddoppierà, entro il 2030.

Su un ettaro di terra, nello stesso periodo di tempo,

si possono produrre

10.000 kg di pomodori,

oppure…

50 kg di carne di manzo.

Per produrre 1 kg di carne di manzo sono necessari:

100.000 litri di acqua,

7 litri di petrolio,

15 kg di cereali,

12 mq di foresta.

Fame nel mondo.

Il numero di contadini che si sono suicidati in India tra il 1997 e il 2007 ha raggiungo la cifra di 183.000 persone, in media uno ogni 30 minuti. La causa è stata ed è i debiti contratti dai contadini ridotti alla fame perché costretti a coltivare caffè, canna da zucchero, noccioline, pepe e vaniglia, cioè prodotti voluttuari da esportare invece di coltivare verdure. Sui verificano meno suicidi tra gli agricoltori di riso, frumento, mais e legumi.

I contadini sono costretti a coltivare prodotti richiesti dal mercato del nord (caffè, tè, cacao) tralasciando di produrre alimenti necessari alla loro nutrizione. Le monocolture oltre al impoverire rapidamente il terreno hanno bisogno di fertilizzanti che i contadini sono costretti ad acquistare chiedendo prestiti ai quali gli usurai applicano interessi anche del 60%. In breve diventa impossibile pagare i debiti e i contadini sono costretti a vendere le loro terre per pochi spiccioli.

36 di 40 paesi più poveri del mondo esportano cibo agli Usa ed Europa.

L’Africa non riesce a sfamare la sua popolazione perché è costretta ad esportare nel nord i suoi prodotti agricoli, strozzata dai debiti delle multinazionali e dalle banche. Le multinazionali, che complessivamente sono circa 35.000, controllano 150.000 società sparse in tutto il mondo. Hanno alle loro dipendenze 65 milioni di lavoratori con un volume di affari pari alla metà del prodotto mondiale lordo.

Un terreno coltivato a droghe consente un guadagno anche 40 volte maggiore che se coltivato a caffè.

Il rapporto della rendita è di 57:1 per la carne di agnello, 40:1 per quella di manzo, 39:1 per le uova, 14:1 per il latte e la carne di maiale, 10:1 per il tacchino, 4:1 per il pollo.

Le coltivazioni a foraggio, per gli animali dall’allevamento, sono trattate con pesticidi, diserbanti, fungicidi, insetticidi, erbicidi, fitofarmaci, che dall’animale passano nel metabolismo di chi consuma prodotti animali e derivati. L’allevamento richiede ingenti quantità di farmaci e sostanze chimiche:  ormoni, antibiotici ecc

Il metano prodotto dalla flatulenza delle mucche unito all’ammoniaca degli escrementi genera le piogge acide.

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Omraam Mikhael Aivanov (19001986), esoterista e pedagogo bulgaro della tradizione spiritualista giudaico-cristiana e universalista: “Nel mondo invisibile ogni uomo è accompagnato dalle anime di tutti gli animali di cui ha mangiato la carne; queste anime reclamano un risarcimento… Le guerre tra gli uomini in realtà sono il risultato di tutto il massacro di animali che gli uomini compiono… La legge di giustizia è implacabile: gli uomini devono pagare versando tanto sangue quanto ne hanno fatto versare agli animali”.

Alimentazione e spiritualità

L’accettazione indifferente e passiva nei confronti dell’esistenza dei mattatoi in cui vengono uccisi ogni anno 170 miliardi di animali abitua all’insensibilità del cuore, al disprezzo delle diversità e della vita. Questo preclude all’uomo lo sviluppo di una coscienza giusta, sensibile e solidale che è la condizione morale, civile e spirituale imprescindibile per porre le basi di un mondo finalmente libero dalla violenza, dall’ignoranza, dalle malattie e dal dolore.

Tutti i grandi maestri spirituali, grandi filosofi e uomini illuminati hanno raccomandato l’astinenza dalla carne quale strumento di pace, di elevazione etica e spirituale.

“C’è un profondo legame tra uccidere animali e massacrare uomini in guerra. La facoltà di delegare altri a commettere ciò che ci ripugna è la causa della maggior parte dei delitti”. (Seneca)

Vi è un legame profondo tra il causare violenza agli animali ed essere inclini alla violenza verso gli esseri umani. Il 34% dei criminali che hanno commesso violenze sui bambini hanno sperimentato la propria violenza sugli animali.

“Se mangerete il cibo giusto sarete stupefatti, entrerete in un altro ordine di vibrazioni, vi sentirete legati all’universo ed in armonia con esso, godrete di uno straordinario stato di pace, di pienezza e di felicità” (Omraam Mickael Aivanhov, filosofo e pedagogo bulgaro, 1900-1986).

“La compassione è un miracolo più grande del camminare sulle acque.” Simon Weil

Palladio: se ti nutri di violenza lo spirito non può penetrarti.

Marguerite Yorcenar (1903-1987): “Ci sarebbero meno bambini morti se ci fossero meno animali torturati, meno vagoni piombati che trasportano alla morte le vittime di qualsiasi dittatura se non avessimo fatto l’abitudine ai furgoni dove gli animali agonizzano senza cibo e senza acqua diretti al macello”.

Plutarco: “La violenza sugli animali uccide la pietà dell’animo umano”.

Orazio: “La violenza sugli animali è il tirocinio per ogni crudeltà nei confronti dell’uomo”

Ambrogio: “La carne fa cadere anche le aquile che volano”.

Nilo asceta scriveva: “L’alimentazione carnea caratterizza l’uomo decaduto, allontanatosi dalla prima condizione paradisiaca. Il rifiuto di questo cibo non può che contribuire a recuperare lo stato perduto”.

Clemente Alessandrino: “La carne ottenebra l’anima. Dobbiamo cibarci come Adamo prima della caduta non come Noè dopo il peccato. I nostri corpi sono simili a tombe di animali uccisi”.

Charles W. Leadbeater, scrittore, teosofo inglese (1847-1934): “Ogni animale sgozzato irradia sentimenti di orrore e di odio  saturando la nostra atmosfera: dannose vibrazioni si ripercuotono specialmente sui bambini. Sensazioni di terrore fluttuano nell’aria e moltissimi bambini ne sono presi dalla paura senza causa apparente. Non comprendono che l’agitazione proviene dall’atmosfera satura di sentimenti ostili provenienti dalle creature immolate”.

Fine quarta e ultima parte

Qui terza parte dispensa

Qui seconda parte dispensa

Qui prima parte dispensa

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Gli animali sono dotati di linguaggio e della capacità di comunicare con i propri simili e con l’Uomo. Dalle sue osservazioni filosofiche, sfociate nel celebre Tractatus logico-philosophicus, Wittgenstein dimostra inequivocabilmente che gli Animali sono Esseri Senzienti come gli Uomini. Dunque, sono Soggetti caratterizzati da Consapevolezza di sé, capaci di sentimenti (paura, angoscia, gioia, benessere, dolore, fiducia, amore, empatia), di ragionamenti e dotati di anima.
Anima deriva etimologicamente dal latino “anĭma” e dal greco “ἄνεμος” (soffio) e sta ad indicare il principio vitale di ogni Vita.

Chi si nutre di Animali commette un’atrocità, dimenticando che “la Terra è essa stessa un Essere Vivente” (R.S.)

– Il Nostro Canto Libero –

 

VEGAN PERCHE’ MILLE DOMANDE MILLE RISPOSTE Dispensa di Franco Libero Manco quarta parte